Capitolo 22

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-sai vero che non potrai mentire per sempre a tuo figlio?- disse a Mikaela Ronan mentre mangiava con gusto la sua red velvet.

-Dante non è qui perché dovrei dire a mio figlio chi è suo padre? Io e Dante non ci sentiamo da anni- disse Mikaela alzando gli occhi al cielo, non avrebbe mai fatto il primo passa non quando i giornali di gossip londinesi avevano iniziato a scrivere di matrimonio tra Dante e Lena Olennem visto che tutti avevano notato l'anello di fidanzamento all'anulare sinistro della donna.

-perché è giusto nei suoi confronti e in quelli del fratello- le disse Luisa rubando un pezzo di torta dal marito. -Eliyah e Flynn non si vedono da quando avevano un anno e sono più che sicura che El voglia rivedere il suo gemello. E poi tesoro mio non devi farti condizionare da quello che leggi su internet-

-okay parlerò con Eliyah ma non adesso. Più avanti-

-più avanti quando? Quando sarai vecchia? Smettila di rimandare la questione per paura!- disse ancora Ronan scuotendo la testa. Non riusciva davvero a capire la figlia. Okay, all'inizio Dante non gli era per niente piaciuto visto che aveva messo incinta la sua bambina. Ma poi aveva vissuto sotto lo stesso tetto con quel ragazzo per più di un anno visto che si era preso le sue responsabilità. Aveva scoperto che era davvero un bravo ragazzo e quasi si era dispiaciuto quando Mikaela aveva deciso di non seguire il castano a Londra.

-papà non voglio soffrire e sono sicura che farà male rivederlo dopo tutto questo tempo dal vivo. Già guardarlo in foto o in tv fa male. Ora possiamo smetterla di parlare di Dante? El dovrebbe tornare a breve-

-tuo figlio....-stava per dire Luisa ma venne interrotta dalla suoneria del cellulare della figlia che vedendo un numero sconosciuto aggrottò la fronte e rispose curiosa, la maggior parte delle volt erano clienti e in quel momento non voleva lasciarsi scappare nessuna possibilità.

-Salve mi scusi il disturbo- disse una voce femminile con un forte accento londinese dall'altro capo -sto parlando con Mikaela Zulantis la wedding planner?-

-certo sono io, come posso aiutarla?- rispose prontamente la donna facendo capire anche ai genitori che era un incarico lavorativo. Mikaela però era ancora più curiosa visto che era raro per lei avere clienti di un altro continente.

-stavo organizzando il mio matrimonio e vorrei fare qualcosa in grande. Una mia amica americana mi ha consigliato lei e quindi credo che mi affiderò completamente al suo giudizio- rispose la donna e Mikaela avvertì chiaramente il sorriso anche se non poteva vederlo.

-va bene, se non ho capito male dall'accento è Londinese quindi vorrei chiederle dove preferisce celebrare anche per regolarmi in seguito se la mia idea le piace con i fornitori-

-si sono di Londra ma il matrimonio vorrei celebrarlo in America quindi credo non ci saranno molti problemi. Anzi tra pochi giorni dovrei essere io stessa in America per poter quindi definire il tutto di persona-

-allora ottimo, se mi da un nominativo posso segnarmi il suo numero in modo da poterle comunicare l'appuntamento- disse Mikaela al settimo cielo per quel lavoro, soprattutto perché le era stata data carta bianca.

-certo sono Rinya Galvestone-

-la ringrazio. E un'ultima cosa, ha un tema che le piace o un qualcosa che vorrebbe assolutamente? Giusto per avere un'idea su cosa lavorare- chiese la donna mentre salutava con la mano il figlio che era appena entrato in cucina e stava salutando i nonni che si era sorpreso di trovare li.

-siamo due persone semplici e la semplicità è ciò che ci piace ma credo che qualche riferimento al rugby non ci dispiacerebbe- le rispose la donna.

-benissimo vedrò cosa fare, le invierò ora e data dell'appuntamento appena possibile- e così la chiamata si chiuse.

-lavoro?- chiese Eliyah alla madre ritornando dalla sua camera dove era andato a lasciare la giacca e lo zaino.

-si, una cliente londinese che celebrerà il suo matrimonio qui in America. La cosa bella è che mi ha dato carta bianca- disse Mikaela felice e contenta mentre tagliava altra red velvet per farla mangiare al figlio.

-wow, quali cose stravaganti ti inventerai questa volta? E per favore niente fenicotteri o tacchini fluo-

-oh quei cosi!- disse Luisa con la faccia disgustata solo al ricordo di quei cosi.

-no, niente di stravagante. Mi ha detto che amano la semplicità quindi farò cose semplici ma d'impatto. Anche se devo capire come mettere il rugby-

-rugby?- chiese Ronan alla figlia confuso. In che senso il rugby?

-si, mi ha detto che potrebbe essere un elemento importante per il matrimonio-

-è di qualche giocatore famoso?- chiese curioso Eliyah per poi cercare di fare mente locale su giocatori famosi che stavano per sposarsi ma senza successo.

-non lo so, la persona che mi ha contattato è Rinya Galvestone. Ti dice qualcosa?- Eliyah sgranò gli occhi.

-quella Rinya Galvestone? La giocatrice della lega britannica?- chiese il ragazzo con gli occhi sgranati.

-non lo so, non ho chiesto anche perché non pensavo fosse una giocatrice di rugby- sussurrò Mikaela che non riusciva ancora a credere a quello che stava dicendo il figlio -nel caso posso chiederglielo quando ci vedremo per parlare del matrimonio-

-sei proprio circondata dal rugby tu eh- disse Ronan ridacchiando mentre Mikaela lo guardava male incrociando le braccia al petto indispettita soprattutto per il fatto che il commento del padre si riferiva chiaramente anche a Dante e l'uomo voleva far sorgere il dubbio nel nipote.

-e lo sarà ancora per molto visto che anche la mia ragazza è patita di rugby- concordò con il nonno Eliyah "per non parlare del fatto che anche mio fratello e il suo ragazzo ci giocano" aggiunse nel pensiero il castano. Dovevano davvero muoversi a trovare un modo per far rincontrare Dante e Mikaela.

Tutta colpa dell'alcolDove le storie prendono vita. Scoprilo ora