Quella chiamata mi stupì più del previsto, non tanto per la persona ma per quello che mi disse.
«Signorina Evans?» mi richiamò il mittente, attendendo una mia risposta che però non arrivò.
«Signorina Evans, mi sente?».
Tirai un sospiro e mormorai un "sì", mentre camminavo per la stanza con fare nervoso.
«La chiamo per avvisarla riguardo la sua prossima visita. Sua sorella mi ha chiamata qualche giorno fa e ha chiesto di anticiparla ad oggi pomeriggio.
Lei è disponibile per le 16:30, non è così?».Rimasi in silenzio per un tempo indefinito in cui la segretaria non si preoccupò di dire altro.
Paige aveva chiamato per chiedere di anticipare la mia visita senza neanche avere il mio permesso?
Socchiusi gli occhi per qualche secondo, dopodiché mi feci coraggio e risposi alla segretaria nei toni più cortesi di cui ero a conoscenza.«Buon pomeriggio, le sembra il caso di avvisarmi con una sola ora di anticipo? Vorrei ricordarle che non abito in centro e non ho la macchina, quindi farò certamente un po' di ritardo. Per quanto riguarda le visite, comunque, la pregherei di non prendere più questi "ordini" da mia sorella, in quanto non viviamo più insieme da un po' e non conosce i miei impegni men che meno ha il diritto di aggiungerne altri» dissi nel tono più rigido di cui ero capace, attendendo una risposta che non tardò ad arrivare.
«Queste discussioni tra sorelle incomprese non riguardano il mio ruolo da segretaria, signorina Evans. Può parlarne tranquillamente con lei, se ha qualche problema. Per l'orario non si preoccupi, la dottoressa ha solo lei come paziente oggi.
La aspettiamo, arrivederci» concluse chiudendo la chiamata, senza darmi alcun modo di replicare.Ero nei guai.
Avevo un'ora esatta per fare la doccia, vestirmi, truccarmi, trovare qualcuno per un passaggio e arrivare nello studio della dottoressa in tempo, il che era praticamente impossibile vista la quantità ridotta di tempo a disposizione.
Corsi lungo le scale imprecando ed entrai in bagno, dove mi spogliai frettolosamente e distesi i nervi sotto una doccia calda di dieci minuti.
Mentre tamponavo il mio corpo minuto con un asciugamano bianco, composi il numero di mia sorella che però non rispose.
Così, mentre indossavo l'intimo, scrissi un messaggio a Cameron, dove chiedevo se fosse disponibile a darmi un passaggio, ma, mio malgrado, rispose di aver portato la macchina a riparare proprio quella mattina.
Jason e Megan erano fuori città per un colloquio di lavoro e Alyssa non si era ancora ripresa dalla sbornia.
Sembrava che tutto andasse a rotoli, quando in me si accese una piccolissima speranza.
Digitai il numero e, nell'attesa, corsi in camera a vestirmi.«Cosa vuoi?» rispose semplicemente, nel tono più freddo che avessi mai sentito.
Dovetti contare fino a venti per non urlargli contro, ma quando finalmente mi ripresi, riuscii a formulare una frase di senso compiuto.«So che probabilmente sei incazzato, anche se non ne ho ancora ben compreso il motivo, ma potresti...potresti darmi un passaggio per favore? È davvero urgente, non te lo chiederei altrimenti» mormorai scegliendo con cura cosa avrei indossato quel pomeriggio.
Optai per una maglietta bordeaux che lasciava la pancia scoperta ed un paio di jeans neri a palazzo, sotto i quali abbinai le mie solite converse.«Non hai ancora capito perché sono incazzato, davvero Faith? Sei minorenne, eri sotto la mia custodia e ti sei drogata come un'incosciente. Questo ti basta come spiegazione o devo farti un disegnino?» mi ringhiò contro, lasciando che la barriera dell'indifferenza si spezzasse sotto un vetro spesso di rabbia.
«Come ti ho già detto, non è la prima volta che lo faccio e sicuramente non sarà una sera sotto la tua "custodia" a farmi smettere, Noah. Ora possiamo lasciare perdere questo discorso per un attimo? Ho davvero bisogno di un passaggio, ne va della mia salute» risposi seria, mentre passavo un po' di mascara sulle mie ciglia già lunghe.
Avevo deciso di non mettere eyeliner, non serviva, ma optai comunque per un bel rossetto bordeaux.
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Everything you don't know.
RomanceLa vita di Faith, un'adolescente riservata dagli occhi chiari come il ghiaccio che prova a superare i suoi traumi causati da un'infanzia turbolenta e da genitori completamente assenti, viene sconvolta da uno sconosciuto dal buon profumo ad un ballo...