CHE RELAZIONE HAI CON ME EDO?
Non so perché, ma lo ascoltai e mi sedetti.
<<Spara>> dissi incrociando le braccia, aspettando una spiegazione.
<<Non uso armi>> rispose alzando le mani.
<<Ti vuoi muov>> qualcuno bussò alla porta e io mi bloccai
<<LA CENAAA>> disse quel porcospino pazzo.
Lo vidi alzarsi e dirigersi verso la porta.
Mi alzai pure io e mi misi dietro di lui.
Quando aprì la porta vidi il cameriere con un vassoio in mano.
<<A-I-U-T-O>> cercai di mimare al cameriere che però sembrava confuso.
<<Lui>> mimai indicando quel pazzo.
<<È paz>> cercai di dire ma il cameriere si voltò e se ne andò.
<<Coglione>> mormorai.
<<Chi, io o lui?>> mi chiese il pazzo mentre con una mano chiudeva la porta e con l'altra reggeva il vassoio.
<<Tu soprattutto>>
<<Ma guarda te questa, io ti ordino la cena e tu mi ripaghi così?>> disse con un tono (finto) offeso.
<<Io? Per tua informazione non sono io che ti ho chiesto di rapirmi e portarmi in camera mia>>
<<Interessante>>
<<Perché mi segui? E soprattutto perché mi hai portato la cena? E CHI SEI?!>>
<<Ste domande, non ti stanchi mai? Comunque ti seguo perché voglio e la cena perché mi dispiaceva che non hai mangiato a pranzo a quanto pare per colpa mia>>
<<E l'ultima?>>
<<L'ultima che cosa?>>
<<DOMANDA>><<Ah, ehm vediamo me la ridici?>>
<< Chi. Sei.>>
<<Una persona>> mi disse sedendosi sul letto.
<<Ma va, pensavo fossi un extraterrestre>>
<<Può anche essere e ora vieni a mangiare che sennò si raffredda?>>
<<CHI SEI?>>
<<Dio mio, Edoardo>> rispose guardandomi.
<<T...n...io...>> lo guardai a mia volta confusa.
<<Che c'è?>>
<<Hai un nome italiano>> dissi sbalordita.
<<Già, sono nato in Italia>> disse alzando le spalle.
<<Tu sei nato in Italia>> lo indicai.
<<Già>> disse per poi togliere lo sguardo da me.
<<Vieni ora a mangiare?>>
<<No>>
<<Ancora? Che altre domande hai?>>
<<Cognome>>
<<Ma>>
<<C.O.G.N.O.M.E>>
<<Lewis, Edoardo Lewis>> disse tornando a guardarmi.
<<Fammi capire, hai un nome italiano e un cognome inglese?>>
<<Esatto, mia madre voleva un nome italiano, perché ha origini italiane, mentre mio padre è inglese>>
Abbiamo la stessa madre?
<<Wow>> dissi
<<Lo so anche tua madre aveva origini italiane>>
<<Come...fai a saperlo?>> dissi ancora più scioccata
<<So tutto di te Nat>>
Okay, sto male.
<<Io non capisco, non ti conosco>>
<<Ora si>>
<<Che relazione abbiamo?>>
<<Amici>> <<No?>>
<<Amici?>> ripetei.
<<Si, perché no>>
<<Non>>
<<Nat, mangia e mettiti a dormire, domani ti spiego>>
<<No, devo sapere chi sei>> mormorai.
<<Prima mangia>>
Dovevo sapere chi fosse.
Quindi lo ascoltai.
Mi sedetti sul letto e lo guardai.
Ha degli occhi familiari.
<<Ho ordinato gli gnocchi, proprio come me>> disse sorridendo.
Non so perché ma a quella frase sorrisi.
<<ODDIO HAI SORRISO>> disse sbalordito.
Sorrisi ancora di più.
<<Posso flexare il fatto di aver fatto sorridere miss cocciuta>>
<<COCCIUTA?! IO?>>
<<GIAAA TU>>
<<Ma va là>
<<Non molli mai, soprattutto con i tuoi interrogatori>>
Sorrisi.
Ancora e ancora.
Fino a quando non finimmo di mangiare e io sentii solo tre parole.
<<Buonanotte miss cocciuta>>
E sorrisi di nuovo.
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L'OMBRA DELLA VERITA'
RandomNatasha Morgan, classica ragazza riservata e timida. Sta per iniziare una nuova vita tutta sua all'università del Manchester, ingenua delle verità che l'attendono.