DEVO BALLARE?

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"Cavolo Potter, potresti anche vincere il torneo" disse Nott mentre entravano nel dormitorio

"Non esaltarti troppo" rispose Harry appoggiando sul comodino il grande uovo dorato. "Ci sono altre due prove"

"E te la caverai alla grande" lo incoraggiò Draco

"Vi immaginate le facce delle altre case se dovessi vincere tu? Un serpeverde campione tremaghi" la voce sognante di Nott fece sorridere perfino Blaise

"Ho puntato tre galeoni sulla tua sopravvivenza" rivelò Zabini mentre Harry si sfilava la maglia

"Incoraggiante"

"Non ti preoccupare, se dovessi morire andrò alla Gringott a chiedere i soldi dal tuo conto"

"Ah piantala Blaise!" Disse Draco ridendo "Dai apri quel coso" si avvicinò curioso all'uovo

"Piton ha detto di aspettare di essere solo" ricordò Harry

"Sei con noi, andiamo se è una sorta di indovinello ti aiutiamo a risolverlo." Spostò lo sguardo sugli altri due e tutti annuirono seri

"D'accordo"

Draco gli passò l'uovo. Harry tastò con le dita il solco che correva tutto intorno, e lo divise in due.
Era cavo e completamente vuoto: ma nell'istante in cui Harry lo aprì, un fragore tremendo, un gemito alto e stri dulo invase la stanza. La cosa più
simile che Harry avesse ma i sentito era stato alla Festa di Complemorte di
Nick-Quasi-Senza-Testa, dove tutti i componenti dell'Orchestra Fantasma
suonavano la Sega Musicale.
"Chiudilo! Chiudilo" gridò Malfoy con le mani premute sulle orecchie. Harry lo
richiuse di scatto.
"Che diamine era?" chiese Nott, fissando con astio l'uovo. "Sembrava una dannata Banshee..."

"Bene" disse Blaise annuendo "Sei sopravvissuto al presagio del Gramo, una Banshee non ti farà niente"

"Non può essere una Banshee" disse Draco con convinzione "Non possono averla catturata, è troppo difficile da trovare"

"Non hanno usato delle uova di Basilisco anni fa?" chiese Nott aggrottando la fronte

"No, era solo una Coccatrice" rispose Draco

"Solo" sbuffò Blaise

"Non potrebbe essere qualcosa tipo la cruciatus?" propose Nott.

"È illegale" disse harry preoccupato

"Giusto, bhe qualcosa di simile"

"Meraviglioso, un indovinello davvero chiaro" commentò

"Puoi provare a chiedere a Piton, magari lui sa qualcosa" fece Draco speranzoso.

***


L'inizio di dicembre portò a Hogwar ts vento e nevischio. Per quanto d'inverno il castello fosse sempre pieno di spifferi, Harry si rallegrava dei suoi fuochi e dei muri spessi tutte le volte che pa ssava davanti alla nave di Durmstrang. che beccheggiava sul lago al vento forte, le vele nere gonfie
contro il cielo oscuro. Probabilmente anche la carrozza di Beauxbatons era piuttosto gelida. Hagrid si assicura va che i cavalli di Madame Maxime fossero sempre ben riforniti della loro bevanda preferita, whisky di malto; i vapori che si levavano dall'abbeveratoio nell'angolo del
loro recinto bastavano a far girare la testa a tutta quanta la classe di Cura delle Creature Magiche. Cosa inutile se non dannosa, dal momento che si stavano ancora occupando degli orrendi Schiopodi e avevano bisogno di essere del tutto lucidi.
"Non so bene se vanno in letargo o no" disse Hagrid alla classe che rabbrividiva nell'orto delle zucche spazzato dal vento la lezione dopo. "Magari possiamo provare a vedere se ci va una dormitina... Mettiamoli in queste casse..."
Erano rimasti solo dieci Schiopodi: a quanto pareva, tra quelli non si era manifestata la tendenza admmazzarsi a vicenda. Al momento raggiungevano una lunghezza di due metri: la spessa corazza grigia, le potenti zampe brulicanti, i pungiglioni contribuivano a rendere gli Schiopodi le creature più repellenti che Harry avesse mai visto. La classe guardò scoraggiata le enormi casse che Hagrid aveva portato fuori, tutte foderate di cuscini e soffici coperte.
"Poi li portiamo dentro" disse Hagrid. "E ci mettiamo sopra il coperchio, e stiamo a vedere cos'è che succede."
Ma gli Schiopodi, si dedusse, non andavano in letargo, e non apprezzarono il fatto di venire costretti prima a entrare, poi a esse re rinchiusi in casse imbottite di cuscini. Ben presto Hagrid si trovò a strillare: "Niente paura, insomma, niente paura!" mentre gli Schiopodi zampettavano furiosi nell'orto delle zucche, costellato dai resti bruciacchiati delle casse. Gran parte dei ragazzi, Tiger e Goyle per primi si erano rifugiati nella capanna di Hagrid passando per la porta sul retro e vi si erano barricati. Malfoy si mise in disparte con Zabini e Pansy; Harry e Hermione furono tra quelli che rimasero all'aperto a cercare di aiutare Hagrid. Insieme ri uscirono a bloccare e legare nove Schiopodi, anche se a costo di numerosi tagli e scotta ture; alla fine ne rimase solo uno.
"Adesso non spaventatelo!" gridò Hagrid, mentre Harry usava la bacchetta per sparare getti di scintille ardenti contro lo Schiopodo, che avanzava minaccioso verso di loro, il pungiglione inarcato, vibrante, sopra la schiena. "Provate un po' a farci scivolare la corda attorno al pungiglione,
così non fa del male agli altri!" Harry arretrò contro il muro della capanna di Hagrid, continuando a tenere a distanza lo Schiopodo con le scintille.
"Bene, bene, bene... questo si chiama divertirsi"
Rita Skeeter era appoggiata allo steccato che circondava il giardino di Hagrid, e guardava il caos lì dentro. Portava un pesante mantello rosso vivo con il collo di pelliccia viola, e la borsetta di coccodrillo a tracolla. Hagrid si tuffò sullo Schiopodo che minacciava Harry e Ron e lo schiacciò a terra; dalla coda partì un getto di fuoco, che carbonizzò le piante di zucca lì intorno.
"Lei chi è?" chiese Hagrid a Rita Skeeter, stringendo in un cappio il
pungiglione dello Schiopodo.
"Rita Skeeter, inviato della Gazzetta del Profeta" rispose Rita con un gran sorriso. I suoi denti luccicarono.
"Silente non aveva detto che lei non aveva più il permesso di girare dentro la scuola?" disse Hagrid, e si oscurò in viso mentre scendeva dalla groppa dello Schiopodo ora leggermente ammaccata e cominciava a spingerlo verso i suoi compagni.
Rita fece finta di niente.
"Come si chiamano queste affascinanti creature?" chiese con un sorriso
ancor più ampio.
"Schiopodi Sparacoda" brontolò Hagrid.
"Davvero?" esclamò Rita, che sembrava interessatissima. "Non ne ho
mai sentito parlare... da dove vengono?"
Harry osservò un ro ssore preoccupante salire di sotto la barba incolta di Hagrid, e il suo cuore eb be un tuffo. Dove li a veva presi, Hagrid, gli Schiopodi? Hermione, che stava pensando la stessa cosa, disse in fretta: "Sono molto interessanti, vero? Vero, Harry?"
"Cosa? Oh, sì... ahia... interessanti» rispose Harry mentre lei gli pestava un piede.
"Ah, sei qui, Harry!" esclamò Rita Skeeter voltandosi. "Allora Cura delle Creature Magiche ti piace, eh? È una delle tue materie preferite?"
"Sì" rispose Harry risoluto. Hagrid gli rivolse un sorriso enorme.
"Splendido" commentò Rita. "Davvero splendido. Insegna da molto?" aggiunse, rivolta a Hagrid.
Harry notò che i suoi occhi passavano in rassegna Dean (che aveva un brutto taglio sulla guancia), Lavanda (che aveva i vestiti bruciacchiati) Seamus (che aveva parecchie dita scottate) e poi si posarono sulle finestre della capanna, dietro le quali si trovava gran parte della classe, i nasi schiacciati contro il vetro, aspettando il via libera.
"Questo è solo il secondo anno" rispose Hagrid.
"Splendido... Non le andrebbe di rilasciare un'intervista? Rendere note alcune delle sue esperienze con le Creature Magiche? Il Profeta ha una rubrica dedicata agli anima li tutti i mercoledì, sono certa che lo sa. Potrem-
mo parlare di questi...ehm...Schifoidi Spegnicoda"
"Schiopodi Sparacoda" la corresse Hagrid, entusiasta. "Ehm... sì, perché no?"
Harry aveva un brutto presentimento, ma non ci fu modo di comunicarlo a Hagrid senza che Rita Skeeter se ne accorgesse, così dovette rimanere lì impalato in silenzio mentre Hagrid e Rita si accordavano per incontrarsi ai Tre Manici di Scopa per una lunga intervista. Poi su al castello suonò la
campana, il segnale della fine delle lezioni.
"Be', arrivederci, Harry!" esclamò allegramente Rita Skeeter. "A venerdì sera, allora, Hagrid!"

Se fossi stato un SERPEVERDEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora