11

249 9 2
                                    

"Grace..". all'udire del suo nome si staccò freneticamente, vedendo la persona che l'aveva chiamata.

...

"Cazzo" fuoriuscì spontaneo dalla sua bocca, cercando di sistemarsi e rendersi più presentabile.
"Regulus" provò a dire, ma quest'ultimo era già sparito dalla loro visuale.

Inutile dire che Mattheo alzò un lato della bocca sorridendo sfacciatamente.
"Oh Miller, il tuo rossetto sbavato ti rende ancor più attraente" esclamò Riddle passando l'indice sotto al suo labbro inferiore, ridendo.
"Zitto" disse scuotendo la testa e rivolgendo il suo sguardo verso il basso.
Prima di andarsene, Riddle le raccomandò una cosa. "Spera che nessuno ci abbia visto. Non voglio che si sappia in giro"
"Nemmeno io voglio, tranquillo" aggiunse sbuffando e andandosene, lasciando Riddle per il corridoio.

Non appena fu da solo tirò un pugno contro il muro freddo. "Cazzo!"
Il desiderio di averla ancora con sé e di avere ancora quel contatto così bramoso, scatenava un senso totale di frustazione in lui.
Desiderava molto di più del suo corpo, voleva appropriarsi di quella materia imprecisa e luminosa che c'era nel suo intimo.
«Si desidera sempre ciò che non si può avere». Con una stronza come Grace Miller non è mai possibile pensare di averla in pugno. Dato che non non la si conquista mai del tutto, non si smette mai di darle la caccia.

Grace, aveva intenzione di risolvere con Regulus, se solo non l'avesse evitata ogni volta che provava a parlarci.
Stanca del comportamento del ragazzo, si intrufolò in camera sua e lo attese.
Non appena uscì dal bagno, davanti alla Miller si fece strada una vista ammiccante.
Gli addominali di Regulus in bella vista e i suoi capelli bagnati che ricadevano verso il basso.

"Dio Miller! Vuoi farmi prendere un infarto? Non ti è bastato spezzarmi il cuore?" domandò tenendosi una mano sul petto.

"No. Sono venuta a scusarmi con te" disse in piena sincerità.
"Mi dispiace averti illuso, non volevo arrivare a questo punto, Regulus" aggiunse.

"Il vuoto che mi hai lasciato dentro è ancor peggio di quello che hai lasciato nel letto, Grace. Pensavo che tutto questo sfociasse in una relazione, invece ti ritrovo a pomiciare con Riddle" disse con disgusto.

"Tutto questo deve finire Regulus"
enunciò decisa.

"Certo, dovevo aspettarmelo da una come te"
Rispose.

"Che intendi con questo?" domandò la ragazza sollevando un sopracciglio.

"A te non importa di nessuno, Grace. È questo il tuo cazzo di problema! Sei fottutamente apatica e senza sentimenti. Non sei umana" disse sbattendo il palmo della mano sul mobile di legno al suo fianco.

"Regulus tu non sai nulla del perché io sia così. Non hai il diritto di parlare né tantomeno di fingere che tu mi conosca perfettamente" Era rimasta sorpresa dalle parole del ragazzo, l'avevano in qualche modo ferita.

"Oh Grace e allora spiegami, perché non hai amici? O perché non invii mai delle lettere ai tuoi genitori? Oppure perché utilizzi le persone a scopo personale?" Chiese vedendo la ragazza irrequieta.
"Vedi. Non sai neanche come rispondere. Sei una persona sola, Miller." Enunciò non sentendo risposte da parte della ragazza.
"Sei senza sentimenti. Sei il peggio che io abbia incontrato mai. È come se tu fossi un rettile vestito da essere umano, ed è questa la tua natura ma non ammetterai mai chi sei. Non sarò più una tua vittima, Grace Miller"

Quelle parole l'avevano divorata tanto che lasciò la stanza in silenzio senza proferire alcuna parola.
Nessuno sapeva quanto il rapporto tossico tra il padre e Grace l'avesse danneggiata dentro.
Grace Miller era una ragazza da ascoltare, ma nessuno è mai riuscito nell'impresa.
Nessuno sa quante cose ha vissuto e quante ne vive ancora. D'altronde non se ne è mai interessato veramente qualcuno.

Grace Miller si ritrovava spesso da sola nella sua stanza a lasciare che le lacrime rigassero il suo dolce viso, pensando a come sarebbe stata una vita se il padre ci fosse stato davvero.
Suo padre esisteva solo nella sua mente: è l'idealizzazione di una figura che in realtà non c'è mai stata. Come se la sua vita fosse in costante attesa di qualcuno che arriverà ma che in fondo resterà solo la più bella e inutile delle speranze.
Non aveva nessun papà da festeggiare. Né per il compleanno né il 19 marzo né per qualsiasi altra occasione. Celebrava la sua rabbia ogni giorno e la alimentava col rancore. Era un padre solo su carta. E quei documenti, questa ufficialità diventavano sempre più velenosi col passare degli anni. Come se quella rabbia facesse fatica a uscire e la corrodesse minuto dopo minuto, giorno dopo giorno.

Grace Miller aveva forti difficoltà a relazionarsi, che si trattava di un'amicizia, di una relazione.
La paura dell'abbandono e la paura di non essere abbastanza erano le principali cause dei suoi problemi sociali.

Ma le persone si ostinano a guardare solamente il ritratto che ognuno si crea e non ad interessarsi a quello che si ha dentro. E questo Grace Miller lo sapeva bene. Nessuno si era mai interessato di lei e della sua storia.

Passione Maledetta~Mattheo Riddle.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora