I sit only wonder or do
birds still sing for you?
Autumn leaves - Ed Sheeran
"Louis" biascicò Harry non appena aprì gli occhi. Vederlo dormire in quel modo, al suo letto, attaccato alla sua mano gli aveva fatto scalpitare il cuore, tanto da far impazzire persino la macchina. Mosse la sua mano fra i capelli lisci del ragazzo e avrebbe tanto voluto farlo tutte le mattine, perché era bello, troppo bello. "Oh...Harry" Louis alzò di scatto la testa ritrovandosi di fronte un Harry sorridente e bello come non mai. Anne stava ancora dormendo su una piccola poltrona posta di fronte al letto, ma non se ne curarono. "Dovresti andare a casa a riposare" ma Louis scosse la testa immediatamente. Non lo avrebbe lasciato solo, non lo avrebbe lasciato e basta. Almeno fino a che non avrebbe saputo le sue vere condizioni. "Louis...sto bene" tentò di convincerlo. Ma persino Harry fu costretto a non credere a quelle sue stesse parole. Non stava bene, lo sapevano tutti, ma cercava solamente di convincersene. "Harry, non voglio andare via" confessò. Avrebbe perso una giornata di lavoro, ma avrebbe fatto una chiamata veloce in ufficio per avvertire. "Vai Louis" non lo avrebbe mai cacciato, ma farsi vedere in quelle pessime condizione lo rendeva triste e lo metteva a disagio. Louis non avrebbe dovuto vederlo così. Louis avrebbe dovuto ricordarsi sempre dell'Harry del giorno prima, quello entusiasta sulla ruota panoramica. Non quello steso su un letto d'ospedale a lottare tra la vita e la morte. "No Harry" ribatté deciso. "Ti prego" mugolò con sguardo triste, pieno di dolore. "Harry..." il suo richiamo fece quasi drizzare sull'attenti Harry. "Vattene Louis, non ti voglio qui" cercò di essere il più convincente possibile, e per Louis lo fu. Abbassò lo sguardo, vergognandosi come un ladro di essere entrato a forza nella sua vita. Si alzò dalla sedia tentando di trattenere una lacrima pronta a scivolare via dal suo occhio ed uscì con il cuore a pezzi dalla sua camera, non riuscendo ad udire il "Perdonami Louis" sussurrato da Harry, che si lasciò andare ad un pianto silenzioso, pieno, intriso di consapevolezze.
And yesterday you were here with me.
*
Oh, how I miss you
I miss you and I wish you'd stay.
Autumn Leaves - Ed Sheeran
Erano due giorni che Louis non faceva altro che osservare Harry da lontano, tutte le volte che staccava dal lavoro correva in ospedale dai suoi bambini, ma prima di andare si soffermava sempre ad osservarlo, almeno per sapere come stava. Prendere consapevolezza di quelle parole l'avevano distrutto e non poco. Pensava di contare qualcosa nella vita di Harry, ma dovette ricredersi quella mattina di due giorni prima. Tra qualche giorno sarebbe partito per New York e chissà quando sarebbe tornato e come. Si passò una mano fra i capelli e scese al piano di sotto. Vide Harry seduto sul bordo del letto, decisamente rinvigorito. Sorrideva affabile alla madre e il cuore di Louis prese a sussultare senza rendersene conto. Da quanto tempo non sentiva quelle sensazioni? C'era un solo modo per tenerle a bada? Si rispose mentalmente che no, non c'era modo per farlo. Ed Harry gli era mancato davvero tanto in quei due giorni. Si avvicinò alla porta, così tanto che fu inevitabile per Harry non vederlo. Fece una sorriso a mezza bocca "Louis" sussurrò invitandolo ad avvicinarsi. Harry era stato davvero male per quello che aveva detto al ragazzo dagli occhi color cielo. Non avrebbe dovuto esagerare, eppure era necessario che lo facesse. Anche in quell'istante, non se lo sarebbe mai perdonato, eppure non aveva resistito nel vederlo ancora. Gli avrebbe fatto del male, lo sapeva bene, ma precludersi della sua presenza era quasi una bestemmia. "Mi dispiace, non volevo disturbarti" si giustificò. "Louis, ti prego, abbracciami" e quelle parole sussurrate fecero esplodere letteralmente