il fumo della mia sigaretta mi riscaldava dal feroce vento che soffiava quella sera. La luna piena splendeva innanzi ai miei occhi verdi e per un attimo riuscii a non pensare a nulla, ferma ad ammirarla pareva mi stesse rivolgendo la parola invitandomi a dormire sotto il suo canto cullante.
Non capivo bene il perché fossi sul mio terrazzo, mi serviva un po' di tranquillità e l'acquistai, spensi la cicca poggiandola sul posacenere in vetro alla mia destra e rientrai nella mia camera sospirando.5:00
Una chiamata improvvisa disturbò il mio sonno e costretta a rispondere dissi con tono scocciato un -pronto?- non ricevetti subito risposta e quasi misi giù quando finalmente sentii una voce
-Ari, sono Bill, so che probabilmente stavi dormendo ma ho bisogno di qualcuno con cui parlare...potresti venire da me?-
-Accidenti Bill, sono le 5 del mattino....- sospirai e ci fu un momento di silenzio
-Sto arrivando- conclusi.
Stavo correndo a prendere una parte del suo dolore, nonostante il mio nessuno osava sfiorarlo.
Arrivata a casa Kaulitz piano aprii la porta ritrovandomi il mio amico più caro in un mare di lacrime.
-Cosa è successo?- mentre pronunciavo quelle parole lui era già fra le mie braccia e io lo stringevo forte a me
-perché sono così odiato?- disse mentre prendeva il suo telefono con i commenti negativi che gli scrivevano
-ragazzina di merda, effeminato del cazzo, fai schifo- li stava elencando a singhiozzi
-hanno ragione vero?- proseguì il ragazzo accasciandosi a terra
-Bill, guardami- dissi mentre con un dito gli alzavo delicatamente il viso contornato dai suoi capelli scuri
-Sei la persona migliore che io conosca, sono così fiera di te e di ciò che stai facendo, non puoi lasciare che delle insulse persone ti feriscano, non meriti di star male- gli diedi un piccolo bacio sulla fronte
- Allora perché mi insultano?- la sua voce era flebile è spezzata dal pianto
-Sono invidiosi di te, immagina quanto vorrebbero salire sul palco ed essere acclamati da centinaia di persone che urlano il loro nome, ma è il tuo nome che gridano non il loro, tu sei fantastico Bill kaulitz- gli sussurrai all'orecchio e finalmente il suo pianto si placò
-Mi dispiace averti chiamato qui alle 5 del mattino, sono una scocciatura, perdonami- era totalmente dispiaciuto e aveva trovato le forze di alzarsi
-Lo sai che non è un problema- sorrisi flebilmente, ero visibilmente stanca
-Resta a dormire qua, la stanchezza ti sta torturando-
Io annuii e lo seguii, passai affianco alla stanza di suo fratello Tom e rimasi a fissare la porta, non avevo mai avuto interazioni positive con il ragazzo, avvolte ci salutavamo, altre ci lamentavamo l'uno dell'altro, il motivo? ignoto, io ero amica di Bill e non m'importava granché avere altre amicizie soprattuto con persone che non mi gradivano, eppure in me il desiderio di conoscerlo cresceva a ogni suo sguardo rivolto per puro caso a me. Sospirai, forse quello che aveva pensato era solo una grossa stupidaggine, perciò prosegui e arrivata nella camera del mio amico mi sdraiai affianco a lui, si era già addormentato perciò non potevo che guardarlo con un sorriso, ero veramente fiera di lui, meritava il meglio, era un piccolo germoglio che stava sbocciando in mezzo a mille piante secche e invidiose della sua purezza, riuscivo a provare un senso di protezione e affetto solo nei suoi confronti, tra me e lui non c'era e mai ci sarà niente, perché siamo destinati a curarci a vicenda, ma in silenzio.
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Autoesigenza -Tom Kaulitz-
Romance"Erano più di 5 minuti che la osservavo e non riuscivo a distogliere lo sguardo, era piena di se mentre suonava perfettamente quella batteria e mentre l'ammiravo mi sentii piccolo e impotente, era una dea che con la sua energia era riuscita a prende...