Cioccolata calda, musica ad alto volume e Jacob.
Cosa potevo desiderare di più dalla vita? Mi sentivo al settimo cielo, come se i miei problemi di scuola e quelli di depressione non esistessero proprio. Ero contenta, troppo a dir poco, infatti mia madre restò tutto il giorno a controllarmi per far si che non mi facessi di qualche sostanza forte... insomma, non ho mai apprezzato la mia vita.
Da quando iniziai il liceo la mia vita invece di migliorare, peggiorò sempre di più, mi trasformai in un "emo di merda" anzi, in "Mercoledì": la bambina della Famiglia Addams; ero talmente uguale a lei che potevo fare la sua controfigura nel film, due gocce d'acqua sia nell'atteggiamento che nell'aspetto.
Questo mio cambiamento mattutino portò mia madre ad essere più serena, e allegra, in un sabato grigio e monotono.
Cazzo, resi quella giornata in una delle migliori che abbia mai vissuto in tutto l'anno, ero la ragazza più contenta sulla faccia del pianeta dopo svariati secoli. Il sabato mattina, come ormai di mia abitudine, lo passavo con Jacob a chiacchierare per i fatti nostri e altro; una volta cercò di andare oltre al discorso che stavamo trattando ma riuscii a bloccarlo e a calmarlo.
Diciamo che si eccitò in una conversazione abbastanza delicata..."Ohw, un piccolo Jacob eccitato"
pensai con il sorriso stampato sulla faccia.
Questa tranquillità svaní con la visita di Jessie a casa mia. Di solito non usciva mai di sabato mattina, perchè trascorreva mezza giornata a non fare un bel niente sul suo soffice e morbido lettone.
Il mio subconscio sentii che le era successo qualcosa."ASHLEY! C'È JESSIE!" Urlò mia madre dal piano di sotto;
"FALLA SALIRE, KATY!" Risposi anch'io gridando;~
"Ash..." Si accasciò a terra e incominciò a piangere;
"Oi Jessie... Che ti prende?" La alzai da terra e la feci sdraiare sul letto, facendola riprendere da...;
"Loro...sono in città ed io non..." Pianse sempre più forte, era incomprensibile ma cercai, quasi, di afferrare il concetto;
"...HAI FAME?" continuai fiera;
"COSA DICI?!" urlò furiosa;
"...non ce la faccio più Ash!!" Continuò;
"Ma cosa succede?" dissi sedendomi accanto a lei;
Poggiai gli indici sulle tempie e, con gli occhi socchiusi dissi...
"...chi viene in città?!"
" I Curve cazzo!" Rispose soffocando tra i suoi singhiozzi;
"Dici sul serio?!"
"Sì, cazzo Ash! Ed IO?! Non ho i soldi per vederli giustamente...CHE VITA DI MERDA" raccolse alcuni libri posti in ordine sullo scaffale e li gettò con violenza per terra, accompagnati dal suo corpo ormai debole e distrutto per la notizia;
"Cazzo..." sussurrai;
"...un attimo, Jessie..." Salutai di fretta Jacob, spensi il computer e cercai di starle il più accanto possibile; era pur sempre la mia migliore amica. Quando non stavo bene era sempre pronta a sostenermi, quello fu il mio momento di gloria.
"Lo sai che loro sono la mia vita, ed io non posso sopportare il fatto che vengano qui a Los Angeles mentre io, povera illusa, non li posso guardare dal vivo insieme a te...sai che ci sto male davvero... Ash non so più che fare." Prese il lenzuolo del mio letto e cercò di coprirsi definivamente il corpo, continuando a frignare;
"Jessie...ascoltami...." M'interruppe;
"Se mi devi dire che devo aspettare i 18 anni per poter andare ad un loro concerto , sappi che non mi sei d'aiuto!"
"...no Jessie, però tu..."
"Si?"
"Devi accettare la mia ardua impresa..."
"Ossia?" Dopo quella domanda mi avvicinai al suo orecchio, ricoperto da innumerevoli piercing, e incominciai a spiegarle dettaglio per dettaglio la mia folle idea.
Concluso il discorso, lei ritornò a sorridere ed io... Dovetti prendere aria prima di poter affrontare quella missione, progettata nella mia psicopatica mente.Era troppo rischioso, ma lo feci per la mia migliore amica e per il suo sogno che, purtroppo, non si poteva mai realizzare senza far nulla.
Posso dire che da questa impresa ne ricavammo entrambe un 'buon' ricordo.
Prima di raccogliere le mie cose per poter affrontare il piano, mandai un messaggio a Jacob:****Chat Privata*****
Darkness: Jacob....ti posso chiedere una cosa?
Skrill: Spara.
Darnkess: Secondo te, è da pazzi aiutare la propria migliore amica?
Skrill: Ma certo che no!
Darkness: anche se è un po' rischioso?
Skrill: È per Ash...?
Darkness: No!
Skrill:...
Darkness:Ehm...sì. Voglio aiutarla.
Skrill: Senti, solitamente le migliori amiche si aiutano per qualsiasi cosa. Fanno anche cose al di là dell'esistenza umana, ma lo fanno solo per vedersi felici entrambe. Poi... Io non la penso come voi donne. Dato che ho un pene.
Darkness: Certo che non riesci proprio a mantenere neanche mezzo romanticismo..
Skrill: era quello che volevo, Alienetta.
Darkness: ....ti ammazzo.
Grazie ancora Jacob.
Skrill: In bocca al lupo.
-Darkness: Crepi, testone!*****Darkness è Offline*****
...li desiderava da sempre quei biglietti, Jessie. Fortuna che trovai un modo per procurami dei soldi, cioè: quello di rubare i portafogli ai passanti o rapinare qualche negozio.
Presi la pistola che lasció mio padre, prima di morire, nel cassetto riservato alle emergenze e raccolsi un passamontagna nero dalle cianfrusaglie che trovai nello sgabuzzino... Non ero preoccupata...insomma, avrei fatto qualsiasi cosa pur di renderla felice.
Proprio come ha detto quel testone di merda.
Lei ha fatto molto per me:"In un modo o nell'altro la dovró ringraziare"
pensai.
Era il momento, scesi piano le scale di casa e mi diressi più in fretta che potevo fuori dalla porta d'ingresso.
Arrivai nella zona meno affollata della città, frequentata per lo più da skater, e lì... trovai un ragazzo della mia stessa età -ad occhio- che mi affascinò a prima vista.
Emo, molto carino, aveva due piercing incastrati agli angoli delle sue labbra con dei lunghi capelli neri che coprivano il suo docile volto, aveva delle borsette sotto agli occhi e un naso al quanto strano...cazzo era proprio bello, troppo bello..."quando si dice che l'amore è all'angolo della tua strada"
pensai inconsciamente;
Non potevo assolutamente incantarmi o innamorarmi di quel ragazzo.
Io. Dovevo. Derubarlo.
Mi avvicinai e...
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Internet Friend
Romance[..] Un giorno, la mia vicina di casa (unica donna consapevole della mia situazione) mi consigliò di buttare tutta la mia rabbia su internet, di far sapere al mondo ciò che stavo passando e di aiutare gente che fu nelle mie stesse condizioni. ...ac...