8 , ☔

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Alex
Buongiorno! Mi sono decisamente svegliato con il mal di schiena...☹

Alex
Volevo ringraziarti per ieri sera e scusarmi per il disturbo

Alex
Ti voglio bene <3

Cico
Nessun problema amico!! Come ti senti? :>

Alex
Va un po' meglio, cercherò di non darci peso

Cico
Così ti voglio

Alex
😎

Cico
Hai fatto colazione? :O

Alex
Non ancora :P
Cico
Allora vai <3

Doveva essere bello avere un amico che si preoccupava del fatto che avessi mangiato e Cico era proprio così. Se vedeva qualcuno in disparte ad una festa andava a parlargli, se notava qualcuno in difficoltà era pronto ad aiutarlo: è per questo che aveva deciso di viaggiare fino al paesino di Alex solo per assicurarsi che stesse bene. Conclusa la chiamata con Piadina, aveva acceso il computer ed era entrato su Discord.
Stranamente c'era Strecatto online, di solito non lo beccava mai da solo, era sempre con Anna e Lyon intento a chiacchierare con loro o a registrare video per il canale.
Questa volta era diverso.

Cico: Amico! Che ci fai qui?
Stre: Che spavento! Buongiorno pazzo
Cico: Buongiorno anche a te, fiorellino
Strecatto avvertì una scossa, ma Cico non poté saperlo. La prima persona che sentì parlare quella mattina fu proprio il suo migliore amico, che sembrò illuminare la triste giornata di pioggia di Milano. Nel suo appartamento, concentradosi attentamente, si poteva sentire il ticchettio delle goccioline d'acqua sui vetri delle finestre e sul tetto. La strada era sempre un via vai di automobili, pedoni e clacson, la vista era spettacolare quanto misteriosa sotto la fitta nebbia che avvolgeva la città. Ogni tanto delle luci abbaglianti come i flash di una fotocamera attiravano l'attenzione del giovane che girava la testa in direzione del cielo e assistiva al brevissimo sfolgorio dei lampi. Si distraeva poi come fanno i bambini nella tipica gara delle gocce, in cui si cerca di capire quale arriverà prima al davanzale.
Il videogioco aperto, la mente altrove.
Stre: Ehm- giocavo a Minecraft. Devo costruire una nuova zona nel castello come ha detto Lyon... Prese a muovere il personaggio notando che Cico era entrato in gioco, più che altro per non fargli capire di essersi incantato per la bellezza di Milano in tempesta.
Cico: Ti posso dare una mano?
Stre: Non c'è bisogno, posso farcela da solo. Non aveva neanche iniziato naturalmente, però per qualche motivo non voleva che Cico partecipasse. A suo discapito l'amico arrivò comunque davanti a lui con la sua skin da mucca rossa e il piccone in mano per scavare tutto quello che c'era da scavare.
Strecatto: Sei intrattabile
Cico: È per questo che ti piaccio, ammettilo. Il tono ironico nella sua voce fece trasparire qualcosa di più profondo di una semplice battuta, Strecatto lo colse e si zittì.
Cico: Calmo gattino scherzavo Cico sollevò un sopracciglio attendendo una reazione al nomignolo, aveva preso questa abitudine da Lyon. Ogni volta che diceva qualcosa che era certo che avrebbe riscosso una reazione interessante, la attendeva pazientemente accompagnandola con un'alzata di sopracciglio.
Stre: GATTINO?
Cico: Come sei prevedibile... Piazzò un blocco nel punto in cui stava per farlo Strecatto a sostegno della sua ipotesi.
Stre: Ei! Stavo-
Cico: Troppo lento. Sorrise appena. Che dici se tu finisci questa zona e io penso all'altra?
Stre: Ci sto
Cico continuò a scherzare e a fare qualche battuta finché la costruzione non fu terminata.
Stre: Ottimo lavoro, grazie!
Cico: Di nulla, mi sono divertito Stre
Stre: Ovvio, hai continuato a darmi fastidio! Rise amichevolmente.
Cico: Lo sai che è il mio modo per-
Il classico suono di quando qualcuno si unisce alla chiamata su Discord interruppe il loro discorso. Era Paga, che avrebbe dovuto essere occupato con delle lezioni extra a scuola, almeno così aveva detto.
Paga: Ragazzi, menomale che ci siete voi!
Cico: Paga? Ma non dovresti essere a scuola?
Paga: Si ma mi sono fatto venire a riprendere...
Stre: E perché mai? Ti senti bene?
Paga: Decisamente non sto bene Usò l'accento che tanto era diverso da quello degli altri due. Strecatto si agitò sulla sedia nel sentire le sue parole e Cico ebbe un cambio di umore.
Stre: Che diamine è successo?
Paga: Avete presente quei ragazzi di cui vi ho parlato tempo fa che mi prendevano in giro in classe...
Cico: Non mi dire che sono tornati a darti fastidio! Sbattè le mani sulla scrivania abbastanza forte da farsi sentire attraverso il microfono.
Paga: Non esattamente, li ho incontrati questa mattina in occasione dei corsi che sto frequentando e non me lo aspettavo minimamente! Sono entrato nell'aula e li ho visti seduti ai banchi...
Stre: Posso solo immaginare come tu ti sia sentito...
Cico: Già, soprattutto dopo il fatto che erano stati spostati in un'altra classe come provvedimento per le loro azioni! Dovete sapere che Paga, non molto tempo prima, aveva dovuto vedersela con dei ragazzini arroganti fino al midollo, che lo sminuvano per divertimento davanti a tutti. Per lui l'orario delle lezioni era diventato un incubo che, anche se per poco, lo aveva tormentato tanto da lasciare un brutto segno dentro di lui. Si trattava di quattro ragazzi, maleducati e sgarbati, che avevano una cattiva fama in tutto l'istituto e nulla di cui andare fieri. Fortunatamente Paga non ci aveva messo molto a reagire, perché gli era già capitato in passato qualcosa di simile e aveva capito la lezione: bisogna sempre chiedere aiuto.
Così, parlando con i professori aveva ottenuto il trasferimento dei ragazzi in un'altra classe. Era un po' di tempo che non li vedeva ormai, ma quella mattina si era imbattuto in loro nel luogo meno consono possibile. Tutti i ricordi vennero a galla nel momento in cui varcò la soglia della porta, il che lo portò ad indietreggiare rapidamente.
Paga: Non li avrei voluti incontrare mai più!
Cico: Ti hanno detto qualcosa? È tutto okay? Cico era a un passo dallo spezzare qualcosa sulla sua scrivania dal nervosismo.
Paga: Abbiamo incrociato per un secondo gli sguardi e poi sono corso in bagno perché mi sentivo... strano. Credo che fosse colpa dell'ansia, fatto sta che ho chiamato mia madre e le ho spiegato la situazione. Strecatto annuì silenzioso. Ha fatto il più in fretta possibile ed è arrivata a scuola, poi mi ha portato a prendere un gelato per tranquillizzarmi...
Cico: ...e ora sei qui a parlarne con noi.
Paga: Esatto.
Stre: Come farai con le lezioni da oggi in poi?
Paga: Piuttosto che partecipare insieme a loro preferisco studiare per conto mio! Mia madre dovrebbe già aver avvisato la scuola...
Cico: Credo sia la cosa migliore da fare. Se hai bisogno possiamo aiutarti, di certo non in matematica però. Si sciolse in un sorriso.
Paga: Mi dispiace aver deluso i miei genitori ancora una volta... Tirò su col naso e si intuì che stesse trattenendo le lacrime. Paga aveva un rapporto particolare con i suoi genitori, il suo obbiettivo era solo quello di renderli orgogliosi ma ogni volta si sentiva di aver fallito. Quando le cose si complicavano lui tendeva a mettersi in disparte e stare sulla difensiva, si riteneva un codardo e un buono a nulla e credeva che anche la sua famiglia lo pensasse. Non riusciva a sopportare il peso delle aspettative che gravava su di lui e si sentiva estremamente in colpa per questo. Anche in live notava spesso dei commenti negativi sul suo conto che gli danneggiavano ulteriormente l'autostima e aveva iniziato a credere che fosse vero quello che la gente scriveva, quando invece si trattava solo di cattiverie gratuite e nulla di più. L'idea che gli haters avevano di Paga non corrispondeva al suo vero lui e i suoi genitori in realtà non li aveva mai delusi, però accorgersi di tutto questo era troppo difficile a soli 17 anni.
Cico: Quante volte te lo devo dire... Sono sicuro che i tuoi siano orgogliosi di te proprio come lo siamo noi!
Stre: Ti sei comportato alla grande e sei stato coraggioso!
Paga: Lo pensate davvero?
Cico: Certo, ti abbiamo mai detto delle bugie?
Paga: Questo non lo so, però vi voglio bene...
Stre: Anche noi Paga, anche noi.
Il rosso tirò un sospiro di sollievo.
Il cielo il Milano rivelò un arcobaleno e Strecatto pensò di volerlo fotografare.
Cico: Menomale che sia andata per il meglio. Com'era il gelato?

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