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-accidenti a te Giorgio, io ti ammazzo- ringhio una volta che parcheggia.

Lui sorride malefico e sbuffa :-dai dai! Non è la fine del mondo-

-noo per niente, hai solo, passato con il giallo, passato con il rosso e quasi investito un cane, si può sapere chi cavolo ti ha dato la patente?-

Giorgio ride mentre porta lo sguardo verso di me -quanto sei palloso, divertiti v-e-c-c-h-i-o!-

Ci guardiamo per poi scoppiare a ridere come due cretini. Insomma l'effetto che ci facevamo l'uno all'altro era completamente unico, e questo fra noi non terminerà mai. Perché so che entrambi ci adoriamo a vicenda.

Una volta essermi ripreso dalla risata dico : -bene allora dove mi hai portato?-

-non è ovvio?-

Mi giro guardando attraverso il finestrino, e subito la luminosa insegna mi fa socchiudere leggermente gli occhi.

-un locale?- sbuffo -davvero fratello?-

-non cominciare di nuovo con le tue crisi da epoca del medioevo e scendi dalla macchina!- dice lui aprendo le porte.

Una volta fuori si dirige verso di me, tirandomi dal braccio per farmi scendere il prima possibile. Di tutta risposta mi dimeno, cercado di slacciare la cintura e di scendere subito.

Finalmente riesco a fare ciò, ed ora mi ritrovo a camminare faticosamente per le varie spinte che mi dà mio fratello. -va bene va bene ma non mi spingere-

Lui ride e poi mi lascia, finalmente, camminare con tranquillità.

Arriviamo davanti al portone, dove c'è la sicurezza e Giorgio dà subito i suoi documenti. In quel instante intuisco, lui aveva già programmato tutto.

Lo uccido quando torniamo a casa!

Mi mordo leggermente la lingua, ingoiando la rabbia che si stava facendo sentire. Ma dopo Giorgio mi prende il braccio e ci addentriamo nel locale.

Mi guardo intorno ed immediatamente noto la calma, la musica lieve che rimbomba il quel posto, i vari divanetti colorati, sparsi con coppiette li e la poca gente ballando. Il bancone dove vi erano più di un barman era poco pieno, semplicemente spettacolare.

-bello è- Giorgio mi dà un piccola gomitata e mi riprendo dal mio stato.

-uhm si, molto bello- gli sorrido e lui mi indica un posto.

-quello lì e nostro-

Guardo e noto un divanetto azzurro, ci dirigiamo lì e nel mentre mi continuò a guardare in giro.

Finché non mi sento leggermente osservato, affianco ai nostri posti c'è un divanetto viola e ad occuparlo ci sono due ragazzi, a prima vista noto solo la capigliatura colorata, ma subito spalanco gli occhi.

-Stre-

-Stre-

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