I giorni seguenti passarono tranquilli e senza nuove scoperte, e questo aveva buttato un po' giù i ragazzi. Ms. Morrison era tornata dalla convalescenza, ma si era scoperto ne sapesse meno di Rachel e Jay sulla storia che aveva raccontato in classe. L'unico pensiero per i due, in quel momento, era passare la sfilza di esami che stava per arrivare: il periodo dell'anno più temuto da ogni studente era dietro l'angolo. Trascorrevano insieme pomeriggi interi a studiare con la testa china sui libri e senza spiccicare una parola. Le pause erano brevi e il nervosismo era tanto. Il fatto che non ci fossero state novità sulla storia non faceva altro che alimentare la loro negatività, fino a quando, una mattina, Jay si accorse che Rachel aveva portato con sé il libro preso in biblioteca, dopo giorni che non lo toccava.
- Ehi, Rachel – sussurrò Jay – che ci fai con il libro? -
- aspetta un attimo, Jay, - rispose – poi ti spiego tutto in ricreazione. Giuro che volevo dirtelo ancora giorni fa, ma prima volevo essere sicura al cento per cento di quello che avevo visto -
- Rachel, ma di cosa stai parlando? - chiese dubbioso l'amico;
- venerdì scorso, durante la lezione di matematica, mi ero distratta e stavo pensando ad altro quando, vagando con lo sguardo fuori dalla finestra, mi sono soffermata sul bidello che ammucchiava le foglie vicino all'albero -
- beh, e quindi? Questo cosa c'entrerebbe con il libro? -
- c'entra eccome Jay, perché mi sono accorta che aveva due tatuaggi particolari: uno gli sbucava dalla manica sull'avambraccio destro, mentre l'altro usciva dal colletto della sua tuta, poco sotto all'attaccatura dei capelli -
- Ok, e quindi? Non hai mai visto una persona con dei tatuaggi? - chiedeva perplesso e non ancora convinto;
- mamma mia Jay, delle volte ti prenderei a pugni! I tatuaggi mi ricordavano qualcosa di familiare, ma non riuscivo a capire cosa. Ho capito cosa fossero solo quando, sfogliando le pagine del mio quaderno, combaciavano con degli scarabocchi che avevo fatto. E quegli scarabocchi li avevo copiati dal libro che abbiamo preso in biblioteca. Tutto attorno ai paragrafi del libro c'erano dei disegni e due di quelli sono anche quelli che ha il nostro bidello. Oggi, infatti, ho portato il libro per confrontarli meglio e ti assicuro che combaciano alla perfezione. Ora non ti so dire il loro significato perché qua non è riportato, ma non può essere una semplice coincidenza -
- Ma scherzi?! E tu hai aspettato tutto questo tempo senza dirmi niente?! Oh mio dio, Rachel, dobbiamo assolutamente capire cosa significano e, soprattutto, perché il nostro bidello se li è tatuati! - disse Jay alzandosi. Poi, facendosi prendere dall'euforia, le prese il viso tra le mani e le diede un bacio con un forte schiocco in fronte – per fortuna che ci sei tu, sennò non andrei da nessuna parte. Ora muoviti dai, dobbiamo capirci qualcosa in tutto questo casino -
- Ma io... veramente... - balbettò Rachel incapace di trattenere Jay e confusa dal bacio – non torniamo in classe? C'è lezione, non possiamo andarcene così da un'ora all'altra -
- Dai forza, bisogna rompere qualche regola ogni tanto! La monotonia porta ad istinti di follia e a noi non piace né l'una né l'altra, perciò ora seguimi che andiamo a scambiare due parole con il nostro caro bidello!
Jay prese per il braccio Rachel e mentre tutti tornavano in classe per seguire le lezioni, loro si diressero verso lo sgabuzzino del bidello. Non avevano la minima idea di cosa gli avrebbero detto o chiesto, però si sentivano in dovere di scoprire qualcosa di più. Giusto qualche metro prima di raggiungerlo, i ragazzi si fermarono dietro l'angolo non appena lo sentirono parlare con la preside: non era il caso che venissero scoperti fuori dall'aula a quell'ora. Con estrema attenzione, i ragazzi si avvicinarono più che poterono per sentire meglio che cosa si stessero dicendo i due e, da quel poco che misero insieme, sembrava che la preside avesse scoperto per l'ennesima volta Tom proprio con i tatuaggi troppo esposti. In una cittadina piccola come quella, i pensieri retrogradi erano all'ordine del giorno e i tatuaggi erano ancora un tabù. La gente non li vedeva di buon occhio, soprattutto in un ambiente scolastico dove si suppone che i figli vengano cresciuti con una determinata educazione.
Non appena andò via la preside, Jay e Rachel si precipitarono da Tom tanto velocemente e di soppiatto che si spaventò.
- Caspita ragazzi! Non vi avevo sentito arrivare, ma voi cosa fate qua? Non dovreste essere a lezione? - chiese il bidello;
- sì, infatti ora ci andiamo. Prima però volevamo farti un paio di domande... giusto per curiosità, quei tatuaggi che significato hanno per te? - chiese a sua volta Jay indicando con lo sguardo i tatuaggi in questione;
- non so di cosa tu stia parlando Jay... - rispose l'uomo, mentre con nonchalance si assicurava di tenerli coperti;
- eppure, eravamo sicuri di avertene visti due... - continuò Jay;
- penso tu ti stia sbagliando, non ho nessun tatuaggio Jay, non mi piacciono nemmeno -
- e allora la preside di cosa si lamentava? - chiese accennando un sorrisetto;
- da quando in qua si origliano le conversazioni private? - chiese Tom cercando di farlo sentire in colpa;
- hai ragione, scusami. È solo che mi incuriosivano molto, mi sembravano davvero belli e volevo vederli da vicino. Chissà, magari un giorno anche io me ne farò uno – rispose Jay un po' pentito;
- ecco qua, ora te li mostro, ma non devi dire a nessuno che te li ho fatti vedere. Lo stesso vale anche per te, ok Rachel? -
- certo, ora mostraceli dai! - disse lei tutta contenta.
E quando il bidello si girò di spalle per mostrare ai ragazzi il tatuaggio sulla schiena, i due diedero una veloce occhiata di conferma e si guardarono con gli occhi pieni di gioia: il disegno era lo stesso di quello del libro! Uno poteva anche essere una coincidenza, ma se fossero stati entrambi uguali, ci sarebbe dovuto essere per forza qualcosa sotto.
Tom si sistemò così la tuta e si girò e, vista l'espressione di gioia dipinta sul volto dei ragazzi, mostrò loro anche il tatuaggio sull'avambraccio. Rachel non si trattenne e le partì un piccolo urletto a denti stretti che fece saltare gli altri due. Jay, allora, strinse il braccio a Rachel per farle capire di stare zitta e poi si volse a guardare Tom. I due si stavano studiando, si guardavano dritti negli occhi e sembrava si stessero chiedendo a vicenda "chi sapesse cosa". Era una situazione quasi di tensione, e Rachel decise saggiamente di tagliare corto ringraziando il bidello per la gentilezza e girando i tacchi portandosi via Jay, usando la scusa di dover tornare in classe velocemente perché già in ritardo.
La mattinata proseguì senza ulteriori risvolti e i ragazzi si ritrovarono a parlare solo a fine delle lezioni:
- ancora non ci credo Jay, i tatuaggi sono gli stessi – disse Rachel cercando di darsi una spiegazione;
- non so Rachel, non so. Mi sembra assurdo che Tom sia interessato e informato su questa storia a tal punto di tatuarsi quelle figure – rispose Jay chiaramente confuso;
- beh, direi che per distrarci un po' oggi facciamo un bel giro al lago e così ne approfittiamo anche per darci un'occhiata in giro come avevamo detto di fare. Vista la bella giornata potremmo anche portarci qualcosa per mangiare e fare un bel picnic, che ne dici? - chiese sorridendo Rachel;
- come dire di no a un'offerta simile. Ci vediamo là per le quattro? –
- mi sembra perfetto, a dopo Jay -
- A più tardi Rachel!
I ragazzi tornarono così a casa per pranzo e sbrigarono subito i compiti che gli erano stati assegnati. Jay si era tenuto il libro della biblioteca perché voleva controllare su internet i tatuaggi o disegni che fossero. Provò in vari modi, ma nemmeno Internet, questa volta, fu dalla parte dello studente. Era possibile che fosse una cosa così fuori dal comune e di cui si sapeva così poco? Neanche internet aveva le risposte che stava cercando? Questa realtà di certo non migliorò l'umore di Jay, ma non ebbe nemmeno il tempo di pensarci che già doveva partire per andare al lago. Erano le tre e mezza e poco meno di mezz'ora era il tempo che ci voleva per raggiungere il luogo d'incontro.