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«Perché mi volevi parlare in bagno?» chiese Louis, le gambe alzate poggiate contro al muro sopra la testiera del suo letto.
«Per delle cose che mi ha detto Zayn.» rispose Harry mangiucchiandosi le unghie nervosamente.
«E cosa ti avrebbe detto Zayn?» domandò la voce metallica del liscio, era ormai più di un quarto d'ora che parlavano del più e del meno al cellulare, dato che Harry era in punizione. Faceva abbastanza ridere il fatto che fosse in punizione a vent'anni.
«Mi ha detto...» il riccio sospirò, «Mi ha detto che ti ho fatto stare molto male, piccolo. Anche non rendendomene conto io ti ho fatto male.» confessò con voce tremante.
Louis si mise seduto composto sopra al letto, «Haz, amore, sì, tu mi hai fatto male qualche volta, ma... tu mi fai stare bene anche solo stando vicino a me. Mi fai stare bene anche ora che stiamo solo parlando al telefono-»disse scuotendo la testa, ma venne interrotto da Harry. «No, no- quante volte ti ho ferito?» chiese. «Haz, non mi impor-» ritentò Louis. «Lou, dimmelo. Ne ho bisogno...»
Il liscio sospirò, «Ehm, sono comunque poche, non contano nulla.»
«Lou, ti prego...» il riccio era sul punto di piangere.
«Io... no..»
«Lou-»
«Q-Quattro, ma..»
«Ma?»
«Quando- quando sei andato con Taylor...» inalò una gran quantità di aria per cercare di trattenere le lacrime.
Si susseguirono minuti di silenzio, ma ad un tratto Harry parlò.
«Puoi venire a casa mia? Non voglio sistemare questa questione al telefono..» gli disse con voce tremante.
Quindici minuti dopo, Louis stava aspettando sul divano che Harry tornasse con due tazze calde di té in mano.
«Ecco a te...» mormorò Harry passandogli una tazza fumante, OcchiBlu lo ringraziò con un sorriso timido.
«Allora...» incominciò dopo aver bevuto un sorso.
«Voglio dirti tutto, Lou. Tutto quello che vuoi sapere.»
«Mmmh... che ne dici di partire da ieri mattina? Perché mi volevi parlare?» chiese guardandolo.
«Be', Zayn mi ha detto che ti ho fatto soffrire e si è incazzato con me, io volevo scusarmi con te. Lou, sono così dispiaciuto..» parlò velocemente. Il liscio annuì e sorseggiò ancora un po' della bevanda calda.
«Io... vorrei sapere perché sei andato con Taylor... voglio dire...» i suoi occhi si riempirono di lacrime.
«La mia mente era annebbiata dall'alcol- io non, non ti avrei mai fatto questo volontariamente. Devi credermi, ti prego.» lo implorò anche lui con occhi lucidi. Il più piccolo annuì nuovamente mordendosi il labbro inferiore.
«Lou, so che noi ci conosciamo da poco, ma tu mi piaci davvero tanto e non voglio perderti per le cazzate che ho fatto e per il mio brutto carattere.» disse sinceramene mettendo giù la tazza.
Si avvicinò a lui e prese tra le mani anche la sua riponendo anch'essa sul tavolino dinnanzi a loro.
«Dimmi che mi perdonerai per tutto il male che ti ho fatto, non voglio perderti, per davvero...» sussurrò ancora. Louis non disse niente, si sporse solo un po' per baciargli le labbra dolcemente.
Restarono attaccati per alcuni secondi, senza il bisogno di muovere le labbra. Gli occhi chiusi a godersi il momento e i respiri a intrecciarsi.
«Ti ho perdonato nel secondo in cui tu hai deciso di portarmi al parco...» biascicò contro le sue labbra.
Il capitano lo guardò negli occhi congiungendo le loro fronti.
«Sei il ragazzo più prezioso che possa mai avere..» gli disse per poi baciarlo ancora, ancora e ancora.

Anthos // l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora