-Prendo queste - Ginny spinse sul bancone un pacchetto di Api Frizzole.
-Sono dodici Zellini - la strega dietro la cassa di sistemò meglio gli occhiali sul naso, allungando la mano verso la ragazza e facendole un cenno col capo.
Quest'ultima frugò rapidamente nel proprio borsellino, pagò i dolci e uscì da Mielandia seguita da Hermione e Hanna Abbot.
-Non avete preso nulla? - domandò mentre scartava avidamente una delle caramelle - Volete?
Hanna scosse la testa, declinando gentilmente.
-Grazie Ginny, ma penso di aver mangiato troppo a colazione - risposte Hermione con una smorfia.
La rossa si strinse nelle spalle, addentando il dolcetto e iniziando a camminare accanto alle amiche.
-Luna non è venuta oggi - riprese la strega dai capelli ricci, cercando di fare conversazione.
-A me ha detto che aveva da fare - disse Ginny, accartocciando la carta che avvolgeva i dolcetti e guardandosi intorno alla ricerca di un posto dove poterla buttare.
-Mmm - e fu nuovamente silenzio.
Hermione lanciò un'occhiata di sottecchi ad Hanna, che le camminava accanto, l'espressione rilassata e le mani allacciate davanti a sé, avvolte da un paio di guanti di lana colorata.
Lei e Ginny non avevano particolare confidenza con la Tassorosso. Era stata Luna ad invitarla con loro a Hogsmead, solo che poi lei aveva dato forfait a causa di chissà quale impegno.
-Ho sentito che hai fatto saltare in aria una delle aule di Storia della Magia - disse ad un certo punto Hanna, rivolgendosi ad Hermione.
Fu una semplice constatazione, senza nessuna particolare inclinazione della voce. Un placido tentativo di far conversazione.
-Le voci girano in fretta - borbottò la riccia roteando gli occhi e stringendosi meglio nel mantello.
Ginny ridacchiò.
-La McGranitt era piuttosto sconcertata quando è tornata in Sala Grande - intervenne, sfilando alcuni capelli rossi che le si erano incastrati negli alamacchi.
-Eri da sola?
-No, c'era anche Malfoy - fece contrariata Hermione, arricciando il labbro in una smorfia stizzita.
-Vi ha messo in punizione tutti e due quindi? - continuò Hanna con genuina curiosità, senza commentare il cognome appena pronunciato dalla compagna.
-Solo io - fu il sospiro abbattuto della colpevole - Lui non ha fatto niente
-Mmm - annuì la Tassorosso a labbra strette.
Hanna era una di quelle poche persone che erano sbocciate dopo la Guerra.
Dopo che la morte dei genitori era stata accertata e confermata dagli Auror incaricati, dopo il dolore e le lacrime, Hanna aveva abbracciato se stessa.
Aveva imparato ad amarsi e ad amare il fatto di essere viva, aveva sorriso e si era rialzata, sbocciando come una rosa a primavera.Si era decisa a vivere, non solo per se stessa, ma per tutti quelli che aveva perso. Aveva compiuto quel passo difficilissimo che solo in pochi hanno il coraggio di fare, che è quello di accettarsi. E non c'è niente di più bello di questo.
La figura esile, dalla lunga treccia di capelli biondi che le cadeva morbidamente sulla spalla, il viso gentile, spruzzato di lentiggini, il naso sottile e gli occhi di un castano chiaro, sfuggente ... Hanna Abbot era bella.
Era bella perché era riuscita ad innamorarsi si se stessa.
Ed Hermione non poteva che invidiarla un pochino, dopo anni passati a fregarsene di come appariva agli occhi degli altri, convinta che ci fossero cose decisamente più importanti.
Ma durante l'anno da poco trascorso, aveva capito che avere cura di se stessi non era un comportamento narcisista o una perdita di tempo, significava semplicemente l'essere in grado di amare la vita, il fatto che i propri polmoni continuassero a consumare aria ed il proprio cuore a battere.
Lanciò un'occhiata a Ginevra.
Potevano riuscirci anche loro?
Potevano finalmente voltare pagina e volersi bene?
-Ma quelli non sono Malfoy e Nott?
-Parli del Diavolo - boffonchiò Ginny, seguendo lo sguardo della Tassorosso.
I due maghi in questione camminavano in direzione opposta alla loro, senza guardare in faccia nessuno e tirando sempre dritti.
-L'ho visto piangere l'altro giorno
Hermione si fermò, voltandosi di scatto verso Hanna.
-Malfoy?
La biondina scosse il capo, arrestandosi a sua volta, subito imitata da Ginny.
-Nott - la corresse.
Le due Grifondoro si accigliarono leggermente.
-Suo padre è venuto a mancare qualche giorno fa mentre era rinchiuso ad Atzkaban in attesa del processo - riprese Hanna grattandosi il naso con l'indice - Si sarebbe dovuto tenere da qui a una settimana
-E tu come lo sai? - le chiese Ginny, piuttosto stupita.
-Era sul Profeta l'altra mattina - la strega si sistemò meglio il berretto a coprirle le orecchie - Quando l'ho visto ho collegato le due cose
Hermione si girò appena per vedere le silouette dei due Serpeverde voltare l'angolo.
-Malfoy era con lui - aggiunse Hanna, riprendendo a camminare in direzione dei Tre Manici di Scopa - Li ho visti per sbaglio mentre scendevo per la cena, appena fuori dai bagni dell'ala Est. Erano seduti per terra uno accanto all'altro, Nott che piangeva e Malfoy che semplicemente ascoltava
Le due Grifondoro si scambiarono un'occhiata sorpresa, mentre si affrettavano dietro alla strega.
Era difficile immaginarsi Malfoy intento a consolare qualcuno, anche se si trattava di Theodore Nott.
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Hermione rabbrividì, stringendosi meglio nel mantello.
Durante il tragitto di ritorno verso il castello si era alzato un vento gelido.
Ginny si esibì in un sonoro starnuto, mentre si affrettavano ad attraversare il cortile antistante il castello.
In quel frangente, con la coda dell'occhio, Hermione noto qualcosa che la fece arrestare nel bel mezzo del cavedio.
-Herm? - la richiamò l'amica, fermandosi col piede sinistro già posato sul primo gradino della scalinata che conduceva al portone d'ingresso.
A quel punto si girò anche Hanna, accanto a Ginny.
La riccia però non le guardava, troppo concentrata su quel che aveva scorto poco più avanti.