Tobio
Innamorarmi di Shōyō Hinata è stato un imprevisto.
Certo, sapevo già di essere gay, non è stata una sorpresa, me ne sono reso conto quasi subito, non ci ho messo nemmeno tanto ad accettarlo.
Ma innamorarmi del mio eterno rivale, del mio migliore amico, del mio compagno di squadra?
Ecco, questo non doveva accadere.Spesso le persone si innamorano di punto in bianco, iniziano a pensare a qualcuno per qualche manciata di secondi al giorno, secondi che diventano minuti e poi ore, per poi trovarsi prigionieri dei propri sentimenti.
Per me, non è stato così: io ho scoperto di essermi innamorato di punto in bianco, è stato come se mi avessero gettato addosso una secchiata di acqua gelida in pieno inverno, tanto è stata crudele la mia presa di coscienza.
È stato al ritiro primaverile, dopo essere riusciti a fare la nuova veloce.
Ero su di giri, mi ero allenato così tanto per riuscire ad alzare quella palla e mentre esultavo mi sono girato a guardare Hinata.
Inutile dire che sono rimasto abbagliato, come se stessi guardando direttamente il sole, il suo solito e stupido sorriso stampato sul volto, con le gocce di sudore sulla fronte e le guance arrossate.Sono fottuto.
Questo mi sono detto.Perché come sarei potuto scappare da Shōyō? Come ci si può sottrarre dalla sua energia, dalla sua voglia di fare?
Come si può non rimanere inermi davanti alla sua risata così pura, davanti ai suoi occhi pieni di fiducia e speranza?Mi sono reso conto di avergli sempre gravitato intorno, di essere sempre stato attratto da lui, ingenuamente pensavo per il suo talento, non avrei creduto mai in quel senso.
Da quell'istante, ho iniziato a notarlo ancora di più, ho iniziato ad osservarlo ancora più a fondo, volevo conoscere ogni sua espressione, ogni sua sfumatura.
Ma non ne avevo comunque abbastanza.
Non ne ho abbastanza.
Sono dipendente dalla luce che emana.Nonno, sin da piccolo, mi ha sempre detto che non sono in grado di esprimere ciò che provo, che non riesco ad esternare quello che sento così facilmente, le relazioni con gli altri sono state sempre un grande ostacolo per me.
Forse è per questo che amo tanto litigare con quell'idiota.Voglio avere il più a lungo possibile un contatto fisico con lui. Voglio toccarlo, voglio sentirlo vicino e come il cretino che sono, non potendo esprimere a parole tutto questo, mi rifugio dietro la mia rabbia e i miei insulti.
Cerco lo stesso da parte sua, reazioni, conferme, qualsiasi cosa a cui mi possa aggrappare, cerco disperatamente un appiglio.
Vedere quindi che l'ultimo messaggio che mi ha mandato è stato nel pieno della notte, mi fa stare bene, nonostante tutta la situazione che si è creata.
Io sono importante per lui.
Lui non ha dormito per darmi delle rassicurazioni, per cercare di convincermi delle sue intenzioni, per tentare di aggiustare la situazione.
Ha parlato con Kindaichi alle mie spalle, gli ha detto come comportarsi con me, ho tutta la storia scritta qui, tra questi messaggi.
Però, al contrario di ieri sera, non lo vedo più come un tradimento.
Ancora una volta, Shōyō si è preoccupato per me, ha cercato di vedermi felice, di aiutarmi.
Lui sa quanto io ci tenga al rapporto con Yūtarō e si è impegnato affinché io potessi tornare ad essere suo amico.Quale idiota si preoccuperebbe così tanto per me se fosse solamente un compagno di squadra?
Non aveva cattive intenzioni, ne sono sicuro.
Voleva solo starmi vicino.
Come potrei avercela mai con lui?Blocco il telefono prima di entrare nei cancelli della scuola.
Prima di parlare con Shōyō, ho bisogno di concentrarmi perché oggi devo vincere una partita importante: affrontare Kindaichi.
—————
YūtarōStamattina, per poco, non svenivo.
"Sa tutto"
Questo solo messaggio da parte di Hinata, mandato a notte fonda, è riuscito a farmi mancare la terra sotto i piedi.
Tobio Kageyama sa che parlavo di lui con un suo amico, chiedendogli consigli sulla nostra amicizia? rapporto? conoscenza?
Non so nemmeno come cazzo definirla.Lo ha scoperto troppo presto, non doveva venirlo a sapere.
Forse avrebbe potuto quando tra noi ci sarebbe stata nuovamente fiducia, un rapporto solido che, anche se minacciato da qualcosa all'inizio, non sarebbe crollato.Ora che Tobio ne è a conoscenza, quando non siamo nemmeno di nuovo amici, qualsiasi minuscola possibilità avessi di ricucire un legame con lui, è andata in frantumi.
Kageyama non perdona questo genere di cose, soprattutto non a me.Muovo così velocemente la gamba che i miei compagni di classe penso mi uccideranno tra poco per tutto il rumore che sto facendo.
Stamattina è in ritardo e lui non è mai in ritardo.
La cosa mi preoccupa ancora di più considerando l'assenza all'allenamento di ieri.
È rimasto ferito così tanto? È così arrabbiato?Lo vedo sulla porta, la frangetta nera gli ricade sugli occhi, più freddi che mai.
Avanza verso il suo posto senza degnarmi di uno sguardo, sedendosi con la sua solita calma."Tobio io.." inizio ma la sua mano alzata mi ferma.
"Dopo" sentenzia continuando a guardare dritto davanti a sé.Il dopo non è stato durante nessuna delle pause, né durante l'ora di pranzo, né prima dell'allenamento, né prima dell'allenamento che abbiamo fatto con Kisho.
Ho provato a parlargli, dico sul serio, mi ha rifilato una delle sue vecchie e solite occhiatacce lasciandomi sempre da solo come un'idiota.
Dopo tutto quello che è successo come posso pretendere che riesca a passare sopra anche a questo?
Io, però, voglio di nuovo indietro il mio amico, chi se ne importa di quanto farà male il suo rifiuto, non mi tirerò indietro come ho fatto finora.
"Non sperarci troppo"
Kunimi me lo ha ripetuto fino allo stremo, non ho mai seguito i suoi consigli.
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Ultimo primo tocco
FanfictionAbbiamo appena vinto contro lo Shiratorizawa, andremo ai nazionali. Ma basta poco, un battito di ciglia e quello non è altro che un ricordo lontano. Non nel passato, nel futuro. Perché indosso di nuovo la divisa della Kitagawa Daiichi?