una brunetta a creare dissidio

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Bologna

Pov.Rosita

Io: "Noo"

Mi sveglio di colpo, gli occhi sbarrati e il corpo accaldato. Mi porto istintivamente una mano al lato del collo e constato di avere il battito accelerato da come batte furiosamente la vena su di esso. Sospiro frustata cercando di regolarizzare il mio respiro, getto uno sguardo verso la finestra e noto che è ancora buio.

L'ennesimo incubo che da quel maledetto giorno mi tormenta, sempre lo stesso dannato sogno che ogni notte decide di palesarsi nella mia mente e di mozzarmi il respiro. Faccio passare una mano tra i miei capelli scompigliandoli ulteriormente e poso lo sguardo sul mio comodino dove la sveglia segna le: 5.35. Rassegnata dal fatto che nulla potrà riuscire a farmi riaddormentare mi decido a scostare le lenzuola  e a scendere dal letto.Con le mie scarse tre ore di sonno, mi avvicino all'armadio e lo spalanco afferrando un paio di jeans e una camicetta lilla adatti per affrontare la mia prima lezione in università tra qualche ora. Poi con una lentezza disarmante, mi avvio in bagno per concedermi una doccia gelida in grado di rimettermi al mondo.

Mezz'ora più tardi mi guardo allo specchio abbastanza soddisfatta del mio lavoro. Le occhiaie ci sono ma tuttavia sono riuscita a fare un lavoro discreto con il correttore, i miei occhi sono messi in risalto dal filo di mascara che ho deciso di applicare e il mio colorito cadaverico è reso un po' meno tale grazie al blush. Do un'ultima occhiata allo specchio, passo una mano tra i miei ricci ravvivandoli ed esco dal bagno diretta in cucina.

Le luci della casa sono totalmente spente, cerco di fare poco rumore per non svegliare Gaia che di sicuro dorme e mi avvio verso la cucina. Quando varco la soglia di quest'ultima sono costretta a tapparmi la bocca con la mano libera per evitare di svegliare tutto il palazzo con le mie urla. Seduto al tavolo in cucina c'è qualcuno, qualcuno che non è la mia coinquilina.

L'ospite si alza di balzo e si avvicina per rassicurarmi, permettendomi di riconoscerlo e spalancare le labbra dalla sorpresa.

Lando: "Perdonami non era mia intenzione spaventarti"

Sbatto le palpebre un paio di volte prima di convincermi che la figura che ho di fronte è assolutamente reale.

Io: "Scusami tu e che proprio non immaginavo di trovarti qui"

Il pilota arrossisce di scatto dopo le mie parole, si gratta la nuca imbarazzato e fa vagare lo sguardo ovunque tranne che sulla mia persona prima di rispondermi.

Lando: "Oh no, no. Non è come pensi. Tra me e Gaia non c'è stato nulla"

Provo a rassicurarlo con un sorriso, mentre lo sorpasso e mi dirigo verso il frigorifero per farmi qualche idea sulla  colazione.

Io: "Oh tranquillo, non penso nulla. E pur essendo non sarebbero fatti miei, Gaia è grande e vaccinata e sa quel che fa"

Lo sento sospirare alle mie spalle, mentre io mi concentro su qualcosa di indefinito all'interno del frigo indecisa se dirgli o meno quello a cui sto pensando. Quando il silenzio diventa assordante tra di noi, decido di girarmi e noto che stava guardando i miei movimenti. Chiudo l'anta dell'elettrodomestico per prendere tempo e nel frattempo lascio andare un sospiro. Quando mi giro poso le scapole al mobile alle mie spalle e alzo lo sguardo per far si di incrociare gli occhi del mio interlocutore

Io: "Solo una cosa però, non farla soffrire, non ferirla. Gaia non se lo merita. E' la persona più altruista, dolce e disponibile che io conosca, entra nella tua vita così per caso, ma una volta che vi è dentro sappi che  non puoi più farne a meno"

Sulle labbra mie e del giovane britannico si dipinge un sorriso sincero dopo le mie parole e prima che possa aggiungere altro è lui ad anticiparmi

Lando: "Pensavo, visto che tu sicuramente vuoi fare colazione e visto che io avevo intenzione di uscire per prendere le brioche e fare una sorpresa a Gaia, che ne dici se andiamo a fare colazione insieme e nel frattempo chiacchieriamo un po'?"

Una tempesta di sguardi // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora