Uomo

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Un uomo, solo all'apparenza, in una stanza stava suonando il pianoforte. Il grande e vecchio orologio segnava quasi la mezzanotte e le dita scorrevano ormai non più controllate dalla sua mente: era un movimento che aveva ripetuto troppe volte e sembrava quasi che le mani non sapessero fare altro che schiacciare quei tasti e formare quegli accordi. Il pendolo scandiva i minuti, i secondi e il ticchettio e le sue palpebre parevano uniti da una forza oscura, maligna. Non ragionava più, la ragione l'aveva abbandonato anni or sono. Improvvisamente si sentì il suono di campanellini rimbombare in tutta la sala oscura, un suono terrificante e piacevole al medesimo tempo. Una risata muliebre poi udì lui, che non smise tuttavia di suonare; due calde lacrime scesero lente dai suoi occhi mentre la donna dai capelli lunghi s'avvicinava a passo felpato. Era certo, lui, che quel giorno avrebbe ricordato ciò che si era promesso di non ricordare: una figura lontana nei ricordi, ma vicina nel cuore, un'ombra informe che lo tormentava nei sogni della giornata e lo abbracciava la sera, quando era sveglio. Era proclive a vendere la propria anima al diavolo pur di dimenticarla, ma la sua stessa volontà gli impediva di firmare l'oscuro contratto, poiché troppo bruciata dal fuoco della passione per lasciar andare quello che era stato perduto tempo addietro. Ed ecco altre note in chiave minore, cupe e tormentate, come la persona che le stava suonando, mentre lei s'avvicinava sempre più svelta: incombeva come la peste, come un'orda di diavoli su di lui, che mai avrebbe creduto di esser tanto fragile, di essere così sottomesso a quella donna, volubile come la sorte. Altre volte gli era capitato di incontrarla ancora, ma mai era stata tanto potente quanto adesso. Il gravoso lavoro dell'essere nel mondo l'aveva appesantito di un carico insopportabile e il suo carattere scostante aveva peggiorato la situazione, rendendolo vecchio nella mente; solo lei era riuscita, prima dell'incidente, a riportarlo in superficie, nel mondo dei beati, ma quella era stato solo una farsa- o così lui credeva-. Perciò da quel giorno, il giorno del tradimento, si convinse che mai avrebbe ritrovato la pace e per sempre si era chiuso in un guscio di ritrosia, di concetti da lui creati, di insofferenza e spasmodica attesa. Attesa di cosa? Forse del momento in cui avrebbe rivisto il volto che l'aveva reso insicuro. 
Una mano diversa ora si intromise fra lui e le note, una mano che conoscevamolto bene. Questa mano prese la sua e la strinse, l'altra gli accarezzava ilpetto con un antico affetto. Lui sentì il suo mondo crollare e iniziò adisperarsi mentre sentiva sussurrate all'orecchio parole gentili, che però nonaveva intenzione di ascoltare. Poi accadde che si sporse in avanti e lasciò che i gomiticadessero violenti sui tasti del pianoforte, creando un rumore stonato eassordante. Si coprì il volto con le mani e pianse, fece trapelare ogniemozione che aveva celato dentro in quegli anni, si abbandonò alla dolce tristezza,ricordando gli eventi, ricordando lei. E andò avanti così, fino all'alba,quando si rese conto che era sparita per sempre.

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⏰ Last updated: Sep 24, 2022 ⏰

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