Capitolo 53

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                                                                                             Lisa,

avrei voluto dirti tante cose, ma sfortunatamente anche attraverso un foglio bianco non riesco a farlo. Tutto quello che avrei voluto dirti te lo esprimo in cinque parole: grazie per il tuo amore, semplicemente. Troppo riduttivo? Proverò a fare di meglio.
Dio, non credevo fosse così difficile.
Non mi sono mai sentito soffocato dall’amore, non credevo nemmeno potesse mai succedere che mi mancasse il respiro. Non ho mai saputo cosa significasse addormentarsi sereno e svegliarsi con le labbra dischiuse, o avere dei sogni finché non ti ho stretta a me tanto forte da farti entrare in ciascuno di essi. Sei i miei occhi quando non so vedere, la mia bocca quando non mi so esprimere, la mia testa quando il cuore comanda, il mio cuore quando l’amore chiama.
Dopo quel maledetto giorno ho sperato tante volte in un tuo perdono e non c’è ora in cui non ripensi al male che ti ho fatto. I sensi di colpa mi tormentano, ma tu sei il mio Gong prima che mi mettano al tappeto. Hai rischiato la tua vita per salvare la mia ed io voglio salvare la tua tutti i giorni in cui pensi di non farcela a superare i dolori e gli orrori che ti seguono come un’ombra.
Voglio starti accanto quando deciderai di chiudere tutte le porte, voglio essere l’unico che vedrai quando deciderai di chiudere tutto il mondo fuori. Non ho niente da dirti più di un “grazie per il tuo amore”. Ti ripeterò che ti amo fin quando non mi implorerai di smettere, anche se dovessi aspettare cento anni. Oggi, ti chiedo di trascorrere il resto della tua vita insieme a me.

                                                    Sinceramente tuo, Niall

Post scriptum: Credo che Theo abbia bisogno di te.

Effetti collaterali: le gambe mi tremano, le lacrime scendono senza freni e il cuore accelera i suoi battiti. Cerco almeno di calmare il respiro corto prima di camminare verso la sua stanza. Abbasso tremante la maniglia scoprendo la stanza vuota. Rilascio le spalle leggermente delusa quando le mie aspettative di trovarlo in piedi, al centro della camera, vengono completamente debellate. Theo dorme tranquillo a pancia sotto con il bacino alzato. Mi scappa un sorriso.

Credo che Theo abbia bisogno di te. Mi accoccolo accanto al bambino lasciando la lettera ai miei piedi. Cerco di alleggerire il peso mentre mi muovo piano verso il suo corpicino rannicchiato. Apre immediatamente gli occhi pieni e comincia a piangere. Quando lo prendo in braccio, la vedo. Sotto la felpa aperta, una piccola maglia bianca.

Mommy, can you marry my uncle?

Resto praticamente a bocca aperta come un pesce senz’acqua, emozionandomi quando rileggo la domanda ancora, e ancora, e ancora. Le mie lacrime vengono asciugate da una piccola mano che percorre a tratti la mia guancia. Theo mi lega le braccia al collo e si alza sulle punte dei piedi, appoggiandoli alle mie gambe piegate, mentre mormora qualcosa di incomprensibile sulle mie labbra.

“Cosa dobbiamo rispondere?” chiedo. Scuoto il piccolo Theo che di rimando mi sorride allegramente. “Eh?” sorrido, avvicinando il viso al suo e toccandogli il naso. “Gli diciamo di si, Theo?”. Mi urla nelle orecchie, battendo le mani. Rido divertita. Prendo il cellulare e provo a chiamare Niall, ma ovviamente scatta la segreteria. Prendo tra le mani un altro foglio.

1.     Hai trovato la lettera prima di Theo. Ti consiglio di fare finta di niente e rimetterla a posto. Avrei dovuto scriverti una scaletta delle cose da fare in ordine.

2.     Hai trovato la lettera dopo Theo. Futura(?) Mrs. Horan, sulla scrivania c’è un regalo per te.

“Lo zio vuole giocare”. Gattono fino al bordo del letto, scendendo a piedi nudi sul pavimento freddo. Scrocchio le mani e muovo freneticamente le dita prima di poggiarle sull’enorme scatola bianca. Theo richiama la mia attenzione buttando dei giocattoli in terra. “Si amore, arrivo subito” mordo le labbra emozionata.

Non voglio credere che tu sia stata tanto furba da saltare qualche suggerimento.
Ti aspetto stasera … con questo e solo questo addosso.  

Allargo il vestito in aria e trattengo il respiro. Un abito di pizzo bianco completamente scollato. Controllo velocemente sul cellulare il tempo previsto per questa sera. Strabuzzo gli occhi: temperature basse. Questo e solo questo addosso. Mi farà congelare. Stasera. Devo presumere che passerà a prendermi?

Esco dalla doccia dopo aver reso il bagno una sauna. C’è vapore ovunque e lo specchio è completamente velato. Mi siedo sul water e friziono i capelli con l’asciugamano. Canticchio un motivo, che molto presto confondo con altri dieci che mi passano per la testa. Infilo un reggiseno a fascia e resto con l’intimo per tutto il tempo. Quando rientro in camera gelo al solo pensiero di indossare il suo vestito.

Da: Niall

Prendi il taxi. Mi guardo in giro prima di scorgerne uno nelle vicinanze. Alzo una mano per prenotarlo e mi accingo a raggiungere il marciapiede fuori il vialetto. Appena sono dentro, muoio d’imbarazzo mentre scambio furtive occhiate con l’uomo alla guida senza sapere dove andare.

“Ehm” tossisco. “Niall?” sussurro. Annuisce e parte. Mi rilasso e mando un messaggio.

A: Niall

Parola d’ordine!

Da: Niall

Sei partita?

A: Niall

Sei all’altro capo del mondo?

Da: Niall

Ci andrò soltanto con te.
Ascolta quello che ho da dirti.
Infilo le cuffie e faccio partire la musica. Because we can, Bon Jovi. Appoggio la tempia al finestrino e lascio che il panorama buio mi passi davanti gli occhi. Ogni volta c’è qualche meccanismo per cui riesco a sognare ad occhi aperti guardando semplicemente lì fuori.

Passeggio da sola sul ponte quando il mio telefono squilla e finalmente il suo volto compare sul mio schermo piatto.

“Sei pronta a fare bungee jumping con me?” dice, dall’altra parte.

“Eh?” emetto uno strillo. “Tu sei pazzo”. Ride. “Hai scelto il vestito sbagliato tra l’altro” afferro un pezzo e lo allargo, girando su me stessa.

“Sei bellissima” lo sento dire, dietro di me. Mi volto di scatto lasciando il telefono ancora attaccato all’orecchio. Allargo il sorriso e fremo dall’emozione, frenando la tentazione di abbracciarlo. Nasconde qualcosa dietro la schiena, ma non gli chiedo cos è. “Credo tu debba darmi una risposta” sorride.

“Credo tu debba farmi una domanda” ribatto. Si avvicina a me, rivelandomi la sua sorpresa. Poggia sulla mia testa un velo bianco da sposa e fa due passi indietro per guardarmi.

“Non sono ancora pronta per darti una risposta” accarezzo il velo, muovendo i capelli avanti e poi spostandoli dietro le orecchie.

“Sei esigente, Miss” scuote il capo. Sento le gambe come gelatina quando infila una mano in tasca tirando fuori una scatola dello stesso colore dei suoi occhi. I battiti mi rimbombano nelle orecchie. Si inginocchia davanti a me.

“Mi ero preparato anche un discorso fico” ammette. Sospira. “Se avessi dovuto dirti tutte quelle cose adesso, probabilmente avrei fatto scena muta. Non so precisamente cosa penso di noi, di quello che siamo o che saremo. Ogni volta che provo a darci un titolo, l’unica cosa che mi viene in mente è l’amore che provo per te e credo che per quello che ti sto chiedendo sia sufficiente.
Lisa”. Tremo.

“Mi vuoi sposare?” . Vorrei urlargli “Si, lo voglio”, ma non riesco a parlare. Alla fine, allungo il braccio verso di lui, porgendogli la mano. Infila felice l’anello al mio anulare e mi bacia.

Canzone per il capitolo: Marry me- Jason Derulo

Love Actually (#Wattys2015) // N.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora