❥ Rush Hour

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Rimasi attonito per qualche secondo di fronte a Jimin, le quali guance erano diventate rosee a causa del ricordo del bacio.

Cosa stavo facendo?

"Sei stupito quanto me, vero?".

Credevo che amare significasse provare solo emozioni positive. Anzi, mi ero convinto di ciò. Nella mia stupida testa avevo creato uno scenario fin troppo perfetto. Avevo idealizzato il concetto di amore. Nessuno però mi aveva avvertito che amare significasse anche stare male, provare quel fastidiosissimo dolore emotivo.

"Taehyung?".

"Jimin.. E poi cosa è successo?".

Porgere quella domanda era come scavarmi la fossa da solo, ma ormai mi stavo rassegnando.

"Mi.. mi ha baciato di nuovo. Con più.. intensità".

Il leggero strato roseo formatosi sulle sue guance prese ancora più vita, mostrandosi con più determinazione. Mentre io, di contrasto, stavo diventando sempre più pallido.

"E alla fine mi ha chiesto scusa".

"S-scusa?".

"Già. Poi è andato via e da quel momento lo vedo raramente a casa. A Università è tutto ok: parliamo, stiamo insieme come se nulla fosse successo, lo sai. Ma al di là del contesto universitario cerca di evitarmi il più possibile non stando quasi mai a casa. Mi chiedo cosa gli stia passando per la testa..".

Decisi di ricompormi e di non farmi divorare dalle forti emozioni che stavo provando in quel momento. Era vero che mi stavo sentendo uno schifo, ma non potevo lasciare che Jimin lo capisse.

Deglutii e passai una mano tra i capelli. Mi concessi giusto qualche secondo per silenziare i miei rumorosi pensieri e tornare ad essere "normale" di fronte al biondino.

"Suona tutto così strano, Jimin. Jungkook.. credevo non fosse interessato ai ragazzi".

"Esatto!". Si alzò di scatto dalla poltrona e si mise a camminare avanti e indietro nervosamente. "È proprio questo il punto, Tae. Io credo che lui sia molto confuso. Ultimamente ho notato fosse più.. come dire.. suscettibile, irrequieto. Io.. ho pensato che lui..".

Deglutii nuovamente. Avrei voluto andarmene a casa e soffrire circondato dalla mia profonda solitudine. E invece non potevo. Dovevo farmi forza e sembrare normale. Ma come potevo far finta che fosse tutto ok se dentro me sentivo come se si fosse rotto qualcosa?

"Lui.." Si fermò e mi guardò con uno sguardo molto dolce. "Ho come l'impressione di piacergli". Terminata quella frase, sospirò rumorosamente. Poi mi sorrise. Mi diede l'impressione di aver trovato per la prima volta il coraggio di affermare ad alta voce quella sua ipotesi.

"Tu credi di piacergli solo perché ti ha baciato?". Chiesi tutto d'un fiato.

"Sì! Per quale altro motivo avrebbe dovuto baciarmi?".

"Mi hai detto che ti ha chiesto scusa. Forse non voleva farlo davvero". Feci spallucce mentre speravo con tutto me stesso di avere ragione.

Sperai anche che Jimin non cogliesse nessuna malizia in quella frase.

"Ma da che parte stai tu?".

"D-dalla tua". Ma per quanto la bontà di Jimin fosse sconfinata, stavo giocando col fuoco. Dovevo calmarmi. Essere razionale. "Scusami. È solo che non vorrei ti stessi illudendo. Di solito non si chiede scusa dopo aver baciato qualcuno".

"Magari lo ha fatto perché non mi ha chiesto il permesso di baciarmi e si è sentito il colpa".

Suonò il campanello. Grazie al cielo. Quella conversazione mi stava mettendo così a disagio che quasi ebbi l'impeto di andare a vomitare. Non riuscivo più a sostenere la tensione del momento.

༄ؘ  𝗙𝗲𝗮𝗿𝗹𝗲𝘀𝘀  ||  𝗧𝗮𝗲𝗸𝗼𝗼𝗸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora