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•Sette•
Sono passati giorni da quando ho visto Jennifer per l'ultima volta. Mi mancava tantissimo.
Il Dottor Darrel iniziò dal primo giorno a fare esperimenti su di me.
Mi tenevano giorni interi legato per evitare che scappassi  e i segni sui miei polsi diventavano sempre più profondi.
Le ore in quei laboratori sembravano infinite e si sentiva solo il suono delle nostre urla di dolore.
In quel momento ero tenuto fermo nel solito lettino con accanto Quattro mentre il dottor Darrel preparava le solite iniezioni da farci.
Stavo provando con tutte le forze a liberarmi a costo di farmi sanguinare i polsi.
Darrel «Sette, è inutile che ci provi. Queste cinghie sono molto spesse.»
«Non smetterò mai!»
Darrel «Ti fai solo male.»
«Non mi importa.»
Darrel «Torno subito.» uscì dal laboratorio.
«Perché non ti ribelli?»
Quattro «Per farmi legare ancora di più?!»
«No.»
Quattro «Stai insanguinando tutto per niente. Non usciremo mai più da qui se non morti.»
«No. Mio padre ci troverà. Lo so.»
Quattro « Sei un folle. Sono giorni che lo ripeti. Non verrà nessuno... Siamo carne da macello.»
«Non è vero. Lui verrà.»
Quattro «Non verrà! E io non vedo l'ora di morire...non ne posso più.»
«Non dire così. Ne usciremo...»
Quattro « Basta, Sette. È tutta colpa tua se siamo qui.»
Strofinai ancora di più i polsi nonostante il sangue che continuava a scorrere lungo i bordi.
Darrel comparve di nuovo per ripulirmi.
Darrel «Se non la smetti subito sarò costretto a sedarti»
«Non mi interessa!»
In laboratorio entrò anche Brooks.
Lui era a capo di tutto questo schifo.
Brooks «Non sedarlo. Voglio che soffra di più.»
Darrel «Signor Brooks, potrebbe non sopravvivere...»
Brooks «Non ti preoccupare. Non voglio mica che la mia miniera d'oro muoia.»
«Io non sono tuo!»
Brooks «Grazie a te abbiamo scoperto una cura per i tumori. La gente mi coprirà d'oro per averla.»
«Sei pazzo. Lasciami andare!»
Brooks «Darrel, credi che la lingua gli serva per i nostri esperimenti?»
Darrel «No...»
Brooks «Se continui, te la faccio rimuovere.»
Darrel «Signor Brooks, volevo parlarle a proposito di quel siero che mi aveva chiesto.»
Brooks «Parla.»
Darrel «L'altro ragazzo non riesce a produrre degli anticorpi stabili e solo con Sette non posso produrre quantità esorbitanti...»
Brooks «Quindi?»
Darrel «Ne servono di più..»
Brooks «Farai dei cloni di lui. Ai fondi ci penserò io.»
Darrel «Si, ma il campione primario deve rimanere intatto.»
Brooks «Certo, Certo.»
«Mi troveranno e mi porteranno via da qui!»
Brooks «Sono stanco di queste cazzate. Stai zitto.»
Se ne andò lasciandomi nelle mani di Darrel.
Darrel «Mi dispiace ma devo sedarti. Non posso lavorare con te che ti muovi.»
Mi iniettò il sedativo e piano piano mi addormentai.
Quando mi risvegliai ero nella mia stanza o meglio prigione.
Ero stanco di stare qui. Mi mancava la mia famiglia...E Jen era morta a causa mia. Quattro aveva ragione. James non sarebbe mai venuto a prendermi. Non mi avrebbe neanche cercato dopo quello che avevo fatto alla sua casa.
Non ha nemmeno visto la pendrive...
Sarebbe stato meglio non uscire mai da lí. Avrei dato qualsiasi cosa per tornare indietro e rivedere Due. Lui mi avrebbe supportato e mi sarebbe stato accanto.
Adesso sono definitivamente solo.
Quattro non mi avrebbe più rivolto la parola e potevo capirlo. Tutto il male che gli stavano facendo era colpa mia.
Cominciai a pensare di voler morire ma non sapevo come.
Loro non me l'avrebbero mai permesso...
Provai a riposare ma gli incubi mi annebbiavano la mente.
Sempre lo stesso: Jen che moriva tra le fiamme ed io inerme.

La mattina seguente mi trascinarono fuori per portarmi in laboratorio.
«Vi prego...ho fame.»
Darrel «Ti Stiamo già dando da mangiare cone flebo.»
«Ma io voglio cibo vero!»
Darrel «Non posso, Sette.»
Provai a liberarmi mentre cercavano di legarmi al lettino.
Darrel «Tenetelo fermo!»
Morsi la mano al tizio della sicurezza e mi lasciò.
Corsi immediatamente verso la porta ma era chiusa e iniziai a prenderla a pugni senza successo.
Darrel «Prendetelo, forza!»
L'uomo della sicurezza provò a prendermi ma io scappai e presi un bisturi dal vassoio.
Darrel « Sette, che vuoi fare? Non puoi scappare»
«Lasciatemi andare!»
Darrel «Sai che non possiamo. Posa quel bisturi.»
«No!»
Brooks entrò in laboratori e sorrise guardandomi «Sette, non peggiorare la tua situazione.»
«Voglio andarmene!»
Brooks «Facciamo un accordo.»
«Nessun accordo!»
Brooks «Ti prenderemo comunque.» rise.
Io cominciai a tremare dalla paura.
Brooks «Ti faremo avere qualcosa da mangiare, ok?»
«No. Voglio che non fate del male a quattro. Mai più.»
Brooks «Va bene.»
Lasciai cadere il bisturi e gli uomini della sicurezza mi presero con la forza e mi legarono al tavolino.
Brooks «Non era poi così difficile.»
Darrel «Ho prelevato altri sette campioni per i nuovi embrioni, signor Brooks. In nove mesi saranno pronti.»
Brooks «Perfetto. Nel frattempo prepara le prime dosi con il siero che hai già.»
Darrel «Certamente.»
Mi lasciai fare ogni cosa mentre le lacrime mi scorrevano lungo il viso.
Ero all'estremo delle mie forze. Troppo stanco per pensare o per scappare.
Stavo per chiudere gli occhi quando all'improvviso sentii degli spari e dei botti.
Non capivo cosa stesse succedendo.
Il dottor Darrel apportò un taglio più profondo nel mio braccio facendomi sanguinare ancora di più e poi si allontanò spaventato.
C'erano delle persone incappucciate attorno a me. Che stava succedendo?
Uno di loro si tolse il cappuccio: James.
Stavo sognando? Era davvero lui?
Mi aiutò a liberarmi e qualche altro di loro mi mise una benda sul braccio. «James...non sono solo. C'è Quattro...aiuta lui.»
James « A lui stanno già pensando. Non ti preoccupare, figliolo.»
Brooks urlò «Che state facendo?!»
James «Lei è in arresto.»
Brooks «Per cosa?! Aver trovato una cura ai tumori?!»
James «Portatelo via.»
Brooks «Voi non capite! Quel ragazzo è la soluzione! Per colpa vostra delle persone moriranno! Io sono un genio! Non potete! Anni di lavoro andati in fumo! Siete degli assassini!»
James «Toglietemelo dal cazzo!»
Abbracciai subito James e piansi «Pensavo che non venissi più...»
James «Ti avrei cercato all'infinito, ragazzo.»
«C-come mi hai trovato?»
James «Jennifer ha salvato i dati della tua pendrive.»
«Jen? È viva?»
James «Certo che è viva.»
«Oh mio dio, pensavo che fosse...che fosse morta nell'incendio. Sono stati loro...»
James «Lo so, lo so. Adesso fatti visitare dai medici.»
Mi accompagnó dai dei medici che stavano già visitando Quattro.

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