Lei era...così

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Chiusi la porta alle mie spalle e attraversai il vialetto di corsa. Non so perché quel giorno avevo così tanta fretta. Il bus mi avrebbe comunque fatto attendere quei soliti tre minuti di niente durante i quali la gente come me si guarda intorno, batte col tacco sul marciapiede o fischietta basso quattro note senza senso. Finalmente arrivò. Alla partenza lottai per rimanere in piedi (come sempre) e mi sedetti al posto che dava sul finestrino. Mancavano solamente altri cinque minuti di niente prima di raggiungere il centro, e intanto osservavo la città che mi scorreva a fianco.  Una volta arrivato, mi diressi al locale dove Nick mi stava aspettando. Mi salutò, entrammo e prendemmo posto insieme ai suoi amici in un tavolo da quattro.                     

"Allora gli dissi di rimanere, faceva troppo freddo quella sera per riaccompagnarlo a casa. Ma lui nossignore, volle andarsene. Anche perché voi-sapete-chi lo stava aspettando già da un pezzo!"

Ci furono delle risate. Risi anch'io, mi sembrava educato pur non sapendo il perché. La serata cominciava davvero a farsi troppo lunga. Mi scusai e mi diressi verso il bagno. Tutto quel parlare mi aveva letteralmente addormentato le orecchie. La luce si accese automaticamente. Il bagno era vuoto, così mi avvicinai allo specchio e osservai l'espressione sul mio viso: era così smarrita e distratta che a stento riuscì a guardare me stesso negli occhi. Decisi che me ne sarei andato.   

"Di già ?"     

"Mmm, sì"        

"Dai su, rimani un altro pò. La serata è appena cominciata. Fra poco arriva il dolce e..."      

"Buona serata Harry"    

"Nick"       

"Vedi ! Sono stanco, per me si è fatto tardi. Vado."        

L' ultimo  autobus era già partito e, siccome l'aria era gelata, iniziai a camminare più veloce per riscaldarmi. Ora ero io uno di quei passanti che vedi dal finestrino dei bus, che camminano a occhi bassi come in cerca di qualche spicciolo sui marciapiedi. Durante il resto della passeggiata riempì come sempre la mia testa di domande  e supposizioni sul come avrei potuto riempire quel giorno diversamente. La verità però è che i tuoi giorni diventano col tempo degli sgabuzzini sempre più stretti e bui con dentro i consueti scope e strofinacci per tenerli lucidi e niente più. E  tutto questo magari basta, il resto sono cianfrusaglie che cerchi di mantenere poiché ti fanno sentire meno vuote le giornate. Attraversato il vialetto girai la chiave nella toppa ed entrai.  Mi diressi in camera da letto, accesi la luce della lampada e cominciai a svestirmi. Fuori cominciò a piovere. Poggiata la testa sul cuscino osservai prima di addormentarmi la foto di Jane poggiata sul comodino. Lei non riempiva le giornate, anzi con lei non ho sono mai stato costretto a contare i secondi. Lei era...così, senza tempo. Ed ora che me lo ha lasciato tutto quanto non so davvero come riempirlo senza il suo aiuto. Buonanotte Jane.

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⏰ Last updated: Apr 21, 2022 ⏰

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