Il parco.

30 1 0
                                    

"Mamma, possiamo andare al parco?"
"Ma Daniela, tu hai sempre odiato il parco."
"Si, lo so."
"Come mai questo brusco cambiamento?"
"Oggi i miei amici sono là a giocare, e mi hanno chiesto se andavo la con loro. Posso vero?"
"Va bene, tra 10 minuti ti accompagno. Devo prendere solo una boccata d'aria, perché qui si soffoca."
"In effetti, c'è molta puzza. Come mai sei entrata in quella stanza? Non affermavi fino a 2 giorni fa che la odiavi?"
"Lo so, ma qualche volta bisogna pure pulirla... dai forza andiamo a vestirci!"

E così chiuse quella porta che nessuno sa quando sarebbe stata riaperta.

Usci di casa, facendo un respiro soave. Prese per mano la piccola di 5 anni,  e si incamminarono per il parco.
Le panchine erano tutte occupate, una sola con un piccolo posticino vicino a uno, "tra l'altro molto carino" penso. Si sedette, molto esausta della sua vita di tutti i giorni, poi pensò a sua figlia Daniela che la rendeva felice, ma crescerla da sola non è affatto facile, aveva un carattere molto particolare e sentiva la mancanza di un padre.

Daniela si sedette sul gradino della scalata che portava alla statua al centro del parco. Come al solito, nessuno voleva giocare con lei, tutti la escludevano, perché era l'unica a non avere un 'papà'.

"La bambina sul gradino è sua figlia?"  chiese il tizio.
"Si, purtroppo è chiusa in se stessa dopo il divorzio" rispose lei senza accorgesene.
"Mi dispiace, se vuole posso andare a giocare con lei, adoro i bambini, troverò un modo per farla felice" propose.
"Lo fareste sul serio, mi chiamo Matilde, lei?"
"Marco, e sua figlia?"
"Daniela"
"Allora vado."
Daniela seguiva con gli occhi quell'uomo affascinante e gentile.

Nel buio ho trovato te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora