A.M.

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-Karen-

Un forte boato mi fece sobbalzare. Aprii gli occhi di scatto, il buio mi avvolgeva e ci misi un attimo a ricordare dove mi trovavo: casa di Zayn o meglio il suo posto segreto.

Il mio sguardo saettò in tutta la stanza che  non avevo vista la sera prima, doveva essere la sua camera da letto.

Probabilmente mi ci aveva portata dopo che mi ero addormentata abbracciata a lui.

Solo il pensiero del moro che mi sollevava tenendomi dolcemente tra le sue braccia mi fece sorridere e imbarazzare allo stesso momento.

Accanto al letto un piccolo orologio riportava le tre e quarantacinque del mattino mentre fuori dalla finestra la pioggia cadeva ancora ininterrottamente e di tanto in tanto dei fulmini tagliavano il cielo illuminando la piccola stanza.

Un altro tuono più forte del precedente interruppe il silenzio e per poco non gettai un urlo, stava iniziando un temporale e la cosa non mi piaceva affatto: da quando avevo sette anni ne avevo un'inspiegabile terrore.

Scostai le coperte in cui ero arrotolata e cercando di non cadere a causa del buio raggiunsi il corridoio.

Dal salotto arrivavano delle voci confuse, mi avvicinai cercando di non fare rumore e quando fui finalmente dietro il divano capii che le voci provenivano dal televisore ancora acceso.

Davanti ad esso uno Zayn addormentato si rigirava in una coperta forse per la scomodità del divano o forse perché disturbato dai rumorosi tuoni.

Mi avvicinai ancora di più come a voler studiare il suo viso perfetto ma di nuovo un lampo illuminò il salotto.

Se prima avevo cercato di stare calma ora mi veniva proprio impossibile e per di più la pioggia aveva iniziato a scagliarsi con molta più potenza sui vetri.

Iniziai a tremare e all'ennesimo rimbombo i miei occhi si appannarono, non lo facevo apposta ma era una cosa che non riuscivo proprio a controllare e ogni volta temporale per me voleva dire attacco di panico.

-Zayn-

Stava iniziando un temporale e per di più il divano era scomodissimo.

Dopo aver portato qualche ora prima Karen nel mio letto così che riuscisse a riposare dopo ciò che era successo con il suo ragazzo -sempre se così si poteva definire- avevo pensato che sarebbe stato meglio tornare in salotto, magari le avrebbe dato fastidio svegliarsi al mio fianco.

Un altro lampo e la pioggia cominciò a battere più forte sui vetri.

Mi rigirai in cerca di una posizione comoda ma dei singhiozzi attirarono la mia attenzione, come se qualcuno stesse piangendo.

Scossi la testa, stavo diventando pazzo erano quasi le quattro di notte e sicuramente nessuno stava piangendo, per lo meno non nel mio appartamento.

Eppure c'era qualche cosa che non tornava, c'erano davvero dei singhiozzi.

Aprii gli occhi strofinandoli con le mani e cercando di mettere a fuoco lo spazio in torno a me mentre mi mettevo a sedere.

Alle spalle del divano una figura in piedi e immobile cercava di calmare il respiro mentre si strofinava gli occhi, era Karen.

Quando collegai i singhiozzi a lei in piedi subito scattai sull'attenti in quel momento ero più sveglio che mai.

Lei probabilmente sentendomi muovere alzò lo sguardo e grazie alla poca luce del televisore riuscii a scorgere i suoi occhi lucidi e gonfi.

«S-scusa ...io non volevo svegliarti.» Sussurrò con voce rotta.

Io le andai accanto mettendole una mano sulla spalla.

«Ehi è tutto okay calmati. Ehi ehi calma. Che succede stellina?»

-Karen-

Stellina, quel soprannome, quella sera, il giorno in cui ci siamo conosciuti.

Flashback

Eravamo sdraiati sulla neve accanto al nostro bellissimo pupazzo, la mia testa sulla sua spalla mentre la sua mano disegnava piccole figure immaginarie sulla manica del mio cappotto.

Era stata una serata fantastica ci eravamo anche rincorsi per tutto il parco e poi sfiniti eravamo finiti stesi per terra vicinissimi.

Potevo sentire il suo respiro sul mio viso e tutto quel silenzio stava diventando un po' imbarazzante così decisi di dire la prima cosa che mi veniva in mente, come facevo sempre d'altronde.

«Da qui si vedono benissimo le stelle.»

Okay forse non era la cosa più intelligente con cui un incominciare un discorso ma sorprendentemente lui mi prese la mano nella sua puntandole poi sopra i nostri nasi.

«Ecco la vedi quella?»  Mi chiese indicando un puntino brillante nel buio.

«Quella e le stelle che le sono vicino formano la costellazione del capricorno, il mio segno zodiacale.»

Disse concludendo con una piccola risata.

«Quale è il tuo segno?» Mi domandò poi.

Proprio mentre stavo per rispondere mi interruppe.

«Anzi no non dirmelo, proverò ad indovinarlo ma se ci riesco ti chiamerò stellina in futuro.»

Io lo guardai meravigliata e accigliata allo stesso momento.

«Stellina? Davvero? Sembra troppo mieloso...» Mi lamentai.

«Beh si, mi piace stellina credo ti rappresenti. Sei bella come una stella e poi sei dolce.»

Aspetta di scoprire il mio segno zodiacale pensai sorridendo.

«Allora fammi pensare...» Si portò una mano sul mento.

«Dato il tuo carattere potresti essere tranquillamente Leone! Si io dico che sei Leone.»

Scossi la testa fingendo una faccia schifata e il suo sguardo vittorioso si spense subito.

«Mi spiace Zee ma io sono Scorpione, un dolce e stronzetto scorpioncino.» Lui si alzò di colpo.

«Non ci credo stai barando!» Esclamò.

«E sentiamo come potrei mai barare?»

«Non lo so ma ti chiamerò comunque stellina!»

Concluse e ridendo tornammo con la schiena sul prato.

fine flashback

A distogliermi dai miei pensieri fu un altro boato e d'istinto mi rifugiai tra le braccia del ragazzo davanti a me che non esitò a stringermi fortissimo.

«Kar è tutto apposto è solo un temporale.» Alzai lo sguardo notando il suo preoccupato mentre il mio respiro non accennava a calmarsi.

«Hai paura?» Mi chiese senza lasciare la presa sul mio corpo.

Annuii soltanto e poi mi trascinò verso il divano facendomici sedere e mettendomi la coperta sulle spalle.

«Prova a fare dei respiri profondi, ci sono qui io. Sei al sicuro non può succedere nulla.»

Le miei mani erano intrappolate nelle sue come volesse infondermi coraggio ma io non riuscivo a muovermi o parlare, tremavo soltanto.

«Guardami e respira.» Sussurrò ancora.

Fissai i mei occhi nei suoi e provai a fare ciò che aveva detto, fortunatamente funzionò e dopo pochi minuti tornai a respirare normalmente.

«E' finita stellina, sei stata bravissima! Ora aspettami qui ti prendo un po' d'acqua.»

Sparì nella piccola cucina per pochi attimi e quando tornò si sedette al mio fianco lasciandomi un lungo bacio sulla tempia.

«Grazie, davvero Zayn non volevo succedesse tutto questo. Tu stavi dormendo e...»

Lui stupendomi mi tirò di nuovo tra le sue braccia e si sdraiò portandomi giù con lui per poi coprirci.

«Non pensarci nemmeno. Hai fatto benissimo a svegliarmi ora cerca di riposare, io resto qui. Buona notte stellina.»



All for you  ||Z.M|| (Wattys 2022)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora