Se la loro storia fosse stata narrata nei secoli sotto il punto di vista di Valérie nessuno, dico nessuno, avrebbe mai sospettato della colpevolezza di Ector, pugnalare alla schiena la donna che si ama più della propria vita è da pazzi, eppure l'angioletto dai capelli biondi e gli occhi chiari ci mise davvero poco a dimenticarla.La palpebra di Valérie tremò prima di aprirsi del tutto, lasciando ben in vista i suoi occhi scuri, cercò con lo sguardo qualcuno, un anima che le fosse stata accanto, era successo davvero l'incidente sotto l'albero? Non riuscì a rispondere alla domanda che la coscienza le stava ponendo insistente. Alzarsi in piedi diventò impossibile, per un forte dolore al basso ventre, alzò la coperta e si fissò le gambe, pallide come la neve, non sembrava esserci nessun problema, spostò il braccio sinistro dal materasso e allungò la mano verso lo stomaco, iniziò a scendere fino al ventre dove sentì un forte dolore solo al sfiorare delle sue docili dita. Strinse i denti più che poteva, per il dolore lancinante, era viva. Se non fosse stata viva sarebbe rimasta su quella strada per sempre, a vegliare sulle carrozze di passaggio.
Sentì dei passi di scarpe maschili nel corridoio vicino alla sua camera, cercò di rimettersi seduta per bene con la schiena sulla spalliera del letto a baldacchino, in legno di mogano e dorato negli angoli. I passi si fecero sempre più vicini ma sembrarono oltrepassare la camera, così Valérie si sentì in dovere di sospirare, lasciando tutto lo stress uscire dalle carnose e rosee labbra. La maniglia della porta in legno bianco si abbassò, una ragazza dai capelli neri legati in una treccia entrò, teneva stretto nelle mani delle lettere, le appoggiò sulla scrivania dove Valèrie era la solita a tenerci i suoi trucchi e nastri per capelli.
"Lady Carter!"
Urlò la cameriera, spaventata nel vederla sveglia, lasciò le tende, ogni mattina era abituata ad aprirle, ma quella volta ritardò per la sorpresa.
"Come si sente? ha bisogno di qualcosa da bere? ha fame? vuole parlare con i suoi genitori?"
La Lady non sentì minimamente nessuna delle parole della ragazza, sentiva però un forte dolore al petto, al cuore. Saliva su per la gola e voleva uscire, trasformandosi in lacrime. Non riuscì a trattenersi e si lasciò andare in un pianto, le salate gocce scivolarono sulle guance calde e magre, fino ad andare sotto il mento, lasciandole cadere sulle coperte in seta rosa, scurendole ad ogni goccia d'acqua caduta sul tessuto.
"Lady Carter le fa male la ferita, devo chiamare il medico?"
La ragazza negò con la testa e continuò a piangere, singhiozzando sempre di più. Strinse le mani cercando di consolarsi sola, come aveva potuto riporre tutta la sua fiducia in un ragazzo che d'altro canto faceva parte della famiglia rivale, non avrebbe mai potuto darle il conforto e l'amore di cui avrebbe avuto bisogno una Lady come lei.
"Apri le tende"
Ordinò Valérie alla ragazza, che immediatamente si alzò e aprì le tende, scoprendo il giardino che stava al di la del vetro, immenso e verde. I cipressi e i rovi di rose erano intatti pure dopo la tempesta della sera prima, ne fu sollevata, amava il suo giardino e la campagna vicina. Vivere in città non faceva per lei, per un periodo i suoi genitori avevano cercato di vendere la villa di famiglia e di comprare un bel palazzo in centro Londra, Valérie al sol pensiero di vivere in mezzo ai palazzi e alle carrozze le venivano i brividi, il grigio mondo della città lo disprezzava, senza emozioni e senza avventura.
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Cara Lady, regalami un sorriso...
RomanceLe mani delicate di Valèrie si poggiarono al suo basso ventre, sospirava quasi come se l'ultimo raggio di luce nel suo corpo stesse per abbandonarla, il fiato si fece più pesante e i suoi abiti bianchi si macchiarono all'improvviso di rosso, scuro...