40° Capitolo

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Laila's POV

Misi le mani sugli occhi per nascondere le lacrime.
"Scusa"
Che brutta persona ero. Usarlo per dimenticare...ma non potevo.
"I-io non posso continuare così Daniel"
"Come? Laila calmati!" Mi prese per le spalle.
"Io ci stavo davvero provando giuro!"
"Laila!"
"Ma non posso Daniel io... Io lo amo ancora... Anche se si è comportato una merda con me non riesco... Penso ancora al vecchio Axel... Penso quando mi ha detto ti amo e io...io...io l'ho rifiutato" le lacrime scesero più veloci e iniziai a singhiozzare.
"Laila mi dispiace così tanto"
"Perché? Sono io quella sbagliata qua!"
"No...io..."
"Tu?"
Mi calmai un attimo e spostai le mani per guardarlo in volto.
"Qualche mese fa ho incontrato Axel"
"COSA?"
"E mi ha chiesto di te..."
Non ci potevo credere, mi fidavo di Daniel e pensavo che non avesse mai potuto mentirmi.
"Io gli ho detto che stavi bene, poi mi ha chiesto se uscivamo insieme"
"E...e tu?" Risposi con la voce che tremava.
"Gli ho detto di si...e che..."
"E che?"
"Che... Eravamo fidanzati"
Rimasi sconvolta per un attimo.
Quanto riordinai le idee riuscii a rispondere.
"Cosa?"
Ecco perché non mi aveva chiamato...tutto era chiaro ora.
"Mi dispiace...io...ero...davvero tanto invidioso di lui..."
"Ti dispiace? Hai idea di quando ho sofferto!?"
"Lo so scusa...è solo che anche io volevo uscire con te e volevo che imparassi ad amarmi"
"Ma non così! Daniel...Cavolo... Lui..."
"Mi dispiace, perdonami ti prego"
Volevo solo correre da Axel e chiarirgli tutto. Lui mi amava lo sapevo, lo sentivo.
Daniel mi stava piangendo su una gamba e io ero in preda ad una confusione mentale.
Che dovevo fare?
Tutto in torno iniziava a farsi buio e mi venne in mente di prendere il telefono e notai l'orario: le sette.
"Cavolo!"
"Eh?"
"È tardi! Oddio"
E se papà era arrivato già a casa? Non potevo immaginarlo.
L'opzione di andare da Axel era esclusa.
"Mi perdoni Laila?!"
Mi guardava come un bambino cui avevano rubato un giocattolo e lo rivoleva indietro.
"Okok ora fammi andare"
"Sul serio?! Domani riusciamo?"
"Si..." Risposi con voce calma "ora devo andare davvero"
"Va bene! Ti accompagno"
"Oook"
Iniziai a camminare veloce sperando che papà avesse rifatto tardi.

Quando fummo vicino a casa salutai Daniel e corsi dentro.
La macchina non c'era e a quanto pareva nemmeno lui.
Tirai un sospiro di sollievo.
Feci subito il numero di Alice.
"Hey Lay, che c'è?"
"Lo amo Alice"
"Coooosaaa!? Daniel?!"
"Macché! Intendo Axel..."
"Axel!? Lo hai incontrato!?"
"No... Ma Daniel mi ha detto che lo ha incontrato tempo fa e gli ha chiesto come stavo"
"Sul serio!?"
"Si... Soltanto che lui gli ha detto che eravamo fidanzati"
"Cosa!? Ma che bastardo!"
"Calmati Alice... Sinceramente la cosa che più mi interessa è che Axel mi pensa ed è per quello che non mi chiamava"
"Che vuoi fare!?"
"Domani farai qualcosa con Leon no?"
"Il mio sesto senso dice che stai architettando qualcosa"
"Già... Non voglio intromettermi giuro, è il vostro giorno e non voglio rovinarlo ma... Diresti a Leon di portare Axel con se?"
Rimase in silenzio per un po' e io aspettai con ansia quel che stava per dire.
"Laila..."
"Sii?"
"Va bene! Ma non fartelo scappare più!"
"Ci proverò!"
"Ci proverai!?"
"Si Grazie! Sei l'amica migliore del mondo, ti amo ciau"
"Cosa? Lecchin-"
Le chiusi in faccia e mi buttai sul letto, immaginando quel che avrei potuto dirgli l'indomani.
Non passò molto prima che mi addormentassi. Papà fortunatamente non notò nulla.

Il mattino mi svegliai e scesi in cucina per bere qualcosa.
"Buongiorno" disse papà.
"Giorno" sbadigliai.
"Oggi farò più tardi del solito, tu che farai?" Chiese.
"Come mai? Io... Penso di stare alla tv..." Bugia...
"Solite cose"
"Ah...ok"
Mi guardai intorno poi i miei occhi tornarono su papà. Guardandolo mi tornava in mente il professore. Volevo sapere perché si odiavano tanto...
"Papà"
"Si?"
"Come mai odi il professore Artemio?"
Sputò il caffè e io mi allontanai in fretta per evitare di sporcarmi.
"Perché lo chiedi?"
"Non è la prima volta, solo...ero curiosa...tutto qui"
"Non c'è un motivo in particolare, non voglio che ti importuni"
"Ah, va bene. Salgo su, a stasera allora"
"A stasera"
Non mostravo mai il mio affetto per papà... Forse perché non gliene volevo¿... Ero riuscita a dare un bacio sulla guancia al mio prof di lettere ma non a lui, era più forte di me.
Si fece pomeriggio e Alice venne a prendermi.
Ero pronta...non sapevo cosa dirgli ancora ma volevo vederlo.
"Andiamo!" Disse con gli occhi che le brillavano.
"Andiamo."
Arrivammo sul lungomare e mi bloccai a fissare il mare calmo, era così rilassante.
"È bellissimo no?"
Quella voce, spalancai gli occhi e mi voltai.
"A-Axel"
"È così rilassante, mi ricorda che almeno esiste qualcosa che ti da pace in questo mondo"
Mani in tasca, occhi verdi malinconici persi nel vuoto dell'orizzonte. Avrei voluto dirgli che oltre al mare anche lui era bellissimo ma mi trattenni.
"Allora Laila, come va?"
"B-Bene"
"Con...ecco...Daniel?"
Non sapevo che rispondere e dissi la prima cosa che mi passò per la testa.
"Anche...si"
"Oh...sono felice per te"
"Cavolo Laila! Che ti è venuto in mente!" Pensai.
"G-Grazie"
"Laila! Resti con lui?" Mi urlò con Alice appena si staccò da Leon.
Stavo per rispondere quando Axel lo fece per me.
"Sisi"
"Eh?"
"È da tanto che non ci vediamo no?"
"Aspettavo una tua chiamata...sai"
"...scusa..."
"Ok...resto con te"
"Ok Lay! Noi andiamo! A dopo"
Ero rimasta da sola con lui, non aspettavo altro ma ...mi sentivo strana... ora.
"Come hai convinto tuo padre?"
"Emh...non lo sa che sono qua"
"Cosa!?"
"Lavora di più e non c'è a casa...quindi"
"Fai quello che vuoi alle sue spalle"
"Cosa intendi con quello che voglio?"
Inarcai un sopracciglio.
"Non lo so..."
"Non lo sai... Axel...non parlare di mio padre, non sai molte cose o meglio non  le ricordi"
Mi fermò e mi tenne dai fianchi. Eravamo molto vicini.
"Ricordamele tu"
Il cuore mi batteva a mille.
"A-Ax-"
"Scusa, sei impegnata ora..." Mi allontanò.
Rimasi scossa e non risposi, mi limitai a mordermi un labbro.
"Oggi pioverà"
"Eh?"
"Guarda le nuvole, sta per annuvolarsi"
Alzai gli occhi al cielo. Aveva proprio ragione.
"Hai una maglietta bianca..."
"Eh? Si...perché?"
"Nulla nulla..."
Lo guardai strano e lo seguii mentre si incamminava verso la spiaggia.
"Che hai fatto in questi giorni?" Chiesi.
"Io...nulla..."
"Nulla?" Risi "non ci credo"
Si voltò e mi fissò. Non aveva un'espressione precisa. Era...normale.
Iniziò a piovere ma non mi mossi di un centimetro. Faceva ancora molto caldo e un po' di pioggia non mi faceva nulla.
"Andiamo"
"Come?"
"Non voglio che ti prendi qualcosa"
Mi prese per un polso e andammo verso un bar vicino.
"Anzi aspetta..."
"Eh?"
"Ti dovresti cambiare"
"Cosa vuol dire!?"
"Mettiti la mia maglietta"
Si stava per cacciare la maglietta e io mi feci rossa.
"Fermo! Che fai!? Non voglio la tua maglietta"
"Invece si"
Lo bloccai.
"No"
"Ti ho detto di si"
"Perché devo cambiarmi!?"
"Perché hai una maglietta bianca!"
"E ora?"
"Ti si vede tutto!"
Mi fermai un attimo per riflettere.
Bianco... Reggiseno nero... Maglietta bagnata...
Oddio! Ma quanto ero stupida!
"N-Non importa... È ancora estate, potrei essere in costume"
"Si che importa" Rispose ironico.
"N-No..."
"Si... Ti accompagno a casa per cambiarti"
Mi prese per il polso.
"No aspetta!"
"Non fare storie!"
"Perché ti interessa!?"
Non rispose e continuò a tirarmi.
"Axel!" Tirai indietro la mano "perché ti interessa?!"
"PERCHÉ SEI DANNATAMENTE SEXY" urlò.
Rimasi sconvolta mentre sentivo il volto infiammarsi.
"E... Non posso sopportare che gli altri ti guardino" abbassò la voce, mise una mano dietro la nuca e una in tasca spostando lo sguardo altrove.
Che carino...anche lui era in imbarazzo. Non riuscivo più a trattenermi.
"Axel..." Si voltò verso me.
"Baciami"
Lo avevo detto. Lo volevo. Lo desideravo e non potevo aspettare ancora.
Rimasi immobile in attesa di una sua risposta. Gli vidi gli occhi lucidi.
"Non aspettavo altro"
Mi avvicinò a sé con un braccio, mi accarezzò il viso con la mano destra e si avvicinò con le labbra fissandomi negli occhi.
"Ti amo Laila"
"Ti amo Axel"

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