Un fiore dagli occhi viola

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Sigyn si svegliò di soprassalto nel cuore della notte, molto accaldata e con i capelli biondi arruffati.
"un altro incubo" si disse.
Faceva quel sogno raramente ma quando capitava finiva sempre in un bagno di sudore.
Sigyn era la figlia di Freya la dolce dea della bellezza e dell'amore, una donna dai folti capelli biondi e gli occhi azzurri come il cielo, una bellezza rara che aveva passato alla figlia.

Il padre? Odur Lo Scomparso il grande amore della madre che ogni notte piangeva per lui, ma a Sigyn interessava relativamente di lui, le piaceva la sua vita a corte era molto amata e apprezzata da tutti le divinità asgardiane. Da quando era una bambina Sigyn ha sempre fatto quell'incubo: lei rinchiusa in una foresta di notte che viene rincorsa da un ombra.

Sigyn si alzò dal suo letto a baldacchino coperto da tende di seta bianca e bordate di puro oro vichingo, si mise un vestaglia di pizzo bianca, si avviò verso la finestra in legno di betulla.

Si affacciò sul balconcino guardò il cielo "secondo i miei calcoli fra 2 ore dovrebbe essere mattina" l'aria fredda le accarezzava la candida pelle rosea, le foglie degli alberi dei giardini reali frusciavano in modo armonioso, Sigyn chiuse gli occhi per godersi la tranquillità di quel momento. La vestaglia in pizzo svolazzava facendo venire piccoli brividi alla schiena della ragazza.

<Sigyn cara, tutto bene? >

<H-huh?> Sigyn si girò di scatto trovandosi davanti Frigga la regina di Asgard, moglie del grande Odino, madre dei due principi Thor e Loki. Una donna di mezz'età ma che ancora aveva una bellezza invidiabile: lunghi capelli dorati e occhi acquamarina.

<Vostra Maestà non ti ho sentito entrare perdonami, devo essermi appisolata.> Rispose la giovane con un inchino.

<Tranquilla mia cara, scusami se ti ho spaventato. Piuttosto che ci fai qui fuori è ormai giorno, ti stavamo aspettando per fare colazione ci stavamo preoccupando.>

<Perdonami Mia Regina se vi ho fatto preoccupare, stanotte non riuscivo a dormire e sono uscita qui per un po' di aria fresca e mi sono abbandonata al sonno.> Disse la fanciulla <Mi vesto immediatamente>

Decise di indossare un abito commissionato da sua madre apposta per lei:

Decise di indossare un abito commissionato da sua madre apposta per lei:

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Scese le lunghe scale che portavano alla sala da pranzo.

<Oh Sigyn tesoro mio finalmente> La madre le andò incontro, la abbracciò con affetto e le diede un bacio sulla fronte. Freya era la dea della bellezza, un titolo corretto, Sigyn non aveva mai visto sua madre in uno stato nel quale lei non fosse perfettamente splendida e graziosa tranne quando era davvero arrabbiata, urlava talmente forte che i vetri si rompevano.

La gatta preferita di sua madre, Morgana, si strusciò sulle gambe della giovane dea, lei si piegò per accarezzarla. Aveva il pelo bianco candido come la neve e gli occhi azzurri come il ghiaccio.

Fu il turno del Padre degli dei a salutare la ragazza, la abbracciò con affetto. Lui la considerava come una figlia anche perché la moglie e la madre della ragazza erano migliori amiche da quando erano molto piccole.

Thor, il dio del tuono, le sorrise in modo fraterno. I capelli biondi del dio erano sciolti sulle spalle e gli occhi dello stesso colore della madre. Il fisico del dio era muscoloso e massiccio segno che fosse un guerriero molto potente.

Loki, il dio dell'inganno, era tutto il contrario del fratello: capelli corvini laccati all'indietro, gli occhi azzurro-verde chiarissimi analizzavano ogni parola, ogni movimento, ogni reazione della giovane dea. Lei dal canto suo lo fissava dritto negli occhi e gli sorrideva gentile.

Il rapporto con i principi era di pura amicizia ma mentre Thor, con l'aiuto di Sif dea della terra, la allenava a diventare una guerriera abile, Loki la riempiva di fiori e gioielli, di piccole carezze. Sigyn non ne aveva mai compreso a pieno il senso, non aveva mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno tranne che con la madre di lui, Frigga non aveva mai riconosciuto il figlio sempre rinchiuso nella sua bolla di solitudine. La regina inoltre allenava anch'essa la giovane dea della Fedeltà non con spade o asce ma con la magia, infatti aveva insegnato alla fanciulla a controllare a pieno i suoi poteri. Frigga amava quella dolce ragazza sempre sorridente.

I will wait you forever Loki LaufeysonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora