Non aveva fatto che odiare la propria vita, sapendo che prima o poi non avrebbe avuto quella felicità rappresentata dall'amore e poi era arrivato lui.
Un demone corvino dagli occhi verdi, simile al colore delle foglie piene di vita. Era legata a lui per una carta, divenne per una scelta e poi si trasformò in bisogno. Sentiva di dipendere da lui, ne aveva bisogno per essere felice e in quel momento si sentiva persa.
Osservava lui, l'uomo che amava, aveva sposato e di cui ne aspettava il figlio, venir portato oltre quelle mura impregnate dall'odore di disinfettante. Si teneva al braccio di Liam, era corsa da lui quando rientrò nel castello, e fu sempre lui che la trattenne dallo sfondare la porta.
<<Devo entrare... Lasciami Liam!>> continuava a dimenarsi, in quella presa, urlando il nome del suo uomo e lasciando alle lacrime di uscire. A un certo punto si sentì svuotata. Il tono di voce si abbassava sempre più e il suo corpo iniziò a cedere, tutta quella stanchezza stava ritornato prepotentemente su di lei che, se non fosse per il mezzo corvino, sarebbe caduta a terra in ginocchio. Liam provò ad alzarla, ma solo quando vide il capo chino di lei spalancò gli occhi allarmato <<RAGAZZI!!>> urlò provando a prenderla il braccio, ma la ferita al fianco sinistro tornò a dargli fastidio che rimase come bloccato. Yuri e Filian erano arrivati subito, il secondo aveva delle bende sul viso che svolazzavano e dietro aveva un infermiere che gli urlava contro; <<Liam stai perdendo sangue... Falla prendere a noi>> Yuri si mise accanto a lui così da sostituirlo e prese in braccio l'albina e insieme all'altro ragazzo guardarono l'infermiere, fermo a prendere aria, <<Invece di stare lì chiami un dottore>> <<Vada a chiamare Tomoe!>> l'uomo li guardò male, alzandosi in piedi, <<Lei, signorino, deve finire di medicarsi...e anche l'altro. MA COSA VI DICE LA TESTA, SUBITO IN STANZA... Ragazzo, porta la signora nella stanza '14' e aspetti lì>> quando finì di dare direttive prese, i due feriti, per le orecchie trascinandoli con sé senza curarsi delle loro lamentele.
Yuri aspettava, osservava Yukiko dormire e anche su di sé iniziò a calare un velo di sonno, ma fece di tutto pur di resistere alla tentazione di chiudere gli occhi.
Sentiva qualcuno toccargli la spalla, lo stavano scuotendo e infastidito aprì gli occhi incrociando quelli della sua simile; sbadigliò qualche volta, nascondendo il tutto con la mano, e si stirò i muscoli intorpiditi. <<Come stai? Ci hai fatto preoccupare... Sembra che... Abbiamo dormito tutto il giorno, poiché la sera è già arrivata>> fece notare divertito, ma tornò cupo nel vedere gli occhi di lei, quasi senza vita, girarsi nella sua direzione e le piccole mani stringergli la maglia <<Perché...? Non doveva andare co-così... Non posso... Non lui!>>.
La strinse timidamente, le fece appoggiare il capo al proprio petto e al contempo le accarezzava i capelli come a dirle, indirettamente, che non l'avrebbe lasciata sola. Era sicuro di una cosa, la Loro Signora avrebbe avuto qualcosa da ridire.
Venne visitata, Tomoe sorrise nell'affermare che il bambino stesse ancora bene e che i periodi di spossatezza sarebbero potuti essere frequenti, per questo doveva stare a riposo o in compagnia.
Riguardo a Markus, nessuno seppe dire niente. Gli anziani non avevano mai visto un caso come il suo e pensarono che si trovasse in coma.
Ma quando si sarebbe svegliato?
Nessuno poteva dirlo con certezza.
STAI LEGGENDO
Respiro dell'anima
ParanormalQuando tutto sembra ormai finito, ci sarà sempre una piccola speranza. Lei si aggrappava a quella, forse qualcosa sarebbe cambiata. Mesi travagliati. La mente tra presente e passato. Dolori e gioie. Però, l'unica cosa che la mandava avanti era quell...