Capitolo 7

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18 Agosto.

Appena fuori, mi raggomitolo sulla sedia di legno che si trova in balcone e poi osservo il cielo. Appena mi arriva un messaggio tiro fuori il cellulare dalla tasca della felpa e leggo quello che mi ha scritto mio fratello. Gli rispondo che non vedo l'ora di vedere la mia nipotina non appena tornerò da Miami.
"Vi siete divertiti tu e John?" giro di scatto il volto verso destra, notando che la figura di Mattew è nell'oscurità della notte.
"Tu e Susie, invece?" domando stringendomi le ginocchia al petto.
"Rispondi prima tu" si appoggia alla ringhiera e avvicina il viso al mio.
"Scordatelo" dico alzandomi. Il suo sguardo passa dai miei occhi alle mie gambe scoperte dai pantaloncini corti.
"Perchè scappi sempre e non rispondi mai alle mie domande?" Mattew scavalca la ringhiera e arriva sul mio balcone.
"Non rispondo perchè non sono cose che ti riguardano" alzo il mento e sostengo il suo sguardo gelido.
"Sei proprio una bambina" ride sotto i baffi. Gli punto il dito contro e do sfogo alla mia rabbia.
"Diamine, smettila di comportarti così! Sei odioso. Smettila di girare con le tue conquiste e farmele vedere una ad una" sbuffo stringendo i pugni lungo i fianchi. Respiro affannosamente e poi lo guardo. Ha un sorriso da stronzo dipinto in volto.
"Sei per caso gelosa?" ha il coraggio di domandare.
"No Mattew! Mi dai sui nervi! Mi da su i nervi il tuo comportamento. È due notti che non dormo per colpa di te che ti diverti a darmi fastidio" sibilo avanzando verso di lui. Sento il suo respiro sulle mie labbra e i nostri corpi che nemmeno si toccano ma l'elettricità tra di noi è palpabile.
"Se venissi e rimanessi in camera mia?" ha il coraggio di dirmi. Schifata mi rendo conto di quello che ha detto e subito mi allontano fino a sbattere le spalle sul vetro della porta.
"Ti senti? Mi hai proposto di passare la notte con te. Non sono una marionetta che puoi manovrare, sono una donna con dei principi e che rispetta sè stessa" esclamo decisa ad andarmene da qui.
"Voglio che tu mi stia aff-" la sia spiegazione viene interrotta dal mio cellulare che segnala l'arrivo di un messaggio. Ci giriamo verso il telefono, appoggiato sulla sedia, e riusciamo a che a scorgere il mittente. Mio fratello mi ha appena mandato un messaggio parecchio fraintendibile: "Siamo felici e impazienti che tu venga qui e ci faccia vedere cosa sai fare con quelle mani!"
"Donna con dei principi e che rispetta sè stessa, eh?" scuote la testa e poi si allontana radicalmente da me. Sto per spiegargli che è mio fratello che mi ha scritto il messaggio ma decido di lasciarlo stare, che pensi ciò che vuole. Al diavolo! Senza salutarlo mi prendo il cellulare ed entro in stanza.
Ora chi dorme più!?

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20 Agosto.

"Eee stop! Siete liberi di andare!" urla Adelaide, felice di aver girato tutte le scene che dovevamo fare qui a Miami. Ci restano altri due giorni e credo proprio che saranno puramente di svago. Mi allontano da Mattew, con il quale ho parlato solo per cose inerenti al film, e vado dritta in camerino per togliermi questi vestiti fradici. Ebbene si, abbiamo girato a Miami Beach una scena e il copione prevedeva che io venissi buttata dritta in mare. La cosa che mi destabilizza ora, mentre sto cercando di indossare i miei jeans, è che Mattew ha improvvisato una frase e non capisco se si stava riferendo a me o se gli è venuta in mente mentre recitavamo. Ha detto 'Mi sei mancata la scorsa settimana'. Contando che è una settimana che ci parliamo a stento e che nella trama del film i protagonisti si devono allontanare per via del lavoro, è comprensibile che io non capisca nulla!
"Terra chiama Anna!" Violet mi richiama alla realtà. La mia amica ha le braccia strette lungo i fianchi mentre mi guarda curiosa.
"Ci sono, scusami. Andiamo a quel locale con Mike e John?" chiedo cercando di distogliere l'attenzione da me.
"Si Anna, però..." allunga la 'o' finale e io alzo il sopracciglio per farle capire di continuare a parlare.
"Vengono anche gli altri" esclama prendendomi la mano. Spalanco gli occhi e poi decido di sdraiarmi sul piccolo divano.
"Non ci posso credere, più cerco di non vederlo e più lui appare in ogni situazione possibile" sbuffo coprendomi il volto con il braccio.
"Alza quel bel sedere dal divano e vieni a divertirti con me" mi tira verso di lei e poi mi spinge fuori dalla piccola roulotte.
Due ore dopo ci troviamo nella calca di persone che si dimenano sotto la musica. John sta cercando di farmi divertire e devo ammettere che con cinque shottini e un drink tutto sembra molto divertente.
"Adoro questa canzone!" urlo non appena le note raeggeton di J Balvin arrivano alle nostre orecchie.
"Allora balliamola!" mi risponde John facendomi girare affinchè gli dia le spalle. Rido e rincomincio a ballare come se non ci fosse un domani. Muovo sensualmente i fianchi mentre John intreccia le nostre mani. Giro il volto verso destra e noto Violet e Mike che si baciano. Mi volto completamente verso John e gli salto addosso, contenta come non mai.
"Siamo due cupidi!" lo abbraccio mentre continuo a ridere.
"Mi piaci proprio tanto John" esclamo vicino al suo orecchio. Lui ridacchia e poi mi lascia toccare terra.
"Che ne dici se ritorniamo in hotel? Sei un po' ubriaca" mi afferra per i fianchi prima che io cada con il sedere a terra.
"Ma io voglio divertirmi ancora!" sbuffo toccandogli le guance, sono morbidissime cavolo!
"Andiamo dai, avviso Mike e Violet via messaggio" mi lascia un bacio sulla fronte e poi mi prende in braccio per arrivare prima fuori dal locale.
"Vieni a dormire con me? Non voglio stare da sola" biascico attaccata al suo petto caldo.
"Andremo in camera, tranquilla" sussurra adagiandomi sui posti posteriori del taxi che ha chiamato.
"Grazie John" esclamo a bassa voce prima di appoggiarmi alla sua spalla e chiudere gli occhi.

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"Sicura che io possa andare? Non ho problema a dire a Mike di far dormire Violet nel mio letto. Poi credo che quei due stanotte sarebbero insieme in qualunque caso" ridacchia sistemandosi il ciuffo di capelli che gli arriva davanti agli occhi.
"Stai tranquillo. Sei qui da due ore e ho mangiato più di un camionista. Vattene" gli apro la porta e gli indico la porta.
"Ok ok, me ne vado a dormire!" alza le mani in aria e poi ride, chiudendosi la porta alle spalle. Appena pochi minuti dopo ribussano alla porta, alzo gli occhi al cielo.
"John, giuro che se non te ne vai non-" le parole si dissolvono nell'aria non appena noto Mattew davanti a me.
"Ho visto che siete usciti dal locale e tu eri ubriaca" esclama con voce bassa, entrando dentro la mia stanza.
"Già, ora sto meglio. Perchè sei venuto qui?" chiedo curiosa. La schiena di Mattew è rigida mentre noto che il respiro è affannato.
"Vi ho visti prima. Ho visto come ballavate" sussurra. Non capisco dove vuole arrivare.
"Io e John? Come ballavamo?" alzo un sopracciglio. Mattew si gira verso di me e mi analizza nei minimi dettagli. Passa lo sguardo sulle mie gambe coperte dai pantaloncini, sulla canottiera e poi si ferma sulle mie labbra.
"John ti piace?" chiede deglutendo rumorosamente. Scuoto la testa e mi lascio andare ad una risata genuina.
"Per l'amor del cielo, siamo amici" esclamo. Mattew rilascia un sospiro e poi si avvicina a me.
"Che stai facendo?" chiedo non capendo che intenzioni abbia.
"Quello che hai sentito questa sera era riferito a te" confessa riferendosi alla frase dell'ultima scena che abbiamo girato oggi a Miami Beach. Mille domande mi si creano in testa ma vengono fermate dalla sua vicinanza. Mi si forma un nodo allo stomaco e prima che me ne accorga, l'alcol che ho bevuto questa sera mi fa correre in bagno.
"Vat-tene" biascico tirando lo sciacquone del water. Mattew però non mi ascolta e mi tira su per le ascelle, portandomi davanti al lavandino.
"Sciacqua la faccia e lava i denti, ti aspetto di la" dice prima di togliere le mani dalle mie spalle. Appena sparisce dal mio campo visivo passo la mano sopra la spalla, dove ci sono state le sue mani. Svegliati Anna!
Mi riscuoto dai miei pensieri e seguo i consigli che mi ha dato Mattew.
"Ora che hai visto che sono arrivata al letto puoi pure andartene" biascico passandomi le mani sul viso stanco. Non ho nemmeno la voglia di discutere con lui.
"Scordatelo" scuote la testa e incomincia a sbottonata i jeans e a togliersi la maglietta azzurra che indossa.
"Che diavolo fai?" spalanco gli occhi e cerco di non far scendere il mio sguardo sul suo addome. Peccato che i miei occhi non ascoltano la mia testa ed esaminano quello che ho davanti. È muscoloso il giusto e stranamente non ha alcun tatuaggio, sembrava un tipo del genere.
"Dormo qui, non ho intenzione di lasciarti da sola" mi sorride e poi si infila sotto le opere del MIO letto.
"Esci subito!" cerco di spingerlo via ma invano.
"Sta un po' ferma, rischi di stare ancora male se no!" mi sgrida come se fossi una bambina. Io per dispetto mi muovo ancora di più ma non calcolo che lui è più forte di me. Infatti finisco tra le sue braccia che mi stringono per faenu stare calma.
"Buonanotte" dice tra una risata e l'altra mentre spegne la luce.
"Scordatelo, lasciami" sussurro troppo vicina a lui. Il mio viso è totalmente a contatto con il suo collo e il mio corpo è schiacciato sul suo.
"Buonanotte Anna, sogni d'oro" dice prima di allentare la presa sui miei fianchi. E ci addormentano così, attaccati come due amanti.

L'inizio della fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora