Baciando la figlia del diavolo (Alex's pov)

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Ho incontrato tanti angeli in vita mia, alcuni stupendi, altri gentili, altri ancora riuscivano a rubarti il cuore con un solo sguardo, ma io ho incontrato la figlia del diavolo che aveva questo e molto altro ancora, baciarla significava toccare l'inferno con un dito e provare il brivido del paradiso, le sue mani su di me che mi accarezzano lasciandomi peccati incisi sulla pelle e i suoi occhi, quei dannati occhi neri come l'anima del diavolo, mi bloccano il fiato e imprigionano l'anima. Lei è così perfettamente pericolosa, dannatamente mia.

Non vedevo il suo volto da troppi giorni, ed ora è qui davanti a me, con un pigiama più grande del suo cuore nero, i capelli mossi e neri come una notte di tempesta, e il suo sguardo, resta lo stesso di sempre, quello che ti pietrifica, quello che ti fa mancare il fiato, quello che ti fa innamorare perdutamente ogni volta che lo incroci.

"Infila il casco"

Probabilmente Daf non si aspettava una proposta del genere, infatti sgranò gli occhi, ma sapevo quel che facevo, sapevo quel che volevo.

"Dove dobbiamo andare?"

"Ti porto nel tuo posto preferito, lasciamo i tuoi mostri al letto per oggi, voglio vedere la vera te"

Indossò il casco nero, aveva capito il suo posto nel mondo, sulla sella nella mia moto accanto a me mentre ci dirigiamo nel luogo del suo cuore. La palestra

Avevo rubato le chiavi a papà, sapevo che oggi non c'erano allenamenti e ho colto l'occasione

Avreste dovuto vedere i suoi occhi quando ho parcheggiato la moto e ha capito dov'eravamo, come quando un bambino vede il tizio dello zucchero filato, è questo che amo di lei, ama come i bimbi, un amore puro, vero, e immenso.

"Alex io..."

"Non dire niente, questa è casa tua"

Entrò dentro, e fece un grande respiro, era l'odore di casa, la pelle dei sacchi, l'odore di tabacco, il profumo da uomo, un' ambiente che a vederlo da fuori non c'entrava nulla con lei, invece si incastrava perfettamente con ogni centimetro del suo corpo.

Era rimasta bloccata davanti al ring, non si muoveva, lo fissava come un oggetto proibito

"Daf?"

Nessuna risposta, ma si accasciò a terra portando le ginocchia al petto, mi misi a sedere accanto a lei, la osservai con delicatezza.

"Tra qualche giorno avrò un incontro, forse uno dei più importanti, ho paura, di non farcela, di solito quando mi alleno riesco sempre a vedere la luce, a vedere qualcosa di buono, ma ora vedo solo nero"

"posso essere io la tua luce?"

"Non penso tu possa aiutarmi a boxe Alex ma grazie lo stesso"

"Tirati su, non inventarti scuse, metti il casco ti aspetto sul ring fifona"

Passò qualche minuto, e la vidi arrivare saltellando, salì sul ring e azionò il timer.

"Pronto a prendere qualche pugno"

"Dovrai prima prendermi piccola pesta"

Bastò un suono, e lei era a pochi centimetri dal mio volto, in realtà non so come ne quando ma da che eravamo distanti un metro ora è a un millimetro da me, prova a colpirmi con un doppio jab in faccia, schivai a destra mettendola alle corde, ma in un secondo riuscì a riprendersi il centro ring.

"Quindi questo incontro con chi lo dovrai fare"

" Da quel che ho capito un ex allieva del maestro"

"davvero? chi"

"Mi pare si chiami Flora"

Un nome e un pugno nell' occhio bastarno per farmi cadere a terra KO, lei non doveva sapere di Flora, non doveva sapere che era stata lei la persona che mi ha fatto allontanare da quel mondo, e non permetterò che accada lo stesso a Daf

L'ultima cosa che riuscii a sentire era lei che si accasciò affianco a me e mi accarezzava il volto, poi decisi di spegnere i pensieri e di chiudere gli occhi, perchè ero tra le braccia di un angelo nero, il più bello di tutti, perchè era mia



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