CAPITOLO OTTO (PARTE DUE)

18 3 0
                                    

CHE RELAZIONE HAI CON ME EDO?

Non so perché, ma lo ascoltai e mi sedetti.

<<Spara>> dissi incrociando le braccia, aspettando una spiegazione.

<<Non uso armi>> rispose alzando le mani.

<<Ti vuoi muov>> qualcuno bussò alla porta e io mi bloccai

<<LA CENAAA>> disse quel porcospino pazzo.

Lo vidi alzarsi e dirigersi verso la porta.

Mi alzai pure io e mi misi dietro di lui.

Quando aprì la porta vidi il cameriere con un vassoio in mano.

<<A-I-U-T-O>> cercai di mimare al cameriere che però sembrava confuso.

<<Lui>> mimai indicando quel pazzo.

<<È paz>> cercai di dire ma il cameriere si voltò e se ne andò.

<<Coglione>> mormorai.

<<Chi, io o lui?>> mi chiese il pazzo mentre con una mano chiudeva la porta e con l'altra reggeva il vassoio.

<<Tu soprattutto>>

<<Ma guarda te questa, io ti ordino la cena e tu mi ripaghi così?>> disse con un tono (finto) offeso.

<<Io? Per tua informazione non sono io che ti ho chiesto di rapirmi e portarmi in camera mia>>

<<Interessante>>

<<Perché mi segui? E soprattutto perché mi hai portato la cena? E CHI SEI?!>>

<<Ste domande, non ti stanchi mai? Comunque ti seguo perché voglio e la cena perché mi dispiaceva che non hai mangiato a pranzo a quanto pare per colpa mia>>

<<E l'ultima?>>

<<L'ultima che cosa?>>
<<DOMANDA>>

<<Ah, ehm vediamo me la ridici?>>

<< Chi. Sei.>>

<<Una persona>> mi disse sedendosi sul letto.

<<Ma va, pensavo fossi un extraterrestre>>

<<Può anche essere e ora vieni a mangiare che sennò si raffredda?>>

<<CHI SEI?>>

<<Dio mio, Edoardo>> rispose guardandomi.

<<T...n...io...>> lo guardai a mia volta confusa.

<<Che c'è?>>

<<Hai un nome italiano>> dissi sbalordita.

<<Già, sono nato in Italia>> disse alzando le spalle.

<<Tu sei nato in Italia>> lo indicai.

<<Già>> disse per poi togliere lo sguardo da me.

<<Vieni ora a mangiare?>>

<<No>>

<<Ancora? Che altre domande hai?>>

<<Cognome>>

<<Ma>>

<<C.O.G.N.O.M.E>>

<<Lewis, Edoardo Lewis>> disse tornando a guardarmi.

<<Fammi capire, hai un nome italiano e un cognome inglese?>>

<<Esatto, mia madre voleva un nome italiano, perché ha origini italiane, mentre mio padre è inglese>>

Abbiamo la stessa madre?

<<Wow>> dissi

<<Lo so anche tua madre aveva origini italiane>>

<<Come...fai a saperlo?>> dissi ancora più scioccata

<<So tutto di te Nat>>

Okay, sto male.

<<Io non capisco, non ti conosco>>

<<Ora si>>

<<Che relazione abbiamo?>>

<<Amici>> <<No?>>

<<Amici?>> ripetei.

<<Si, perché no>>

<<Non>>

<<Nat, mangia e mettiti a dormire, domani ti spiego>>

<<No, devo sapere chi sei>> mormorai.

<<Prima mangia>>

Dovevo sapere chi fosse.

Quindi lo ascoltai.

Mi sedetti sul letto e lo guardai.

Ha degli occhi familiari.

<<Ho ordinato gli gnocchi, proprio come me>> disse sorridendo.

Non so perché ma a quella frase sorrisi.

<<ODDIO HAI SORRISO>> disse sbalordito.

Sorrisi ancora di più.

<<Posso flexare il fatto di aver fatto sorridere miss cocciuta>>

<<COCCIUTA?! IO?>>

<<GIAAA TU>>

<<Ma va là>

<<Non molli mai, soprattutto con i tuoi interrogatori>>

Sorrisi.

Ancora e ancora.

Fino a quando non finimmo di mangiare e io sentii solo tre parole.

<<Buonanotte miss cocciuta>>

E sorrisi di nuovo.




L'OMBRA DELLA VERITA'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora