2. Mattinata di fuoco

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2.

Mattinata di fuoco


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Essere occidentale in una comunità cinese non era facile, se poi ci aggiungevi il fatto che eri pure femmina, beh i problemi aumentavano a dismisura.

Questo fatto Cassandra Chen l'aveva compreso prematuramente ed era venuta a patti con la discriminazione di genere fin dalla tenera età.

Lei era e sarebbe sempre rimasta un'estranea gettata in un ambiente non suo.

Nonostante fosse stata adottata dalla famiglia Chen che dettava legge a Chinatown, famiglia che guidava la gang mafiosa più temuta del quartiere, per Cassandra non era stato semplice farsi strada in un'epoca difficile e ostile.

E per sopravvivere aveva scelto la strada forse peggiore ma necessaria: diventare una criminale e ottenere il rispetto tramite la violenza.

E così aveva scelto di suscitare il terrore piuttosto che ricevere percosse dai bambini più grossi di lei. Una volta diventata adulta aveva preferito essere squadrata con paura all'essere presa di mira in quanto diversa.

Un altro fatto, però, era certo: Cassandra non dimenticava e tutti coloro che avevano osato deriderla quando era ancora una fanciulla indifesa non erano vissuti abbastanza a lungo per raccontarlo.





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"Lo troverai in Watery Lane, a Birmingham, negli uffici in cui gestisce le scommesse illegali."

An Li le aveva fornito l'indirizzo preciso in cui rintracciare Thomas Shelby e Cassandra vi si era recata senza perdere ulteriore tempo. Non si era posta domande in merito a come approcciarlo mentre percorreva i ciottoli della città.

Desolate montagne di catrame svettavano ai lati dei marciapiedi e garzoni malnutriti percorrevano a testa bassa la strada verso casa, dopo lunghe ed ininterrotte ore di lavoro a contatto con i fumi delle fabbriche.

Povera gente, non la invidiava.

Mentre finiva di guardarsi attorno giunse alla conclusione che avrebbe improvvisato: al diavolo i piani ben strutturati.

Non appena spalancò la porta dell'edificio indicato, si ritrovò addosso una mezza dozzina di occhi curiosi e in parte scocciati dall'interruzione.

"Signorina, non abbiamo ancora aperto alle scommesse. Passate più tardi" le disse uno dei presenti mentre le gettava un'occhiata distratta, prima di tornare a scrivere su di una lavagnetta; stava di sicuro annotando i cavalli su cui puntare alle prossime corse.

Cassandra finse di non averlo udito e avanzò appena, richiudendosi la porta alle spalle.

Un passo.

Due passi.

"Signorina, mi avete sentito? Dobbiamo pregarvi di uscire."

"Thomas Shelby è qui, giusto?" lo interruppe, un'espressione quasi accondiscendente a rivestirle i bei lineamenti.

"Sì, ma dovete avere un appuntamento per incontrarlo" si inserì nella conversazione un altro individuo che stava seduto dietro a un tavolo scheggiato, intento a contare con le dita cumuli di mazzette.

"E' oberato di lavoro, quindi o prenotate un appuntamento dalla sua segretaria o non verrete ricevuta" riprese il primo che aveva spicciato parola.

Cassandra annuì fingendosi interessata e compì un altro passo in avanti.

Sicario || Thomas ShelbyWhere stories live. Discover now