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Nell'era dell'omegaverse, tutto il mondo parlava solo ed unicamente la stessa lingua, ma la scuola invitava gli studenti a studiare le vecchie lingue tipo l'inglese, il coreano, l'italiano, svedese e altre.
Y/n scelse di studiare inglese, l'unica lingua che le andava a genio.
Finite anche le ultime due ore, erano arrivate le tre e Y/n non vide l'ora di uscire per poter raggiungere Christopher.
Mise i restanti libri nello zaino e dopo averlo chiuso lo mise in spalla sorridendo. Salutò Jisung e Felix fuori la classe e corse scodinzolando verso l'uscita. L'aria fresca le colpì il viso caldo dalla corsa ma riuscì ad aprirle nuovamente i polmoni e cambiare tutti i vari odori dei suoi compagni di scuola.
Fuori dal parcheggio vide il suo Alpha appoggiato all'auto nera, Y/n sorrise camminando verso di lui aggiustandosi la divisa.
<Ciao cucciolotta.>
<Christopher!> lo abbracciò seppellendo il viso contro la sua camicia bianca. Respirò il suo profumo di muschio fino a farle girare la testa.
<Vedo che ti sono mancato piccola.> le accarezzò i capelli bianchi dolcemente mentre l'altra le cinse le spalle stringendola con delicatezza.
<Mh hm.> mormorò restando ancora col volto seppellito contro il suo stomaco.
<Andiamo a casa.> sorrise dolcemente quando Y/n si staccò da lui controvoglia mettendo il broncio.
<Va bene.> borbottò salendo in auto, sedendosi accanto all'Alpha che si mise al posto guidatore.
<Com'è andato il tuo primo giorno di scuola?> partì mettendo in moto l'auto.
<Abbastanza bene, l'odore di Alpha e Omega maschi mi fanno girare un po' la testa.> sorrise timidamente guardando il suo profilo perfetto.
<Ti ci abituerai, ma probabilmente avrai la nausea per qualche giorno e.. Spero che non sverrai di nuovo.> fece un piccolo sorriso divertito alludendo a quando Y/n svenne per l'odore troppo forte la prima volta che mise piede in casa loro.
<Non è carino ricordare questo.. Ero solo stanca.> mise un piccolo broncio, cosa che fece allargare ulteriormente il sorriso all'Alpha.
Le poggiò la mano sulla coscia accarezzandola. Y/n ebbe un sussulto a quel contatto improvviso, la sua mano calda a contatto con la pelle della coscia scoperta dalla gonna, rabbrividì ma si rilassò ulteriormente e poggiò le piccole mani su quella dell'Alpha accarezzandone il dorso caldo.
<Hai fatto amicizia con qualcuno?> chiese poco dopo aver svoltato un incrocio che portava in mezzo al bosco a un quarto d'ora da casa Bang.
<Si ho conosciuto due Omega super carini. Uno si chiama Jisung ed ha delle guanciotte dolci dolci. L'altro che è amico di Jisung si chiama Felix ed ha più la voce da Alpha che da Omega a dire il vero.> ridacchiò divertita.
<Sembrano simpatici, hanno già compagni?>
<Si da quel che mi hanno detto e... Sono già legati... Me lo ha spiegato Jisung.> rise mentre Christopher frenò fuori i cancelli.
Si girò a guardarla con occhi sbarrati, la gola secca e la mano che strinse appena la sua coscia.
<Ti ha sul serio detto come avviene un legame?> la piccola annuì. <quell'Omega parla troppo.> borbottò infastidito.
<Perché? Comunque l'avrebbero spiegato durante Educazione sessuale.> rise.
Christopher parcheggiò l'auto nel garage e scese aiutando subito la piccola Omega a scendere anche lei.
Dopo essere entrati in casa la piccola Omega si aggrappò nuovamente alla vita dell'Alpha aspirandone l'odore forte che emanava. Voleva le coccole.
<Y/n dovresti studiare.> le accarezzò i capelli ricambiando l'abbraccio, nascondendola quasi del tutto tra le sue braccia muscolose.
<Ma io voglio le coccole.> mugolò scodinzolando da sotto la gonna scolastica.
<Facciamo che studi nel mio ufficio oggi?> le propose giocando con una ciocca dei suoi capelli.
Y/n alzò di scatto la testa mostrando un sorriso a trentadue denti. Annuì con forza e si staccò dal suo corpo prendendolo per mano, riprese lo zaino che aveva nell'altra mano rimettendoselo in spalla.
<Andiamo su!> lo spronò.
Christopher rise ma la guidò verso l'ufficio tenendole la mano.

Y/n era seduta sul divano dell'ufficio di Christopher, concentrata sui compiti che le avevano assegnato e seguire alcuni appunti di Jisung di qualche giorno prima che arrivasse, erano abbastanza facili per lei ma davvero voleva le coccole dal suo Alpha che a differenza sua era immerso nel suo lavoro tra scartoffie e computer.
Le aveva detto che poteva studiare nel suo ufficio perché non aveva riunioni ne ospiti quindi potevano tenersi compagnia. Ma a Y/n non bastava.
Si coricò sul divano poggiando le gambe sul bracciolo e fece penzolare i piedi fuori mentre lo sguardo era rivolto al soffitto. Un sospiro annoiato le uscì dalle labbra e Chris se ne accorse. Tolse momentaneamente gli occhi dallo schermo e li posò sulla Omega.. Trovandola in quella strana posizione.
<Che hai cucciola?> chiese sgranchiendo le lunghe gambe.
<Niente.> borbottò imbronciata.
Christopher sorrise divertito dal broncio che era fisso sulle sue labbra da ben due ore. Decise che una pausa ad entrambi non sarebbe stato male.
Si alzò dalla sedia girevole e la raggiunse con pochi passi. Le si fermò vicino al fianco.
Y/n vide che le sue mani erano sepolte nelle tasche del suo pantalone, alzando lo sguardo sulla sua camicia bianca notò che aveva sbottonato i primi bottoni lasciando che gran parte del petto muscoloso fosse scoperto e una collana d'argento contornava il suo collo. Y/n si morse il labbro quando incrociò il suo sguardo scuro, si girò dandogli le spalle, il suo lato dispettoso usciva fuori quando non iniziava ad avere attenzioni, specialmente con Soyoung, in questo caso Christopher non le dava le attenzioni!
<Oh andiamo non sarai arrabbiata con me?> il sorriso non abbandonò la sua faccia, si abbassò sussurrandole piccole parole sul collo.
<No!> la risata del suo Alpha la fece rabbrividire, era così vicina al suo orecchio. Si girò lentamente trovandoselo a pochi millimitri dal viso, i loro nasi si sfioravano.
<Mi fai sedere o preferisci che torno sulla mia sedia?> alzò un sopracciglio divertito.
Y/n un po' titubante si alzò con la schiena mettendosi seduta.
Christopher le si sedette accanto con un tonfo, le prese i fianchi e la trascinò sulle gambe, le abbracciò la vita e le accarezzò la guancia con due dita.
<Antipatico.> tenne il broncio nonostante il suo tocco la stava letteralmente sciogliendo.
<Dispettosa.> continuò ad accarezzarla.
Le baciò dolcemente la guancia, spostandosi verso il basso arrivando al suo collo. Il suo odore invase le narici dell'Alpha che morse, senza farle male, un piccolo lembo di pelle del suo collo.
Sobbalzò Y/n gemendo piano da quell'improvviso contatto in una parte così sensibile del corpo. Lo lasciò però continuare, accarezzando il suo viso ad occhi chiusi.
<Chris.. > lo richiamò.
L'Alpha alzò il viso, sentendosi chiamare come se avesse bisogno di lui, ed infatti ne aveva bisogno.
Y/n poggiò le labbra contro le sue sentendosi finalmente leggera.
Christopher muoveva dolcemente le labbra sulle sue, succhiandone il labbro inferiore e leccando quello superiore. Il suo sapore così dolce iniziava a far si che il suo autocontrollo traballasse. Ma non voleva ancora fermarsi, era tutto così perfetto che avrebbe continuato all'infinito.
Si staccarono un minimo per riprendere fiato. Y/n non si arrese però nello staccarsi da lui, lasciò una piccola scia di baci dal mento finendo sul suo collo, morse un piccolo lembo vicino al suo pomo d'adamo e rabbrividì al ringhio che vibrò sul suo collo.
Christopher l'afferrò per sotto le ascelle mettendola a cavalcioni sulle proprie gambe, in modo più comodo per continuare quella sessione di dolci torture che entrambi si stavano scambiando. Nel lasciare la sua vita passò le mani sul suo busto fermandosi poco dopo sul suo petto gonfio. Voleva esplorarlo in quel momento.
Y/n strinse leggermente le gambe a quel tocco sentendo le farfalle allo stomaco e un calore situato al basso ventre quando le mani dell'Alpha si fermarono sul suo petto. Si allontanò dal suo collo incrociando i suoi occhi ora azzurri. Il suo sguardo era colmo di lussuria e sapeva che non si sarebbero fermati nessuno dei due, non lì almeno.. Non l'avrebbe permesso. Poggiò le mani sulle sue, strinse la presa in modo che l'Alpha capisse cosa voleva. Si morse il labbro trattenendo un gemito.
<Non trattenerli.> ordinò con voce bassa e roca. Y/n non l'aveva mai sentita così sensuale e ammaliante, era davvero qualcosa di straordinario quell'Alpha.
Christopher strinse i seni della sua Omega con più forza, il suono dei suoi gemiti stava rendendo tutto molto più erotico e dannatamente eccitante. Le mani piccole della sua Omega si spostarono sul suo viso baciandolo ancora avendone bisogno. L'Alpha ne approfittò per sbottonarle la camicia quanto basta per abbassarla sulla sua schiena.
Si staccarono nuovamente per respirare e Christopher giurò che nessuno avrebbe mai raggiunto un minimo della bellezza di Y/n in quel momento. Il seno abbondante della Omega, sporgeva leggermente dal reggiseno ricamato bianco, rendendo la sua immagine ancora più erotica. I capelli scompigliati le davano quel tocco erotico che mandarono gli ormoni dell'Alpha alle stelle. Con uno strattone la fece sedere di nuovo sul lato delle gambe e le abbassò con non poca grazia il reggiseno. Osservò i seni nudi di Y/n, che rimase ferma a studiare lo sguardo eccitato del suo Alpha.
Si morse nuovamente il labbro Y/n quando l'altro abbassò la testa sul suo petto e prese uno dei suoi capezzoli coi denti e lo succhiò. L'Omega inarcò la schiena all'improvviso piacere e gemette senza sosta. Infilò entrambe le mani nei suoi capelli tirandoli leggermente.
Una mano dell'Alpha raggiunse il seno libero e lo strinse mentre due dita giocavano con il suo capezzolo. Le labbra non smisero di torturare il piccolo bottoncino rosato della Omega.
Il corpo di Y/n si mosse senza sosta ondeggiando i fianchi avanti e indietro ricco di scariche eltrettiche di piacere che le stava regalando il suo Alpha. Poco dopo sentì una forte pressione al ventre che la costrinse a serrare le gambe, la schiena si inarcò di nuovo e un gemito più forte uscì dalla sua gola finendo per far rilassare il suo corpo.
Christopher si staccò con uno schiocco dal suo seno e lasciò un sospiro poggiando la fronte sulla spalla della piccola Omega.
<Stai bene?> mormorò accarezzandole dolcemente le gambe scoperte.
<Sono stanca.> mormorò con gli occhi semi-chiusi ed il corpo rilassato.
<Vuoi fare un bagno caldo prima di cena?> spostò la testa incrociando il suo sguardo ritornato normale.
<Mi lavi tu?> mormorò con il respiro pesante.
<Certo.> alzò la testa lentamente guardando il suo viso ancora rosso, il suo respiro si era regolarizzato.
L'aiutò a rimettersi la camicia e l'abbottonò tenendo gli occhi fissi nei suoi. Sorridevano entrambi.

I vestiti di Y/n erano finiti nella cesta mentre Christopher riempiva la vasca con acqua calda.
<Sciogli i capelli, laviamo anche quelli.> si girò a guardare il suo corpo nudo, fissandola sciogliersi i capelli lasciandoli ricadere lunghi sulla schiena.
Y/n lo raggiunse a piccoli passi, non si coprì, non era timida di fronte al suo Alpha. Aveva visto dallo specchio i segni che gli aveva rimasto su di un seno, macchie violacee ricoprivano la sua areola prima chiara.
S'immerse nell'acqua calda lasciando un sospiro di piacere al calore che le stava abbracciando il corpo.
<Non farlo o ritorneremo come prima.> la avvertì sentendo di nuovo qualcosa risvegliarsi e non voleva.
<Scusa. Amo l'acqua calda.> sorrise avvicinandosi a lui e lasciandosi lavare i capelli con dello shampoo.
<Da quanto non tagli i capelli?> chiese poco dopo.
<Uhm penso sei mesi? Al collegio li tagliano due volte all'anno a noi Omega.>
<Ti piacciono corti o lunghi?> continuò a massaggiarle la cute e Y/n dovette trattenere un altro gemito di piacere che le stava procurando.
<Lunghi.> rispose solo rilassandosi il più possibile al suo tocco.
<Anche a me.> le sciacquò via lo shampoo e prese una spugna passandola prima sulla saponetta e poi sul corpo bianco della minore.
Y/n serrò le gambe intorno al suo braccio quando passò la spugna sulla sua intimità ancora sensibile.
<Chris.. Non riesco..> mormorò con gli occhi lucidi.
<Rilassati Y/n è normale questo.> la spugna che aveva in pugno la lasciò cadere in fondo alla vasca, le dita percorsero l'interno coscia facendo rabbrividire e sospirare la piccola Omega. <Apri le gambe Y/n.> le sussurrò all'orecchio.
Mugulò obbedendo alla richiesta, chiudendo gli occhi muovendo di nuovo il bacino verso la sua mano.
Christopher l'aiutò massaggiando la sua parte più sensibile godendosi la scena e i gemiti. L'acqua aiutò il movimento ma il calore fece impazzire la piccola Omega che in pochi istanti raggiunse di nuovo l'orgasmo.
<È ora di uscire Y/n, tra meno di mezz'ora servono la cena.> le regalò un bacio a stampo l'aiuto a sciacquarsi dalla schiuma.
Uscì dalla vasca e la ricoprì con l'enorme accappatoio bianco. La prese a mo di sposa e la posò sul letto. Si baciarono dolcemente sulle labbra per poi staccarsi entrambi a malavoglia per non rischiare di ricadere come pochi minuti prima.

Omega XY - Bang Chan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora