9,2 Il lunedì delle monete

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Mt 22,15-22; Mc 12,13-17; Lc 20,20-26(Mt 21,33-46;22,23-33; 24,1-3; Mc 12,1-12; 12,18-27; 12, 41-44; 13,1-4; Lc 20,9-19; 20,27-40; 21,1-6)

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Mt 22,15-22; Mc 12,13-17; Lc 20,20-26
(Mt 21,33-46;22,23-33; 24,1-3; Mc 12,1-12; 12,18-27; 12, 41-44; 13,1-4; Lc 20,9-19; 20,27-40; 21,1-6)



Il giorno seguente Gesù, gli apostoli, la sua famiglia e le discepole che lo seguivano, raggiunsero presto la piana del tempio. Gesù attraversò la piana, superò il muretto che delimitava l'area riservata ai giudei e raggiunse il primo dei due cortili chiusi. Quello oltre la porta Bella, sotto la quale aveva avuto il suo primo scontro diretto con Caifa un anno prima. Decise di fermarsi a predicare in quel primo cortile, quello detto delle donne. Qui c'era il tesoro del tempio, dove i fedeli mettevano le proprie offerte. Il suono delle monete gettate nel tesoro risuonava con regolarità nel cortile come una campana che richiamava alla preghiera. Anche Maria, sua madre, volle andare a mettere la propria offerta nel tesoro. Si mise in coda, fece risuonare la sua campana gettando le sue monete, e poi rivolse il suo sguardo al tempio più interno per la sua dolorosa preghiera a Dio. La fece in silenzio, ma Gesù la sentì. Sentì il cuore di lei chiedere di evitare il patimento annunciato dal figlio e di dare a lei e a Gesù la forza di affrontare qualsiasi cosa Dio volesse fargli affrontare. La madre non lo seppe, ma quella sua preghiera in parte fu accolta. Perché nel sentire la vicinanza nella preghiera della madre, Gesù trovò un po' di quella forza di cui aveva enormemente bisogno.

Iniziò in quel secondo giorno della settimana la sua predicazione ai suoi e presto la sua presenza fu notata dai sacerdoti che si aggiravano per il cortile. Nessuno di loro osò avvicinarlo, al contrario dei fedeli che invece piano piano iniziarono ad aumentare attorno lui per sentirlo predicare.

Ad un tratto tuttavia, tra la gente che lo ascoltava, Gesù cominciò a notare gli abiti sontuosi e gli alti cappelli di figure politiche e del sinedrio. C'erano persino persone del partito dei romani e dei sadducei. Stavano stranamente fianco a fianco con maestri della legge e farisei, quando l'unica cosa che li accomunava tutti era l'odio degli uni verso gli altri. Gesù non fece in tempo a chiedersi il motivo della presenza di quelle figure che da un diverso punto della folla arrivò la risposta,

«Maestro Gesù!» disse qualcuno che Gesù individuò e riconobbe subito, «Tu che sei un grande profeta, che insegni davvero la volontà di Dio e non guardi in faccia a nessuno, aiutaci a risolvere una questione da sempre dibattuta e che noi poveri fedeli non sappiamo risolvere: è lecito o no secondo la nostra legge pagare le tasse a Cesare?» chiese Malco, con mal riuscita umiltà.

Gesù lo fissò con cattiveria, «Non ha il coraggio il tuo padrone di venirmi a fare personalmente questa domanda? Manda il suo servo ad umiliarsi al posto suo?»

Malco si sentì scoperto, dismise il suo mezzo sorrisino soddisfatto e distolse lo sguardo,

«Volete una scusa per portarmi via in catene?» chiese poi agli uomini dagli alti cappelli che tentarono con difficoltà di mantenere la loro espressione superiore e la loro posa impettita tra la folla che cominciava a fissarli.

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