Capitolo 62

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"Tieni, e smettila di stare con la testa tra le nuvole." Nic mi passa la canna apparendo all'improvviso al mio fianco.

Quando sollevo il capo da terra vedo il suo sguardo preoccupato su di me.

"Lasciami perdere." Sbuffo togliendola dalle sue mani per fare un tiro.

Come promesso ci siamo rivisti con Fill, Sophie e altri ragazzi del loro gruppo per fumare tutti insieme. Sono passate pochissime ore da quando Heric è tornato a Philadelphia e adesso mi ritrovo qua, seduta su una panchina di un parco in una serata nuvolosa di primavera a fumare una fottuta canna e a domandarmi cosa succederà in futuro.

"Almeno stasera stacca, libera un po' la testa." Insiste sospirando e sedendosi di fianco a me.
"Almeno stasera fatti i cazzi tuoi." Rispondo fingendo un sorriso.
"Eh no, mi devi un favore ricordi?"

So a cosa si riferisce. Se non fosse stato per lui oggi non avrei mai scoperto tutto ciò che ho scoperto. Del nascondiglio di Jeremy, dei Morris e della loro conversazione.

Eppure...

"In più grazie a me ti stai fumando una canna di qualità."
"Grazie a Fill, non grazie a te."
"Chi è amico di Fill?" Ghigna tirandomi una gomitata.

Non gli rispondo nemmeno più. Non ne ho voglia. In qualche modo la mia testa va a finire sempre in questo inferno. A tutto ciò che ho sentito oggi.

Eppure... mi sento inutile.

Mi sento impotente, come se non fossi venuta a capo di nulla. O meglio, non potessi venire a capo di nulla.

Come la trovo una soluzione? Da che cosa devo partire per non far finire ancora di più nei guai Heric? So per certo che i Morris torneranno a scuola, e l'unica cosa che posso fare è inventarmi qualcosa per temporeggiare.

Ma poi?
Poi come devo fare?

Heric e Jace prima o dopo torneranno a New York, e i Morris si ripresenteranno anche più aggressivi e nervosi di adesso.

Se solo sapessi qualcosa in più...

"Hey, vedi di non fumartela tutta da sola, grazie!" Nic mi risveglia dai pensieri togliendomi la canna dalle mani.

E lo lascio fare, nonostante il mio sguardo fulmineo.

Lui sospira, mi guarda tirando indietro la testa e sembra come leggermi nel pensiero.

"Lunedì ci inventeremo qualcosa, ok? L'hai detto tu." Dice come per rassicurarmi.
"Anche se fosse?" Ribatto. "Sarebbe solo questione di tempo."
"Senti, non puoi portarti tu tutto questo peso da sola."
"E cosa dovrei fare? Stare a guardare mio fratello ed Heric ficcarsi di nuovo nei guai?"

Nic sta per rispondermi, ma quando a un certo punto tutti si zittiscono di colpo giriamo la testa davanti a noi.

"Guarda chi si rivede." Esclama un ragazzo che non ho mai visto prima andando verso Fill e gli altri.

Questi però forzano un sorriso. A giudicare dalla tensione che sento nell'aria non ci metto molto a capire che questo tizio dev'essere qualche loro strana conoscenza.

Metto a fuoco una figura vicino a questo tizio, e quando mi accorgo di conoscere l'altra persona sollevo le sopracciglia dalla sorpresa.

Quello è Alan.

E a giudicare dalla sua espressione corrucciata sembrerebbe essere parecchio a disagio.

Giro la testa in direzione di Nic e lo vedo stringere i pugni sulle ginocchia.
Se uno sguardo potesse uccidere quei due si troverebbero sicuramente già sotto terra.
Non ho mai visto un'espressione così dura e piena di rabbia sul viso di Nic, ma non mi stupisce. Sono quasi certa che il ragazzo sconosciuto al fianco di Alan sia quello di cui mi ha parlato Nic.

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