Prologo | Believer

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Quando ero solo una bambina, avevo visto morire la mia famiglia. Avevo visto con i miei occhi chi aveva posto fine alla vita dei miei genitori. Avevo osservato impotente la vita scorrere via dai corpi delle persone che amavo di più. Ed ero scappata. Mi ero girata ed ero corsa via, senza più guardarmi indietro. Avevo chiuso la porta, come se quel gesto potesse cancellare ciò che avevo visto, e avevo mosso le gambe, un passo dopo l'altro, me ne ero andata. Lontano da lì.

Una codarda, ecco cosa ero stata, una vera codarda. Dalla mia parte, potevo solo dire che ero una sciocca ragazzina adolescente che poco conosceva ancora della vera vita.  Non avrei mai più rivisto mia madre, con i suoi occhi azzurri lucenti e i suoi lunghi capelli castani, non l'avrei più sentita sgridarmi o ridere. Non avrei mai più rivisto mio padre, con il suo sguardo d'ammonimento costante e i suoi occhi scuri, non mi avrebbe più rimboccato le coperte, non mi avrebbe più coperto le spalle. Non avrei mai più rivisto mia sorella, non avrei più condiviso niente con lei, nessun segreto, nessuna bugia. Niente. Non avrei mai più rivisto nessuno di loro.

Ero un lican, ma ero anche cresciuta da sola, senza un branco su cui fare affidamento, senza una famiglia che mi aiutasse a rialzarmi quando fallivo e per questo ero sempre stata considerata come l'anello debole, l'anello mancante dagli occhi del mondo e da quelli dei miei simili. Io però, non mi sentivo più debole da anni ormai, da quando ancora una volta avevo perso qualcuno che amavo e avevo finalmente dimostrato a me stessa il mio vero ed unico potenziale. Avevo compreso troppo tardi che non potevo amare davvero qualcuno, senza prima amare davvero me stessa.

Perché, nonostante tutto, io credevo. Io non mollavo, io non mi sarei arresa senza combattere. Non lo avrei fatto mai più. Mai più.

•••

Due anni prima

Continuavo a piangere sperando che tutto potesse tornare come era prima, sperando che il dolore passasse o almeno diminuisse. Avevo una voragine nel petto che mi stava trascinando giù, ne baratro più profondo dell'autocommiserazione e della disperazione. Volevo che tutto tornasse come era prima che scoprissi che la mia vita era tutta costruita su una schifosa bugia. L'unico uomo a cui avevo donato tutto di me, a cui avevo giurato amore eterno, a cui avevo aperto del tutto il mio cuore rischiando di perdere ogni cosa, mi aveva tradito nel peggiore dei modi. Aveva raccolto ogni minima informazione su di me, sul mio passato, solo per poi venderla al migliore offerente. Mi aveva mentito, mi aveva usata, mi aveva ferita, mi aveva distrutta. Mi aveva umiliata.

Soffiai il naso per l'ennesima volta, cercando di tornare in me e di smetterla con questa tragedia. Io non ero così, io ero più forte di tutto quello. Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e mi concentrai su me stessa. Solo su me stessa. E pensai, diamine se ero arrivata fino a lì da sola, potevo fare anche molto di più. Riaprì gli occhi e decisi di prendere tutte le mie cose e levare le tende da quel posto per sempre. Non sarei rimasta un secondo di più nella stessa casa in cui viveva quell'infimo traditore bastardo con cui avevo condiviso fin troppo. Era giunto il momento di voltare pagina e mettere me al primo posto. Basta con Andrew, basta con gli uomini, basta con le bugie. Andrew non era il mio compagno, ma era stato un umano con il quale avevo sperimentato un grado di affinità così elevato da spingermi a pensare che magari potesse essere davvero lui. Lui lo  avrebbe percepito con più tempo il nostro legame, ma io gli sarei stata devota a vita. E invece era tutto uno schifo, l'amore era uno schifo. Perché amare qualcuno così tanto, per poi stare così male? Che schifo...

Chiamai un taxi e mi feci portare in aeroporto, avrei preso il primo volto per qualsiasi altra città negli Stati Uniti, bastava che fosse lontano da lui, da questa città orribile e da tutte le sue schifose e dilanianti bugie. Tre ore dopo ero nuovamente su un taxi, questa volta nella città più sperduta sulla faccia della terra, che probabilmente non appariva neanche sulle mappe, diretta verso l'unico appartamento libero che avevo trovato durante il viaggio in aereo, in quel paesino minuscolo del Montana. Era un vecchio appartamento, in una cittadina ancora più vecchia e desolata, che non aveva una bella fama, ma quello era ciò che mi preoccupava di meno dopotutto. Volevo solo dimenticare quello che mi aveva fatto Andrew e per farlo avrei fatto qualsiasi cosa. Qualsiasi cosa diamine. Anche ricominciare tutta la mia vita da zero.










 Anche ricominciare tutta la mia vita da zero

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Ed eccoci qua con il prologo.
Non troppo lungo e neanche troppo corro, che dite?🙈😌

Buona domenica e alla prossima settimana❤️

Lot's of love ❤️‍🔥
Marta🌈

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