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Furono costretti a passare le loro ultime ore in Italia in hotel, per colpa della pioggia.

Pochi minuti prima il sole splendeva in cielo e premetteva una bella e calda giornata, ma solo dopo un po' iniziarono a formarsi dei grandi e scuri nuvoloni che subito scaricarono tantissima acqua. Il tempo non era proprio per niente dalla loro parte.

Così andarono tutti nella camera più grande, cioè quella di Niall, Zayn e Liam, a fare di tutto e di più, fuorché qualcosa di utile. Chiacchierarono, risero, scherzarono. Uscirono soltanto per andare a mangiare qualcosa in un piccolo e tranquillo ristorantino al coperto che si trovava proprio vicino a dove alloggiavano. Anche se non ne avevano molta voglia, furono costretti sennò sarebbero morti di fame.

***

Mancavano giusto poche ore prima della loro partenza.

Harry e Louis ritornarono nella loro stanza per poter finire di sistemare le ultime cose. Chiusero le valigie e, dopo che Harry ebbe ricontrollato la stanza almeno quindici volte, preoccupato di poter dimenticare qualcosa, si sedettero sul letto, appoggiati con la schiena sulla testiera, intenti a girare fra i diversi canali televisivi.

"Noioso. No. Brutto. Questo non mi piace. Ancora più noioso. Qui c'è troppa gente che parla. Oh questo. Beh wow, è così fottutamente interessante e comprensibile, visto che è in italiano" sbuffò Louis, commentando ogni programma che vedeva, mentre girava canale ogni secondo.

"Louis, siamo in Italia. Come ti aspettavi parlassero?" lo fece ragionare Harry. Il suo migliore amico molte volte poteva sembrare davvero tonto.

"Beh, pensavo fosse più facile. Le uniche cose che so sono 'ciao' e 'grazie'. Per il resto lascio tutto alla mia immaginazione."

Harry iniziò a ridacchiare alla dichiarazione appena fatta da Louis. Quest'ultimo, avendo capito che stava ridendo di lui, si innervosì.

"Ridi, ridi. Come se tu sapessi più cose."

"Beh in confronto a te me la cavicchio abbastanza bene. Io almeno le basi le so."

"Ah si? E come hai fatto ad impararle?"

"Tempo fa, visto che non avevo niente da fare e mi annoiavo, trovai un sito che ti dava l'opportunità di poter imparare una nuova lingua e fra tutte c'era anche l'italiano. Era diviso in livelli. Soltanto che dopo un po' mi sono stancato e non l'ho più continuato. Ho completato solo il livello dei saluti e di come presentarsi" rispose, ritornandogli in mente tutto ciò che era riuscito ad apprendere in quel poco tempo che ci aveva provato.

"Mh, interessante. Allora la prossima volta che verremo in Italia, sempre se ci sarà una prossima volta, chiederò aiuto a te per la lingua" lo informò Louis, sempre con il suo fare pessimistico.

"La prossima volta, che sicuramente si sarà, vorrei visitare per bene il luogo. Tipo, noi siamo stati qui ma non abbiamo visto niente in particolare della città. Quindi la prossima volta che verremo qui, o in un'altra città, la visiteremo da cima a fondo" disse con tono deciso Harry.

"Va bene capo" gli rispose il liscio facendogli il saluto militare con la mano, quindi portando la mano destra alla fronte, e facendo poi ritornare la sua attenzione alla televisione.

Harry lo guardò aggrottando le sopracciglia e emettendo un leggero risolino.

Passarono pochi attimi di silenzio, in cui ascoltavano, senza però capire niente, quello che dicevano in televisione, fino a quando il riccio non parlò.

"Louis?" lo chiamò dolcemente Harry a voce bassa.

"Cosa vuoi?" rispose Louis, in una maniere che poteva essere tutto tranne che gentile. Ma Harry ci si era abituato, sapeva che quello era il suo modo per sentirsi superiore e con il quale faceva finta che non gli interessasse niente di nessuno, quando in realtà non era così. Cercava sempre di non mostrare i propri sentimenti per poter sembrare un tipo duro. Molte volte alla gente questo comportamento dava fastidio ma a Harry non faceva né caldo né freddo, ormai aveva capito il perché lo facesse.

Così, non facendo caso al suo modo di fare, continuò a parlare.

"Devo dirti una cosa" aggiunse Harry, con un tono del tutto tranquillo.

"Beh, dimmi" rispose il liscio, che ormai si era girato a guardare Harry.

"Mi piaci anche tu" disse, rispondendo a quel discorso fatto qualche giorno prima, in cui Louis gli aveva confessato di provare qualcosa per lui. Soltanto che quel giorno il riccio non rispose e l'unica cosa che fece fu uscire per schiarirsi le idee. E alla fine le idee se le era schiarite benissimo. Ci aveva pensato davvero tanto - quasi tutta la vacanza - ed era arrivato a conclusione che sì, anche a lui piaceva. Però - perché c'è quasi sempre un però in questi casi - non glielo confessò normalmente, no, ma bensì in italiano. L'aveva cercato quella mattina, in cui non potettero uscire per via della pioggia, sul traduttore online. Forse la pronuncia non era delle migliori, però ci si era allenato molto e l'impegno si apprezza sempre.

"Cos'è? Un nuovo modo per insultarmi?" domandò infatti Louis, non avendo capito niente di ciò che aveva detto poco prima Harry. E così, come aveva detto precedentemente, ipotizzò ciò che il riccio gli avesse potuto dire, pensando che l'avesse insultato in qualche strano modo.

Harry allora ridacchiò. Lui sperava avesse capito, ma così chiedeva troppo, il liscio riusciva a malapena a salutare in italiano.

Allora "Mi piaci anche tu, Louis" ripeté, ma questa volta in modo che l'amico lo potesse capire.

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Dan Dan Dannn. Vi lascio così.
Non odiatemi troppo haha.

ORA CAPITE PERCHÉ HO SCELTO PROPRIO L'ITALIA COME META DELLA LORO VACANZA? Mi serviva un posto in cui non si parlasse inglese così da poter fare la scena del "mi piaci anche tu" detto in italiano. Avrei potuto scegliere anche altri posti dove semplicemente non si parlasse l'inglese, ma mi piaceva l'idea del viaggio in Italia.

Ne approfitto per farvi tantissimi
auguri di buon natale e, se non ci sentiamo prima, anche di buon nuovo anno.

Vi voglio bene🫶

Baci bacii.

Together Forever, My Love- Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora