Annabel Fleming

A volte provi semplicemente quella sensazione come se stesse per succedere qualcosa di brutto. Era una sensazione che sentivi nel profondo. E per tutto il tempo, la tua mente ti gridava di scappare  lontano...

Come quel mattino che Rylee mi aveva trascinata fuori di casa per andare in spiaggia. Se solo avessi seguito il mio istinto allora, non sarei stata rapita da uno sconosciuto ed essere bloccata qui ora.

Avevo avuto la stessa sensazione prima di entrare in quel pub. Sapevo che sarebbe successo qualcosa di terribile. Non avevo capito la gravità della situazione fino al momento in cui abbiamo perso di vista Louis. Harry ed io eravamo piombati fuori dal pub per inseguirlo, ma ero come scomparso nel nulla...
Onestamente ero felice che fosse riuscito a scappare, non volevo ferire o mettere in pericolo un'altra persona oggi.

Harry, d'altra parte, sembrava più che incazzato. Non ero certa di cosa sarebbe accaduto se non avessimo trovato in tempo Louis, ma sapevo che ci sarebbe andata di mezzo la nostra vita!

Di solito, quando quel pensiero mi balenava in testa, il mio cuore tremava dalla paura facendomi rivoltare lo stomaco..Ma questa volta, la cosa non mi aveva toccata più di tanto. Sembrava nulla rispetto a tutto quello che avevo passato su quest'isola.

Guardai Harry, la sua mascella era serrata e rigida mentre camminavamo per tutto il tempo uno accanto all'altra senza fiatare.

A: "Non preoccuparti Harry, lo troveremo," Dissi con voce seria. Osservai come la sua mascella si strinse ancora più forte ispirando bruscamente attraverso il naso.

Faceva girare gli occhi da tutte le parti, alla ricerca di qualsiasi segno che potesse indicarci dove fosse scappato Louis, evitando il mio sguardo.

A: "Harry," Dissi dolcemente, un po' preoccupata per lo stato in cui si trovava in quel momento.

H: "Anna, in questo momento sono sul punto di sbatterti contro quel muro in una morsa, quindi per il tuo bene, chiudi la fottuta bocca, cazzo." I miei occhi si allargarono cosi distolsi lo sguardo da lui immediatamente.

H: "L'unica cosa che le dico di non fare e lei apre comunque la sua boccaccia," mormorò mentre i suoi occhi continuavano a controllare il luogo intorno a noi.

A: "Scusa ma sei tu quello che è esploso e ha praticamente urlato a tutto il pub cosa stavamo combinando," Vomitai quelle parole non riuscendo a stare zitta.

Harry smise di camminare e girò lentamente la testa per guardarmi. I suoi occhi erano scuri e pieni di rabbia.

H: "Ti avevo detto di stare zitta, cazzo,"
Disse avvicinandosi pericolosamente al mio corpo. Mi afferrò il polso trascinandomi verso il muro nascosto in modo che nessuno avrebbe potuto vedere..

H: "Vorrei solo che fottutamente mi ascoltassi per una volta nella vita, tutto ciò non riguarda solo te, cerca di far entrare le mie parole nel tuo fottuto cervello!" Disse scuotendo con forza la mia testa con le sue grandi mani.

Provai a reagire cercando di allontanare le sue mani da me, ma questo non fece che peggiorare le cose. Harry mi sbattè contro il muro ancora una volta.

"Se io vado giù, tu vieni con me", le lacrime iniziarono a rigarmi il viso.

"Non darò al maiale la cortesia di ucciderti", disse afferrandomi per il collo,

"Oh no, piccola, lo farò io stesso e farò in modo che tu soffra tanto quanto ho sofferto io!" Mosse lentamente le sue dita sul mio collo come se ci fosse un taglierino sulla mia pelle..mi stava spaventando a morte..

Le mie mani iniziarono a tremare per le sue parole..

A: "Harry, per favore smettila, mi stai spaventando," Dissi, le lacrime non smettevano di bagnare le mie guance.. Cercai di stare ferma perché sapevo che se solo mi sarei ribellata, mi avrebbe fatto del male...

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