CAPITOLO 1

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È nelle giornate di pieno sole che ti viene voglia di uscire a prendere un gelato con i tuoi compagni di classe, di fare un giro incentro e comprare cose inutili. E così feci Arianna. Diede un bacio a sua madre, si mise lo zaino in spalla e prese l'autobus che l'avrebbe portata fino a scuola. Nel pullman si incontra ogni giorno gente strana, ma mai si era sentita a disagio come quel giorno: il 15 settembre. Vide infatti un gruppetto di persone, cinque o sei per l'esattezza, che la fissavano. Non gli diede molta importanza anche se non riusciva a staccare gli occhi dal ragazzo coi capelli rossi. A prima vista sembrava un ragazzo a modo, ma il suo sorriso. Quello sì che metteva i brividi!
Quando il pullman raggiunse la fermata, inchiodò facendo spostare in avanti tutti i passeggeri. Ovviamente Arianna, così come altri non era aggrappata ai manici di sicurezza, infatti senza volerlo andò a sbattere proprio contro il gruppetto sospetto. Le porte non fecero in tempo ad aprirsi che la ragazza era già fuori dal veicolo. Che stupida che sei! Avevi paura e te la sei data a gambe levate! HAHAHA le disse una vocina nella testa. "Io non ho paura, volevo solamente evitare di avere guai prima dell'inizio della giornata!" rispose lei un po' troppo ad alta voce, ottenendo l'attenzione dell'autista, che la osservava mentre intratteneva dialoghi da sola. Ora l'imbarazzo aveva avuto la meglio sulla paura.
A passo svelto si diresse al cancello della scuola, dove ad aspettarla aveva i suoi amici e compagni di classe. Arianna non era mai stata classificata come una ragazza popolare anche se era amica di tutti; d'altro canto però c'era il suo rendimento scolastico e lì nessuno la poteva battere o superare. Arianna infatti era la migliore del suo corso ed era l'unica che riusciva a tenere alto il nome della scuola.
Quella mattina le ore passarono velocemente e appena si udì per tutto l'istituto il suono dell'ultima campanella, tutti gli alunni si alzarono in piedi, rifecero gli zaini in fretta e furia e corsero in massa verso la porta d'uscita. Arianna fece lo stesso, perché quello stesso giorno sarebbe andata a mangiare qualcosa in centro con alcuni suoi amici e avrebbero fatto degli acquisti inutili come tutti i teenagers della loro età. Verso le due del pomeriggio i ragazzi si riunirono tutti davanti alla tavola calda del vecchio Capitano e ordinarono tutti delle pizze con della coca-cola. Durante il pranzo si era sollevato più volte l'argomento fidanzamento, ma ovviamente ciò non riguardava Arianna: ragazza mora, occhi scuri, bassa e con carattere. Si poteva dire che non passava ci certo inosservata, ma lei aveva sempre preferito prestare attenzione solo allo studio e ai suoi amici, che per lei erano come una seconda famiglia.
Mentre gli altri continuavano a parlare, l'occhio della ragazza cadde su delle sagome, più precisamente un gruppetto di persone. Senza farsi notare più del dovuto, si voltò lentamente, ma i suoi occhi si spalancarono quando riconobbe i ragazzi che aveva incontrato la mattina stessa in autobus. 

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