Michael
Dopo circa un'ora un medico entrò nella stanza e ...:
<<Signore Jackson, siamo riusciti a stabilizzare le condizioni di... della sua..., si insomma della...>>
<<della fidanzata di un mio amico >> dissi indossando celermente gli occhiali per non fare notare che avevo pianto. Diedi poi una gomitata a John per fargli capire che doveva stare al gioco.
<<Si...Mi scusi per la...non sono abituato a parlare con una persona importante come lei.>>
<<E dovrà rimanere segreta questa conversazione, non ne parli con nessuno>> continuò John con tono severo, mentre si risistemava l'auricolare ed intascava la pistola>>
Forse il dottore ne fu terrorizzato ed indietreggiò di qualche passo stringendo a sé tutte le cartelle mediche che teneva in mano.
<<Si, sarà fatto.>> deglutii e poi tornò a concentrale la sua attenzione su di me forse per tranquillizzarsi:
<<ora è sveglia...Signor Jackson; abbiamo pensato che essendo incinta da due settimane...ed è questo che ha creato quello svenimento. Era stanca e la mancanza di energie può essere considerato come sintomo durante una gravidanza>>
Il mio pianto si trasformò in un pianto di gioia. Mi sedetti sull' unica panchina presente in quel minuscolo spazio ed inizia a ridere in modo incontrollato mentre mi alzavo e mi risedevo ed iniziavo a fare qualche passo di danza. John mi appoggiò una mano sulla spalla, cercandomi di fermare:
<<Vede Michel...tutto a posto.>>
Gli rivolsi uno sguardo e lo abbracciai con tutte le mie forze poi rendendomi conto forse del mio comportamento poco maschile tornai a sedermi ancora con in sorriso stampato sulle labbra:
<<Mi scusi e che sono molto contento per il mio amico...sa è da molto tempo che avrebbe voluto una famiglia...non vedo l'ora di comunicargli la notizia.>>
Il dottore annuii ancora forse non completamente rilassato a causa della pistola in tasca a John.
Non ci potevo credere un altro figlio. Non avevo parole, ero sorpreso, contento emozionato, non mi importava più di niente e di nessuno. Inizialmente mi avvicinai al medico e gli diedi la mano e poi, come un bambino che non vuole essere preso dalla mamma per lo scherzo fatto al fratello girai di fretta la maniglia e corsi per i corridoi. Uscito dal mio "nascondiglio" mi diressi fino all'alla receptionist dopo aver chiesto ovviamente informazioni a numerose infermiere non sapendo dove si trovava.
<< quale è la sua stanza?>> furono le prime parole rivolte all'infermiera che imperterrita continuava a fissare le cartelle che teneva in mano senza rivolgermi lo sguardo.
<<Mi scusi stanza di chi?>> mi rispose l'infermiera stavolta alzando lo sguardo, ma abbassandolo immediatamente e rivolgendolo così verso il monitor del computer.
<<Di...ehm ...>> Mi venne il dubbio di come l'avessero registrata così tentai la sorte esponendo il suo vero nome:
<<Di Diana...Howard.>>
<<Ehm...si...>> continuava a fissarmi inebetita non riuscendo a digitare più nulla su quel computer, così, impaziente decisi di tagliarla corta,
<<Si sono Michael Jackson.>>
<<ah, ci avrei scommesso...>>disse lei sogghignando e scostandosi i capelli dal viso, come a mostrarmi tutta la sua bellezza. Avrà avuto appena compiuto una ventina d' anni e quella sua mossa mi fece sorridere, rendendomi conto che solo a pronunciare il mio nome, qualsiasi ragazza sarebbe caduta ai miei piedi.
STAI LEGGENDO
Applehead - A Man Like No Other
FanfictionSe state cercando una storia in cui immergervi e sognare questa lettura fa al caso vostro. Riuscire a venire a conoscenza di ogni piccola sfaccettatura della personalità del nostro amato Re del Pop, immergendo i non solo in una storia che vi porter...