CAPITOLO 8

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CAPITOLO 8

Kuroo e Kenma presi alla sprovvista si alzarono di colpo e si diressero a passo svelto verso la fonte di rumore, anche più comunemente definita come Oikawa. Una volta giunti a destinazione notarono che molti altri ragazzi erano corsi a vedere cosa stesse accadendo.

Colui che aveva smarrito il suo beauty case, percorreva la camera a grandi falcate, controllando compulsivamente ogni angolo della stanza, mentre Sugawara lo seguiva tentando di calmarlo sussurrandogli rassicurazioni, Iwaizumi si premeva le dita sulle tempie mormorando imprecazioni e Tanaka riprendeva il tutto con il cellulare.

“Non è nemmeno qua, sei sicuro di averlo portato?” interrogò Akaashi uscendo dal bagno.

“Sicuro al 200%” piagnucolò Oikawa “l’ho tirato fuori dalla valigia prima di andare alle terme e poi l’ho messo nel cassetto del comodino, ma non c’è più!”

“Magari qualcuno della nostra stanza lo ha spostato per sbaglio” ipotizzò Hinata.

“Ma se ha già controllato in ogni angolo della camera idiota” grugnì Kageyama seduto accanto a lui, sul letto con una palla tra le mani.

“Smettila di screditarmi sempre Kagescemo!” si indignò il ragazzo dai capelli arancioni, ricevendo come risposta una pallonata in testa, che scatenò l’ennesimo bisticcio tra i due.

“Qualcuno deve averla portata via, è l’unica soluzione!” sentenziò Oikawa stizzito “dovete aiutarmi a trovare il colpevole, NESSUNO ANDRA’ A DORMIRE FINO A QUANDO NON AVREMMO SCOPERTO CHI E’ STATO!”

“ALLORA MERDACCIA PRIMA DI TUTTO TI CALMI O GIURO CHE TI STROZZO” esplose Iwaizumi.

“Io credo che Toru non veda l’ora di farsi strozzare da te” disse maliziosamente Sugawara.

“Suga non è il momento” lo redarguì Daichi.

Nel frattempo Kuroo aveva aperto il cassetto del comodino e con le dita tastò l’interno, sotto lo sguardo attento di Kenma, fino a che le sue falangi non si scontrarono con qualcosa di duro e liscio, facendolo sussultare.

“Hai trovato qualcosa?” Gli domandò immediatamente il biondo, attirando l’attenzione di tutti su di loro.

“Si” rispose il corvino estraendo quel qualcosa dal cassetto.

L’oggetto in questione era lungo, bianco e lucido e fece sgranare gli occhi ai presenti.

“Ma quello…” balbettò Tanaka che non aveva ancora smesso di registrare con il telefonino.

“È una tibia” continuò Kuroo con uno sguardo serio ed eccitato contemporaneamente, quello che gli compariva ogni volta sul volto quando parlava di argomenti scientifici.

“Prima che uscissimo però non c’era lì” si allarmò Akaashi.

“Quindi qualcuno deve avercela messa, probabilmente la stessa persona che ha rubato il beauty case” dedusse Kenma “l’osso sarà una specie di presa in giro oppure un messaggio.”

“Un messaggio del tipo che moriremo se andremmo alla ricerca del mio beauty?” chiese Oikawa impallidendo “Non ditemi che quella Tibia è il risultato di un omicidio!?”

“Rilassati amico, è una riproduzione in plastica” ridacchiò Kuroo a quella frase “domani mattina prima di andare in palestra ci do un’occhiata al microscopio per vedere se scopro qualcosa in più.”

“Ti sei seriamente portato dietro il microscopio?” Domandò il suo migliore amico roteando gli occhi “che nerd”.

“Ha parlato quello che ha con sé un’intera sala giochi” sbuffò il capitano della Nekoma con gli zigomi arrossati “in ogni caso è meglio se ora andiamo tutti a dormire, domani abbiamo le amichevoli.”

chimica del misteroWhere stories live. Discover now