L'inverno stava arrivando. No, non si trattava di una citazione tratta da "Game of Thrones", ma per gli abitanti di Stonewood era un dato di fatto. L'inverno stava arrivando, era quello a cui stava pensando John mentre correva verso casa col freddo che gli penetrava, come un milione di piccoli aghi, nelle guance pallide che ormai si stavano iniziando a ferire , probabilmente per l'esposizione prolungata al freddo. Lui correva , lo aveva sempre fatto fin da bambino, era il suo modo per sfogarsi e per non impazzire in quella cittadina con poco più di 1000 abitanti.
Oggi, uscendo dalla sua camera aveva beccato i genitori litigare di nuovo, perchè come al solito suo padre aveva speso i soldi, che avevano pazientemente conservato per le bollette, per ubriacarsi e una volta rimasto al verde era tornato a casa piangendo.
"Ma come diamine ha fatto a ridursi così"- si ripeteva John tra se e se, terrorizzato al solo pensiero di diventare come lui un giorno, un fallito.
Stava ancora correndo , mancavano poco meno di 500 metri a casa e per quanto sarebbe stato bello non tornarci non avrebbe mai potuto lasciare sua madre da sola con quel vecchio ubriacone di suo padre . Sua madre era la sua roccia, il suo punto fisso , la sua certezza. Fin da quando John era solo un bambino aveva avuto un bel rappoero con la madre, si sentiva al sicuro a parlare con lei e le era stata vicino anche quando il suo migliore amico Jack morì in un incidente d'auto l'anno prima . Jack era l'unica persona di cui John si fidasse , oltre sua madre, e da quando non c'era più si sentiva sperduto. I corridoi della Stonewood High sembravano più vuoti senza di lui e le giornate non erano più le stesse.
Era arrivato davanti all' ingresso e ormai non si sentiva nemmeno più le mani, ormai congelate proprio come le guance . Iniziò a respirare rumorosamente e a guardare il suo fiato che condensava nel freddo, sembrava quasi come se volesse prendere tempo , per evitare di entrare in quel luogo che per ognuno era un porto sicuro , ma che per John si era rivelato un incubo. Appoggiò il palmo sulla maniglia, gelida e umida anche essa, e semplicemente spinse la porta.
"Figliolo ma quando sei uscito? Mi è quasi preso un colpo quando sono entrata in camera tua e non ti ho trovato"- disse Mary , la madre , che sembrava veramente preoccupata più del solito.
"Si scusa mamma, sono uscito quando stavate litigando, magari mi avresti sentito se quel galantuomo di mio padre avesse abbassato la voce evitando di mettere in allerta tutto il vicinato"- John sapeva che quelle parole avrebbero fatto infuriare il padre, ma le disse comunque. Quella sera era pronto a tutto.
Il padre che era accucciato sul divano saltò in piedi, ma invece di iniziare ad urlare contro John si fece una risatina , decisamente poco convincente:
"Giovanotto, ti ho sempre detto che non devi scherzarci troppo con me , eppure tu continui a farlo ... Dovrò punirti sai ?"-nemmeno il tempo di dirlo e la birra volò dalle sue mani e si schiantò sulla parete alle spalle di John, che ebbe un sussulto a causa del rumore che il vetro aveva fatto frantumandosi contro il muro. John aveva paura , non aveva mai visto suo padre così, era stato sempre un alcolizzato, ma mai una persona violenta. Si girò verso la madre che aveva gli occhi spalancati e sembrava come pietrificata, era la prima volta che il padre usava la violenza contro di John e lei ne era sorpresa almeno quanto lui.John esitò , ci fu un momento in cui il tempo sembrava essersi bloccato. Nessuno osava muoversi o parlare, John e la madre avevano entrambi capito che quella sera il padre non era in se e avrebbe potuto fare di tutto. John si avvicinò lentamente al padre , nel tentativo di sistemare il danno che aveva appena fatto: "si , hai ragione scusa papà ,non lo farò più"- John faceva passi lenti in avanti cercando di avvicinarsi quanto più possibile alla madre, che probabilmente era ancora sotto shock.
A quel punto , dopo una manciata di secondi che dentro quella casa diventavano ore , il padre si decise a rispondere a John: " Eh no mio caro ragazzo, non starò qui a farmi prendere in giro da te "- solo mentre vide il padre avvicinarsi al cassetto dei coltelli John capì quello che stava per accadere e fece uno scatto in avanti , in modo da coprire la madre col corpo .
"Prova ad avvicinarti a noi e ..."- disse John , ma non riuscì a finire la frase che il padre scoppiò a ridere .
"E... e cosa ragazzo? Smettila di fare sempre lo sfacciato , il coraggioso o l'eroe che quelli come te finiscono con un coltello piantato al centro del petto"- mentre diceva queste parole il padre avanzava , col coltello per la carne, affilato proprio qualche giorno prima, nella mano destra .
"TI HO DETTO DI STARE LONTANO"- John urlava , nella speranza di nascondere la voce tremolante causata dal nodo che gli si era formato in gola . Non avrebbe retto quella situazione a lungo , amava la madre e sarebbe morto per lei ma era comunque un ragazzino di 17 anni e stava per crollare , lo sapeva benissimo.
A quel punto il padre non disse più neppure una parola , si mise davanti a lui e fece un sorriso anormale , quei sorrisi che appena li vedi ti fanno venire i brividi perché hanno una parvenza disumana quasi da film dell'orrore , gli occhi erano iniettati di sangue. John non aveva mai visto suo padre così furioso in vita sua. Il tempo per il ragazzo si fermò quando vide il padre caricare il braccio , la sua mente si era sgomberata e non riusciva più a pensare a nulla , sapeva perfettamente quello che stava per accadere e nel vedere il coltello andare verso di lui strinse gli occhi e si preparò al colpo con la consapevolezza che nella sua morte la madre si sarebbe salvata . Questo era il suo unico desiderio , salvare sua madre , proteggerla come lei aveva fatto per lui in tutti questi anni .
"Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa" - era la madre di John che , senza che lui se ne rendesse conto gli aveva fatto da scudo con il corpo prendendosi una coltellata in pieno petto . Diede uno strillo e crollò a terra esanime . Il coltello le aveva sfondato il cuore .
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Il ragazzo che correva nel buio
ActionCiao caro lettore ! Non so se sei finito nella mia storia per caso e non vedi l'ora di andare via o se ti ha davvero incuriosito , in ogni caso buona permanenza ! Questa è la storia di John , un ragazzino di 17 anni e con il talento innato per la co...