15.

452 29 2
                                    

Oggi è il 31, quindi stasera c'è la festa, stasera ci saranno tutti, ci sarà Ethan ed io dovrò indossare quel vestito.
Non voglio andare, non voglio più andare.
Il pensiero di indossare un vestito come quello mi fa venire l'ansia e il panico.
Presa dal panico prendo il telefono e compongo il numero di Vic.
Non le lascio nemmeno il tempo di rispondere che inizio ad esprimerle il mio pensiero pieno d'ansia e panico.
-"No, Vic. Non voglio più venire, io non posso indossare quel vestito, non mi sta bene, poi mi sento nuda. Non vengo."
Sento una risata, ma non è la risata di Vic.
Oh no.
Sento il mio cuore bloccarsi per un istante.
-"Scusami Ethan, io dovevo... dovevo chiamare Vic e-"dico mentre mi blocco alla fine, in imbarazzo e con il rossore delle guance che sento aumentare ad ogni parola che dico.
-"Sta' tranquilla.-dice ridendo.-Vic è andata con Thomas a comprare delle scarpe, quelle che aveva prima non le piacevano."

Non riesco a spiccicare parola, se invece di voler chiamare Vic avessi voluto chiamare mia madre? E se a mia madre avessi detto:"No, mamma. Non riesco ad andare a questa festa stasera perché ci saranno tantissime persone, tantissimi ragazzi, tra cui Ethan, non voglio che pensi che sia una poco seria se indossassi quel vestito."
Che figura avrei fatto? Sicuramente una figura da pesce lesso.

-"Comunque...-inizia lui.-a quanto ho capito non vuoi indossare un vestito perché credi che non ti stia bene e ad indossarlo ti senti abbastanza a disagio e scoperta, giusto?"
-"Beh... sì."sussurro.
-"Sta' tranquilla, non ti capita tutte le sere di andare ad una festa e quindi di indossare un vestito, dato il tuo lavoro, quindi per stasera dovresti solo pensare per te stessa, non ascoltando tutte le paranoie che si è fatto il tuo cervello."dice in modo calmo.

La sua voce così tranquilla mi fa calmare in automatico, ha sempre questo potere.
Calmarmi.

-"Forza, vatti a preparare."dice ridendo.
-"Vado, tu cosa ti metti?"chiedo curiosa.
-"Poi vedi.-dice ridendo-A dopo."dice per poi attaccare.

AAH! Non è giusto.
Volevo sapere come si sarebbe vestito.

Vado a lavarmi e dopo essermi asciugata mi vesto e mi trucco, mi sento a disagio però mi piaccio.
Indosso le scarpe, Vic ha pensato di abbinarci un paio di anfibi in pelle neri, le Dr.Martens, devo ammettere che ci sa fare.

Mentre prendo la giacca dall'armadio sento la signora Anna, la signora della pensione, che mi chiama da giù.
-"Greta, c'è una visita per te."
Confusa mi avvio per le scale stando attenta a non far scoprire troppo le gambe.

Arrivo davanti la porta e lo ritrovo lì davanti, bello come sempre.
Indossa una camicia a righe verticali bianche e nere, un paio di jeans skinny neri, tenuti su da una cinta nera in pelle, un paio di stivali neri e il tutto è completato da una giacca nera.
I capelli li ha lasciati sciolti, probabilmente ha fatto la piastra, il suo profumo mi riempie le narici e penso di star per svenire.
Ha usato anche un po' di matita nera e ha lo smalto nero, è perfetto? Sì!

-"Che ci fai qui?"chiedo confusa e in imbarazzo totale.
-"Sei- sei davvero molto bella. Sei bellissima.-dice sorridendo mentre mi osserva.

Il suo sguardo mi fa sentire ancora più scoperta e a disagio.

-"Sono qui perché... perché non potevo permettere che una bella ragazza, vestita bene, girasse da sola di sera per Roma."dice sorridendo.

Mi strappa una risata e lui ride insieme a me.
Ha una risata così bella, è un bel suono.

-"Vado a prendere la giacca e arrivo."dico sorridendo mentre corro in camera mia.

Prendo la giacca, spruzzo altri litri di profumo ovunque, prendo le chiavi, il telefono e i soldi e li metto dentro la cover insieme ai documenti e sì, ci sta tutto.
Torno giù e lo trovo appoggiato alla porta, è così bello che è un miracolo se non rimango a fissarlo come se fosse un alieno venuto sulla terra.

-vorrei vedere con i tuoi occhi- ||Ethan Torchio||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora