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Pioveva forte, quasi da non poter vedere oltre il tuo naso,
il temporale non dava tregua alla terra, ormai fango sotto i piedi.
Il rumore dell'acqua che s'infrangeva contro i tetti
era così forte da coprire tutto il resto.
Improvvisamente l'unico suono percettibile sembrava essere
il battito del mio cuore, impazzito.
Chi mi conosce sa che i temporali mi spaventano,
forse perché mettono a tacere tutto e tutti, così
da rafforzare il rumore dei pensieri,
forse, semplicemente, creano in me lo stesso pensiero
che si forma quando mi sento sola.
Quel giorno la pioggia era davvero aggressiva,
nonostante l'estate fosse alle porte;
ero immersa nelle pagine di un libro,
concentrata.
Poi
dalla finestra è entrata una folata di vento,
dolce, stranamente dolce,
col profumo dell'acqua piovana.
In un attimo,
i miei pensieri si sono raggruppati,
si sono incollati tra loro
come i vestiti e la pelle sotto il sole d'agosto.
I pensieri sono diventati uno,
i pensieri sono diventati
te.
Ho chiuso gli occhi e ho accettato il tuo arrivo,
delicato ma deciso.
Quando li ho riaperti,
i fiori brillavano sotto la luce calda del sole d'estate.
Grazie,
grazie per essere arrivato mentre
ero tempesta.
Grazie per essere rimasto col sole.

Scrivi(mi) Where stories live. Discover now