Cap. 8

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Il numero di ascolti televisivi che il solo Festival Sportivo della Yuuei registrava ogni anno era spaventoso, specialmente quando si considerava la realtà che quelli altro non erano che liceali nel pieno della gioventù. La verità dietro la maggior parte delle presenze a quell'evento atteso praticamente tutto l'anno era in gran parte rivolto agli Hero che da anni già operavano sul campo e che tenevano un occhio aperto per le nuove generazioni, alla ricerca di nuovi tirocinanti e futuri sidekick magari tra una delle migliori scuole del Giappone.

Proprio in vista delle migliaia di persone che avrebbero messo piede sul suolo della scuola di lì a poche ore, Haruka, HoundDog e gli altri Pro Hero addetti alla sicurezza erano stati schierati nei punti più strategici e con il preciso ordine di tenere sott'occhio quanto più possibile quello che accadeva in giro. Vero la presenza di Pro Hero tra gli spettatori ma c'erano anche dei civili e Nezu non aveva alcuna intenzione di rischiare la vita di nessuno specialmente dopo quello che i media consideravano una severa carenza nella sicurezza della scuola dopo l'incidente alla USJ.

Con l'avvicinarsi della seconda metà di maggio le temperature avevano subito decisamente un aumento tale da far considerare l'idea a Nona di cambiare con la versione estiva e decisamente più fresca del suo costume, ma per quel giorno sarebbe stato più che sufficiente restare all'ombra come al solito. Il perimetro della scuola era stato assicurato già parecchie volte dalle quattro di quella mattina e, circa verso le nove, lo stadio della Yuuei aveva iniziato a ricevere i primi spettatori impazienti di assistere alle nuove promesse del mondo degli Hero.

Per quanto il sonno negli ultimi giorni fosse stato scarno come al solito, Haruka si sentiva piacevolmente tranquilla forse per la prima volta da mesi e con una smorfia dovette silenziosamente ringraziare la strigliata dal padre il giorno in cui era svenuta con Taishiro. Al solo pensiero un brivido le percorse spiacevolmente la schiena, ci aveva messo qualche pensiero di troppo ma si era finalmente liberata dell'ultima bottiglia di pasticche che avrebbero finito con il farle perdere il controllo e specialmente ora che doveva occuparsi di Aizawa... non avrebbe messo a rischio un'altra vita per colpa di quella maledizione di quirk.

La mattinata era trascorsa relativamente in fretta e la prima parte del Festival si era conclusa, grazie agli spontanei interventi di Mic nessuno riusciva a distogliere lo sguardo nel momento in cui era iniziata la prova in gruppo. La lotta sulle spalle era un perfetto esempio di simulazione di quello che avrebbe aspettato i ragazzi finita la scuola e finalmente diplomati, le varie agenzie di Pro Hero e le infinite varietà di quirk con cui si sarebbero trovati a collaborare o scontrarsi contro.

«Non pensavo di trovarti qui»

«Mi sembrava tirasse aria di novità» Haruka spostò lo sguardo alla sua sinistra dove dovette alzare la testa per incrociare il volto della persona che aveva accanto.

«Quando mai ti sono interessati gli studenti del primo anno?»

L'uomo non rispose ma accennò un sorriso che non fece altro che accentuare i tratti duri della mascella mentre spostava il suo sguardo sulla figura minuta accanto a lui, di parecchio più bassa ma che condivideva lo stesso particolare colore di occhi. Due fosse dorate come le sue che lo scrutavano con un sopracciglio alzato sul volto delicato e il cappuccio leggermente tirato indietro che gli permetteva di bearsi di quel volto che tanto adorava ma che non aveva quasi più alcuna rotondità tipica dell'infanzia e dei primi anni dell'adolescenza.

L'uomo sospirò, si passò una mano guantata tra i corti capelli ribelli dai candidi riflessi bianchi nonostante la relativa giovane età. Interruppe il contatto visivo e tornò a guardare l'incontro appena finito.

«Non mi interessano infatti. Dei mocciosi intenti a giocare a fare gli adulti non sono mai stati la mia priorità, ma vista la recente crescita di attività in giro ho pensato ci dovesse essere qualcosa per cui valeva la pena dare un'occhiata» la voce era bassa nonostante non fosse attutita dalla maschera che di solito portava sul volto. Fittamente avvolto nel suo costume da Hero di un particolare tessuto tecnico nero come il petrolio e il petto coperto da un giubbotto di protezione rigido e saldamente ancorato alla sua figura.

No Name | My Hero Academia | Aizawa X OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora