Capitolo 26 - Tutto Tace

3.4K 203 480
                                    

Pensa al passato soltanto quando
il ricordarlo ti può dare piacere.
-Jane Austen

Tutto taceva

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Tutto taceva.

All'interno dell'università di Harvard non vi era più nessuno. Ogni studente aveva fatto i bagagli ed era tornato a casa, dalle proprie famiglie. Così come i professori e il resto del personale.
I giardini erano vuoti, ricoperti da quella coltre bianca di neve, mentre altra ancora ne cadeva dal cielo.

Non molto lontano da lì, in uno dei quartieri residenziali di Boston, Martha e Derek Johnson si stavano apprestando ad uscire di casa. «Amore, sei pronta? Se arriviamo in ritardo daranno la prenotazione del nostro tavolo a qualcun altro» urlò l'uomo, lanciando un'occhiata in direzione delle scale che portavano al piano superiore. Non gli arrivò nessuna risposta, in compenso, suo figlio spuntò dalla porta che conduceva al garage, assieme all'amico.

«Ciao pa', pensavo che foste già usciti» disse Kaden, reggendo nelle mani due bottiglie di champagne.

«Salve, signor Johnson» lo salutò Carter, sistemandosi meglio sulla spalla quella cassa di birre e cercando di non fargli notare la grossa bottiglia di vodka che teneva nell'altra mano.

«Fingerò di non averla vista, Stewart» gli disse, facendogli l'occhiolino. Si rivolse poi al figlio. «Mamma è arrivata tardi dal lavoro e a quanto pare è indecisa su cosa indossare» gli rivelò, sistemandosi i polsini dell'elegante camicia bianca.

Kaden annuì. «Donne, eh» scosse la testa.

«Ma se ci metti più di lei a prepararti» rimbeccò suo padre, facendo ridere Carter. L'altro ragazzo alzò gli occhi al cielo, avviandosi poi verso la cucina e riponendo tutti gli alcolici dentro il frigorifero.

Qualche minuto dopo, Martha scese di corsa quelle scale, mentre stava ancora cercando di mettersi un orecchino. Il marito la osservò con i suoi occhi verdi, pensando a quanto fosse bella con quel lungo vestito rosso e i capelli castani sciolti. «Okay, sono pronta. Scusa ma non trovavo più queste scarpe» gli disse, mostrandogli un paio di tacchi a spillo che lui gli aveva regalato molti anni prima.

«Kaden, tesoro, hai bisogno di qualcosa prima che usciamo?» chiese, cercandolo con lo sguardo. Il ragazzo arrivò alle sue spalle, poggiandole un braccio su di esse.

«Sei bellissima, mamma» le disse, lasciandole un bacio sulla guancia. «Non ho bisogno di nulla. Andate alla vostra cena romantica, divertitevi e soprattutto, fate tardi» rivolse un occhiolino al padre, mentre Martha gli lasciava un leggero pugnetto sulla spalla.

«Smettila di fare il cretino» lo riprese Derek, in modo scherzoso. «E vedi di non distruggere casa» si raccomandò, prima di aprire la porta alla moglie per farla passare.

«Ciao, ragazzi!» esclamò lei.

«Arrivederci, signori Johnson» li salutò Carter. I due si lasciarono ricadere sul divano, attendendo l'arrivo delle amiche. Kaden accese la televisione, facendo un po' di zapping sui canali sportivi.

MilkWhere stories live. Discover now