il cuore di entrambi. Louis non perse tempo, con due falcate riempì il vuoto fra loro e si gettò letteralmente fra le sue braccia. "Scusami" sussurrò Harry piangendo. Aveva sognato giorno e notte di potersi stringere ancora fra quelle braccia corte ma così familiari, così confortevoli. E non smetteva un attimo di singhiozzare perché non stava sognando, Louis era davvero lì, con lui. "Harry, mi sei mancato così tanto" mugolò con la voce roca, segnata dalle lacrime che non smettevano di uscire dagli occhi. Non si sarebbe mai perdonato se l'avesse perso. Non voleva nemmeno pensarla una cosa del genere, ma era spaventato a morte dal tempo che scorreva. Spaventato di averne troppo poco a disposizione con Harry. Ma lì, stretto al suo petto dimenticò ogni cosa. "Anche tu, scusami ti prego" ripeté ancora. Ma stavolta Louis lo zittì osservandolo con uno sguardo liquido, stracolmo di sentimenti per lui. Non aveva idea di cosa provasse, ma doveva essere davvero una cosa molto forte. Perché si sentiva quasi come sotto ipnosi, non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi verdi. "Come farò senza vederti per un paio di giorni?" si domandò quasi inconsciamente. Harry piegò la testa di lato osservandolo e ammirandolo in tutto il suo splendore. Non riuscì a comprendere le sue parole, ma soddisfò comunque la sua curiosità. "Devo partire Harry" confessò. E il ragazzo dagli occhi verdi sentì un freddo dentro, insidiarsi dentro alle ossa, terribile. "Quando?" chiese solamente. "Tra due giorni" alzò le spalle per poi prendere un lungo respiro. Non staccò gli occhi da lui e si morse le labbra, con la sola intenzione di tenere a bada ogni tipo di sentimento nascente, ogni tipo di desiderio. "Dove vai?" Harry non riuscì a resistere alla voglia di sapere. "Uno dei miei migliori amici si laurea. Vado a New York" confessò leggermente triste. Il pensiero di lasciarlo da solo lo avrebbe logorato a lungo. E se gli fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato. "Deve essere bella, non ci sono mai stato" Harry interruppe il flusso negativo dei suoi pensieri, facendogli scuotere la testa. "Mi piacerebbe tanto portarti con me" il suo fu un sussurro, ma Harry udì ogni parola, data la vicinanza, e il suo cuore non ebbe pace. Strinse la mani ai fianchi di Louis e lo abbracciò con possessività, non credeva possibile che quel ragazzo gli facesse provare così tanto senza fare davvero nulla di concreto. Solo guardandolo perdeva la testa completamente. "A me piacerebbe tanto venire" sussurrò allo stesso modo. Louis non ebbe il coraggio di scollarsi da lui per poterlo osservare. Col cuore ancora a mille rimase ancorato alla sua schiena e le sue mani continuarono a strisciare sulla schiena dell'altro. "Harry, vuoi venire? Possiamo chiedere ai medici se puoi?" a quel punto fu costretto a guardarlo negli occhi. Non sapeva perché, ma quella proposta gli sapeva tanto di un primo vero appuntamento o di una fuga romantica. Harry rimase immobile ad osservarlo col cuore congelato per quella bellissima proposta. Non si era mai sentito così bene, così in pace con sé stesso come in quel momento. E gli avrebbe risposto di sì, che sarebbe venuto, che sarebbe stato capace di fuggire con lui, di raggiungere persino il capo del mondo. "Io...sì" non sapendo contenere la gioia lo abbracciò ancora. "Devo solo dirlo a mia madre" ma non ebbe nemmeno il tempo di aggiungere altro che sua madre fece ingresso in stanza con un bel sorriso. "Parlerò col tuo medico, Harry"
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Echo
FanfictionQuella data e il suo nome inciso bruciavano come se fosse fuoco. “23/04/13 Harry” disse a bassa voce come se fosse un segreto. E in quel momento si legò per sempre a lui. [Larry] [28.399 parole]Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Tipo di coppi...