Piccola ricapitolazione: ho ricominciato a giocare online per riprendere il controllo delle mie giornate e per poter lasciare una persona che pian piano sembrava essere solo frutto di una mia allucinazione. Sai, la mattina mi svegliavo presto per andare in uni, arrivavo lì alle 8:30 e piazzavo la sveglia alle 5:00 per poter arrivare puntale; non mi importava che i corsi iniziassero alle 10:30 e che dovevo aspettare due ore perché sapevo che sarebbe arrivato lui a farmi compagnia. Ma lui non arrivava mai, arrivava alle 10:25 giusto in tempo per sedersi e dirmi "è un buon giorno quando ti vedo". Si ma dico io, abiti a 15 minuti a piedi da questa cazzo di università e arrivi alle 10:25? Qual è il tuo problema? Forse la mia disponibilità. Ma io ci speravo eh beh, sono sempre stata brava a sperare inutilmente. Speravo di vederlo arrivare prima o poi, speravo non mi abbandonasse ancora... e invece, adesso mi ritrovo qui a prendere in considerazione l'ipotesi che lui non sia mai esistito. Forse mi faceva rabbia la sua inconsistente esistenza.
Era frustrante perché mi colpevolizzavo continuamente di tutto, di non dare il massimo, di non essere disponibile, di non essere abbastanza. Semplicemente non ero abbastanza matura per rifiutare un immaturo. Semplicemente questo.
Però sono sicura che lui esista... la prova l'ho avuta mesi dopo (ci arriverò).
Torniamo a noi, non sapevo come lasciarlo e lasciare una persona senza dargli spiegazioni mi è sempre stato in culo quindi ho deciso di temporeggiare.
Una partita online, due partite online, tre partite online... alla dodicesima e passa partita un mio amico mi dice "Sai c'è un mio amico online che mi ha chiesto di giocare insieme, posso invitarlo?" ed io beh, io ero invincibile, la mia timidezza buttata da qualche parte insieme ai mostri sotto al letto, "si" risposi.
Arriva questo ragazzo, inizia a parlare e la sua voce mi piace (credo di avere questo feticismo per le voci calde e profonde, del tipo che se hai una bella voce sei già mio amico), "mi piace la tua voce" gli dico schietta, "e non hai visto il resto" risponde lui ("ridicolo" penso io).
Iniziamo a giocare e fa ste battute del cavolo da dodicenne con le prime ombre di barbetta sul viso (tipo un pelo che per sbaglio è cresciuto nel posto sbagliato e lo fa sentire figo), non lo sopporto per nulla. La sua voce è bella e se potessi rubargliela alla Sirenetta per intrappolarla in una conchiglia e cederla a qualcuno che sappia dire anche qualcosa di intelligente questa partita sarebbe una partita perfetta. Ma la mia sfiga è sempre stata allucinante e quindi alla seconda partita al mio amico salta la connessione e restiamo io e lui da soli. Io non parlo, lui non parla.
Dopo un po' mi fa "hai anche il dono della parola?" e gli rispondo "si, ed è solo per dirti che mi stai antipatico e già non ti sopporto". Restiamo ancora un po' in silenzio e poi mi dice "beh se è per questo neanche io ti sopporto". Silenzio.
Io intanto cerco di finire il prima possibile per togliermelo dalle scatole, i minuti passano e siamo in una situazione di stallo.
Finiamo finalmente la partita "addio" gli dico.
"Ci sentiamo" mi risponde.
Sto lì pronta per dirgli "no ma guarda che tu non hai capito niente, io non ho alcuna intenzione di sentirti di nuovo perché un ragazzino prepotente come te non mi serve nella vita visto che ho già i miei problemi" che non apro nemmeno in tempo la bocca ed è già sparito.
"Vabbè avrà capito" penso
Notifica: nuova richiesta di amicizia.
"No, non ha capito proprio un cazzo" rispondo a me stessa.
In realtà, a non averci capito proprio un cazzo ero io.
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La mia tragicomica esistenza
Teen Fictiontutto parla di me fin troppo. tranquilli potete ridere delle mie disavventure. Se non vi siete mai sentiti nel posto giusto ma non avete perso le speranze vi prego di commentare con me il mio percorso.