"A che gioco stai giocando?" mi urlò di nuovo, mentre io rivolgevo lo sguardo alla porta principale del mio dormitorio.
"Cosa? Gioco? Nessuno" mentii.
"Cosa vuoi?" mi chiese, e io mi girai per avvicinarmi a lui e guardarlo negli occhi: "Devo rispondere?" dissi mentre mi appoggiavo a lui, le mie mani sul suo petto - "Sì", diede lui una risposta netta, con un respiro pesante, mentre posava i suoi occhi sulla mia sagoma.
"Bene... allora, voglio... Draco" dissi facendogli l'occhiolino e stampandogli un bacio sulla guancia. Illuso, credeva che lui mi piacesse.
"Menti!" urlò mentre io mi chiusi la porta alle spalle.
—IN DORMITORIO—
"Oh ma ciao!" disse una voce facendomi prendere uno spavento."Draco! Dio mio che spavento, sparisci" dissi mentendo, lo volevo solo accanto a me... lui mi trasmetteva sicurezza, al contrario di mio fratello, che invece voleva solo... vabbè, si è capito. Anche se litigavamo da anni, lui mi aveva sempre "protetta", in un certo senso. Chiunque veniva allontanato da me, se era questo quello che voleva lui. Lui. C'era sempre per me, anche se mi dimostrava tutto sempre con parole orrende.
"Vuoi che sparisca davvero?" mi chiese curioso, mentre si alzava dal divano e veniva da me.
"S-sì, sparisci" balbettai.
"Non sparisco, sto qua" disse mentre mi prese il mento con l'indice e lo sollevò per costringermi a guardarlo negli occhi. Il suo braccio fisso sulla porta per impedirmi di andare via.
"Sparirò io, allora" dissi per cercare di uscire da quella situazione, ma niente riuscì a fermarlo: voleva parlarmi.
"Voglio parlarti. Niente di più" mi disse.
"Vuoi parlarmi? E sentiamo, cosa dovresti dirmi di così..." mi fermai, poi sospirai e continuai: "... urgente?" lo presi in giro quasi, mi voltai, mi liberai dalla sua presa e mi incamminai verso le scale per raggiungere il mio dormitorio.
"Voglio parlarti di me e te" disse con un tono deciso e senza esitare, mi porse una mano invitandomi a sedere.
"Come mai?" rimasi scioccata, sconvolta all'idea di parlare con lui, da soli, sul divano nero lucido del dormitorio, a proposito proprio del nostro rapporto.
Lui ignorò la mia domanda, si versò un po' d'acqua fresca nel bicchiere e mi chiese: "Vuoi anche tu?"
"Sì" risposi, e mentre mi alzai, egli mi disse:
"Senti" con aria arrogante...
"Voglio che quel coglione ti lasci in pace, oppure lo uccido con le mie mani""Chi? Mattheo? Malfoy ci sono abituata da anni, ormai... so badare a me stessa da sola"
"Ah sì?" chiese curioso avvicinandosi pericolosamente a me.
"Certo che sì, non ti è bastata la dimostrazione nella Sala Grande?"
"Non credo" mi disse facendo un sorriso sforzato.
"Oh che peccato, chissà perché non mi serve che tu mi creda, io so ciò che posso fare e non sono tenuta a mostrarti tutto, mio caro"
"Pff, Riddle ma dove vuoi andare? Per favore smettila di fare sceneggiate" mi prese in giro ridendomi addosso.
Lui era voltato di spalle, quindi gli sfilai la bacchetta dalla tasca e gliela puntai sotto al mento facendolo girare verso di me."Puoi ripetere? Non ho capito bene"
"Cosa dovrei ripetere? Che non puoi andare da nessuna parte da sola?"
"Dillo a voce più alta se hai il coraggio, emerito stronzo"
"Ti stai scaldando? Hahahah, pronta per una rissa?" disse scherzosamente, volendosi avvicinare al mio orecchio. Non glielo permisi e lo bloccai al muro.
"No, non mi abbasserò mai ai tuoi livelli da patetico coglione, Malfoy, ma qualcosina potrei fare... effettivamente" risposi con l'adrenalina che mi scorreva nelle vene.
Lui rimase paralizzato, non sapeva cosa dire e così lo colsi di sorpresa:
"Crucio!"
La stanza si illuminò e un bagliore di luce intensa attraversò i miei occhi.
Vendetta. Questa era la parola che il mio cervello ripeteva in continuazione. Vendetta.—POCO DOPO—
Così decisi di lasciare Draco sul divano, svenuto, e di concedermi una passeggiata tra i corridoi di Hogwarts."Oh, ma guarda un po', una Riddle" disse un biondino tassorosso.
"Oh, ma guarda un po', un coglione" risposi, sfoggiando il mio carattere da Serpeverde infuriata.
"Che simpatia, oggi"
Non risposi e andai avanti, mentre la figura di quel ragazzo mi seguiva.
"Hai finito?" chiesi fermandomi improvvisamente e facendolo spaventare.
"Di fare cosa?" - insospettito.
"Prima di ogni cosa, beh, di rompere il cazzo. Secondo, chi saresti?"
"Sono Cedric Diggory e io-"
"Bene, qualcuno ti ha dato il permesso di parlarmi?" chiesi interrompendolo.
"No ma-"
"Ah no? Allora sparisci" - feci un sorriso, l'occhiolino e mi voltai per poi tornare con la solita aria incazzata di sempre. Sorriso spento, occhi rilassati, sopracciglia quasi aggrottate. Umore di ogni giorno.
"Ma come sei stata gentile!" mi urlò da dietro una voce, avevo già riconosciuto chi fosse e non diedi risposta a quell'eco che risuonava nelle pareti della scuola e oramai anche nel mio cervello.
"Non rispondi?" si fece sempre più vicino lui; così fui costretta a dare una risposta, e questa fu:
"Dimmi amore della mia vita, ti serve qualcosa?" - ironicamente.
"Oh, ma come siamo dolci oggi!" Mattheo mi disse avvicinando le sue labbra alle mie.
"Allontanati" dissi spingendolo, ma lui mi afferrò per un braccio e fece appoggiare la mia testa al suo petto: sentivo il suo cuore battere... perché non era come gli altri? Perché doveva essere così insopportabile con me?
"No Mattheo, no" mi allontanai subito.
"Perché?" mi chiese accarezzandomi la guancia.
"Non mi toccare, ti spezzo le mani" lo provocai...
"Io non credo ne saresti capace-..." sospirò e spostò lo sguardo dai miei occhi alle mie spalle: "... io devo andare, ci vediamo troia"
"Ma vaffanculo, povero illuso... cerchi qualcuna che ti possa sfamare? MI FAI PENA!" urlai, lo presi in giro e tutti mi sentirono. Così, con lo sguardo orgoglioso per essermi presa la vendetta, mi girai e vidi il mio difensore personale davanti a me...
"Draco..." mi fermai e lui non rispose.
Si voltò e non mi degnò nemmeno di un saluto. Era incazzato con me perché l'avevo cruciato.
Però mi aveva protetta. Da Mattheo.
Mattheo, mio fratello, voleva farmi del male. Non avevo nemmeno un parente su cui contare, quindi... tranne che su mia madre. Lei era l'unica ad esserci per me, con Draco, forse...Lui vestiva in nero, un colore che addosso gli stava divinamente. Lo chiamai, volevo almeno risolvere quello che non avevamo mai risolto.
"Malfoy!" gridai e con un "Expelliarmus!" lo fermai.
Mi avvicinai subito per vedere se si fosse fatto male. Ma lui mi disse soltanto:
"Cosa vuoi?" ed era infastidito... così io gli risposi finalmente."Devo parlarti"
"No, levati" mi disse cercando di spostarmi. Ero davanti a lui. Lui si perdeva nei miei occhi e io nei suoi, anche quando litigavamo era così, c'erano dei momenti di vuoto immenso a causa di questo.
"Questa volta seriamente" dissi, mentre lo abbracciai avvolgendo le mie braccia al suo busto e lui mi legava a sé, incastrando la sua testa nella mia spalla.
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