38. Them

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[Vi consiglio di leggere questo capitolo mentre ascoltate Iris dei The Goo Goo Dolls. Fidatevi è meraviglioso.]

...

[Him]

Mi svegliai di soppiatto e mi alzai, camminando senza una meta precisa. Avanzai verso il corridoio buio e tastai una porta, anzi la sua porta. Afferrai la maniglia e la abbassai delicatamente per poi aprirla ed entravi, chiudendola alle mie spalle. La stanza era completamente buia, forse anche più del corridoiovisto che le tende non davano accesso alla luce fioca di cui la luna godeva, in modo da penetrare ed illuminarla.


Mi avvicinai al suo letto, cercando di fare il meno rumore possibile per non svegliarla. Le accarezzai i capelli e li odorai. Il loro profumo era dolciastro, ma a me faceva impazzire. Mi sedetti sul letto, guardandola dormire e poco dopo mi distesi accanto a lei, cingendole i fianchi. Le lasciai un bacio a fior di labbra che non fece altro che farla avvicinare di più al mio corpo, in modo da scaldarsi. Sorrisi vedendo quella scena e alzai le coperte sopra di noi, così da coprire entrambi.


»»»

[Her]

Camminai con le cuffiette alle orecchie fino al cancello della scuola. Io ed Harry non ci parlavamo dalla famosa discussione.

Come ha potuto chiedermi di dimenticarlo, quando lo vedevo ogni giorno a scuola ed a casa?

Vorrei chiarire con lui, ma non devo fare io il primo passo, perciò lascerò che le cose prendano il proprio corso. Come credono che debbano andare, andranno.

"Hollie." Mi sentii richiamare da Harry ma non mi voltai. Anzi, dopo aver riposto i libri nella borsa, mi incamminai verso la porta della classe. "Per favore."

"Che vuoi?" Pronunciai a denti stretti, voltandomi per guardarlo.

"Io..." Smise una mano tra i ricci, frustrato. "Mi dispiace e tu lo sai."

"No, non lo so. Avanti illuminami, Harry."

"Tu sai quanto sia difficile per me tutto questo. Non sono abituato a tutte le attenzioni che mi dai perché non le ho mai ricevute, nemmeno dai miei genitori. Mi sono tolto un peso, ti ho parlato del mio passato, della mia infanzia e tu mi hai aiutato. Non sai nemmeno quanto te ne sia riconoscente. Hollie per favore ho bisogno di te, oggi come domani. Non mi lasciare, senza di te sono perso e mi sento un verme per averti trattato così. Vorrei che ricominciassimo tutto daccapo. Ti voglio bene e mi manchi."

Si avvicinò lentamente sempre di più ad ogni parola, fino a che non sentii il suo respiro infrangersi sulle mie labbra e solo allora capii quanto fossimo vicini. Mi accarezzò la guancia e chiusi gli occhi, beandomi del suo tocco così delicato, per poi poggiare le sue labbra sulle mie, ma lo spintonai.


"Non sono come le altre che basta qualche parola ed un bacio."

"Lo so." Sospirò. "Ma ho bisogno di te, ora come non mai."

"Se avevi bisogno di me, potevi venire, Harry. Non ti portavi a casa quelle troie per una scopata e via. Sei solo un egoista, ecco cosa sei. Tu non sentivi i miei pianti ed i miei singhiozzi. Come avresti potuto visto che le grida delle ragazze che ti facevi, li sovrastavano? Sono stata una merda sapendo che prima la ragazza con cui ti consolavi ero io, e ora è una qualsiasi. Tu mi hai paragonato ad una puttana e lo stai ancora facendo, continui a ferirmi ed ad infierire sempre di più giorno dopo giorno." Iniziai a singhiozzare.

"Perdonami, per favore."

"Non posso." Presi la borsa velocemente e corsi verso il giardino della scuola, scoppiando in lacrime.

Se prima c'era una speranza per ricominciare, ora era svanita.

Brothers - h.sWhere stories live. Discover now