Appuntamento

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T/n POV

Indossai un abito nero con pizzo nella parte superiore, delle scarpe con il tacco e una borsetta minimale.

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Andai davanti al mio locale e attesi il suo arrivo.


Dopo pochi minuti sentii avvicinarsi una moto che si fermò davanti a me. Era Chuuya.

La giacchetta che gli arrivava a metà busto e il collare non c'erano, ma indossava una giacca da smoking nera e la capicia era un rosso bordò con cravatta nera. I polsini erano ben piegati e indossava il solito cappello. I guanti erano più piccoli, il polso era scoperto.


Lui mi mangiò con gli occhi per qualche secondo prima di disincantare lo sguardo.

"Sei mai stata in moto?"

"Una volta con mio padre" dissi sottovoce.

"Allora questa sarà la prima volta con un ragazzo" disse scendendo dalla moto e aiutandomi a sedermi sopra rimontando in fine anche lui.

Ero seduta non a cavalcioni, ma con le gambre all'aria entrambe da un lato.

"Il cappello non rischia di volare via se sta così?"

"Non ti preoccupare di quello" disse mettendo in moto il motore "Devi solo rimanere attaccata a me" concluse.


Lo abbracciai alla vita un istante prima che partisse.

Andava a tutta velocità che cacciai un urlò dalla paura e sorpesa stringendomi a lui di istinto, stava superando i limiti di velocità.


Lo guardai e la vista sembrò surreale. I suoi capelli si muovevano a malapena e il cappello sembrava incollato con il bostick perché era immobile. Nonostante la velocità sentivo una leggera prezza, come se l'aria venisse deviata e avessimo una scudo attorno a noi due.


Dopo qualche minuto arrivammo davanti a un locale e posammo la moto in un vicolo.

"Come stai?" mi chiese aiutandomi a scendere dato che indossavo i tacchi.

"Bene. Come ha fatto il cappello a non volare via?"

Lui ridacchiò porgendomi il braccio "Magia" sussurrò ridacchiando e facendo avvicinare l'indice davanti alle labbra come per indicare di fare silenzio.

Lo presi a braccetto ed entrammo nel locale. La sala sembrava piuttosto lussuosa e c'era una gigantesca teca in cui erano esposti tantissimi vini differenti.



La serata passò in un lampo senza che ce ne accorgessimo.


Chuuya era molto dolce e simpatico. Era molto premuroso e mi aveva stupito nel momento in cui mi aveva portato in un posto così costoso. Ne sapeva una più del diavolo sui vini che mi sbalordì.

Ci raccontammo molte cose, tra le banali come età e compleanno fino a quelle più intime. Aveva 18 anni esattamente come me ed entrambi adoravamo i cani, soprattutto quelli arancione e piccoli.


"Che lavoro fai tu invece?" gli chiesi bevendo un sorso di un vino rosso di cui non sapevo pronunciare neanche il nome.

Lui quasi si strozzò con il boccone quando feci la domanda.

"Diciamo che mi occupo di verificare la qualità dei prodotti come il vino" fece un sorriso nervoso che lo rendeva un ragazzo innocente.

"Date le conoscenze che hai, non mi stupisco. Da quanti anni lavori?"

"Tre ormai"

"Wow" sorrisi finendo il bicchiere.



Finimmo di cenare insieme e ci avviammo verso la moto.

"Com'è stata la cena?" mi chiese sorridente aiutandomi a salire sulla moto.

"Il cibo e il vino erano fantastici!" dissi felicissima.

"Vuoi andare da qualche parte o vuoi tornare a casa?"

"Non so, tu dove vivi?"

"Dall'altra parte della città" disse diventando serio e guardando per terra.


Lui montò sulla moto e decidemmo di partire verso casa mia.

Mi fece scendere e mi portò davanti alla porta.

"Se vuoi puoi dormire da me..." dissi quasi in un sussurro prendendo le chiavi di casa.




Chuuya POV


"Se vuoi puoi dormire da me..." disse in un sussurro iniziando a trafficare della borsa.

Oddio, mi sta invitando a casa sua veramente?

Rimasi imbambolato finché non si girò data l'assenza di una risposta.

"Sei rossissimo Chuuya, se ti imbarazza puoi rifiutare" ridacchiò con quel viso troppo innocente.

"Non voglio disturbarti..." dissi mantanendo la calma a stento ed evitando il suo sguardo.


Lei si avvicinò prendendomi il mento e mi guardò negli occhi.

Non resistetti al desiderio e, con l'alcool che mi girava ormai nel corpo, mi fiondai sulle sue labbra e chiusi gli occhi. Le ricambiò subito mettendomi le braccia attorno al collo. Mi tirò dentro casa e, girandomi, chiuse la porta con il piede e lasciandosi mettere con le spalle al muro.


Ci staccammo solo per la mancanza di aria.

"Quindi ora?" chiese guardandomi negli occhi.

Il proiettile di Cupido [ChuuyaXReader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora