inazuma eleven go una nuova ragazza ne giardino imperiale

capitolo 18 verità

Quando vedemmo che in lontananza che una figura  stava scendendo i gradini per poi riconoscerla perché era baiong che appena ci vide i miei occhi incominciarono a brillarmi dalla felicità perché ero felicissima che era arrivato.
Quando baiong arrivo si girò prima verso tezcat che lo saluto abbracciandolo per poi girarsi verso la mia direzione abbracciandomi dicendo " ciao erica sono così contento di rivederti piccoletta" disse staccandosi mentre mi faceva il solletico dove lo soffrivo che anche tezcat si aggiunse inseme a bailong facendomi il solettico per farmi divertire visto che ero un po giù di morale sulla storia di mio nonno.
Quando bailong e tezcat smisero di farmi il solletico ci sedemmo nel erba del campo da calcio e accomodandomi vicino ai miei amici ascoltando cosa stessero parlando " sentite ragazzi devo dirvi una cosa importante che mi ha detto prima l'allenatore riguardo alla reimon che è riuscita la kirkowod per tre a due e che ora devono scontrarsi contro l'istituto miraggio e per ordini del quinto settore e che hanno ricevuto un invito da cinquedea che domani devono venire qui per un allenamento speciale e se perderanno contro la mia squadra e anche con la vostra devono subire gli allenamenti per farli diventare degli imperiali ma se riusciranno a sconfiggerci contro la mia squadra non li dovremo allenare anche perché non riusciranno mai a battere la mia squadra e la vostra e che durante la partita li dimostreremo di quanto la nostra squadra è forte e non riusciranno a batterci perché noi siamo più forti di loro e che non avranno più speranze e li schiacceremo come inutili moscerini non sei d'accordo anche tu erica" disse per poi girarsi verso di me guardandomi visto che avevo ascoltato attentamente in silenzio con la testa bassa riccambiando lo sguardo rispondendo alla domanda di bailong con molta allegria dicendo " certo senti bailong devo dirti una cosa e so che non ti piacerà" dissi abbassando la testa con delle lacrime mentre tezcat mi guardò preoccupato perché aveva capito cosa li avevo dire mettendomi una mano sulla spalla così mi feci coraggio e raccontai il mio passato a bailong che ascoltò attentamente dicendo " certo principessa dimmi pure ti ascoltò" disse mentre mi guardava e ascoltando con attenzione girandosi verso di me così presi un bel respiro e raccontai il mio passato dicendo " vedi baiong quando io e tezcat abbiamo finito gli allenamenti ci siamo riposati che a un certo punto ci siamo accorti che una palla mi a colpita facendomi cadere a terra e non sapevamo a chi avesse calciato quel pallone così mi sono rialzata affaticata dalla pallonata che avevo preso e abbiamo visto che una figura che stava scendendo i gradini per poi notare e riconoscerla rimanendo sorpresi che in realtà era pankus perché era venuto per farmi del male così tezcat mi disse di nascondermi dietro di lui terrorizzata dalla paura in modo che non sarei stata più colpita così pankus si avvicinò verso la mia direzione per dirmi una cosa importante che dovevo sapere dicendomi che in realtà pankus è mio nonno e che sono sua nipote lasciandomi senza parole dopo aver ascoltato le sue parole ed è stato proprio lui a uccidere mia madre mentre stava dormendo ed è per questo che ora mi vuole sempre picchiarmi per far si che mi può togliermi i miei poteri ed il suo scopo è quello che grazie ai miei poteri li metterà in una macchina per farci degli esperimenti da poter addormentare tutto lo stadio e che durante la partita vuole a tutti costi distruggere a tutti  costi la reimon schiaccindoli come formiche per ordine di mio padre scusatemi se pankus è mio nonno perdonatemi se sono così debole perché in effetti lo sono mi dispiace sono solo un annualità e che sono un peso per la squadra perdonatemi" dissi a bailong che lui era rimasto senza parole in silenzio per ciò che avevo detto dopo averli raccontato del mio passato con le lacrime che mi stavano bagnando le guance abbassando lo sguardo in modo che i miei amici non potessero sentire con la testa bassa piangendo in silenzio.