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t/n's pov

era domenica, quindi non sarei dovuta andare a scuola e non avrei neanche dovuto svegliarmi presto.
o almeno così pensavo.
ma ad un certo punto, qualcuno mi iniziò a scuotere finché non mi svegliai.

"t/n, sei sveglia?" (?)
"mamma?" (io)
"sì, alzati per favore" (mamma)

mia mamma stava sussurando.
guardai l'orologio e mi resi conto del perché.

"mamma, sono le 3 del mattino, cosa c'è?" (io)
"ho bisogno che tu mi dia una mano" (mamma)
"per cosa?" (io)
"vieni" (mamma)

mi prese per il polso e mi tirò su, portandomi in camera sua.
i miei non dormivano più insieme da tanto tempo, infatti mio padre dormiva sul divano o si addormentava in qualche pab e tornava la mattina dopo, ubriaco fradicio.
una volta lo abbiamo ritrovato disteso per terra, convinte che fosse la volta buona in cui finalmente fosse morto.

sul letto di mia mamma c'era una valigia aperta...

"mamma?" (io)
"t/n, prendi i vestiti e dammi una mano a metterli in valigia" (mamma)
"mamma, cosa stai facendo?" (io)
"non ho tempo per spiegarti, tuo padre è appena andato in un bar e tornerà tra qualche oretta, ho bisogno di fare in fretta e mi devi dare una mano" (mamma)
"mamma....mamma!" (io)
"che c'è?" (mamma)
"....cosa succede?" (io)

lei sospirò poi si avvicinò appoggiandomi le mani sul viso con delicatezza.
mi sorrideva e da questa vicinanza, i lividi sulla sua faccia si vedevano di più.

"tesoro, lo sai che la mamma ti vuole bene e sempre te ne vorrà, ma non posso vivere così per sempre" (mamma)
"quindi te ne vai? e mi lasci qui, da sola?" (io)
"tesoro, mi dispiace tanto, ma tu sei più forte di me e guardami, un'altro pugno e....lascerò per sempre questo mondo" (mamma)

le lacrime iniziarono a scorrere sia sul mio volto, sia sul quello di mia madre.

"se vuoi puoi venire con me" (mamma)

io tolsi le mani di mia mamma dal mio viso.

"t/n..." (mamma)
"vai...." (io)
"t/n, tu mi capisci e lo sai che devo farlo" (mamma)
"....tornerai?" (io)
"sì, certo! non so quanto mi ci vorrà, ma quando lo farò ti toglierò via da questa topaia e sbatterò per sempre tuo padre in prigione" (mamma)

....

"t/n" (mamma)
"mamma" (io)
"vieni con me" (mamma)
"...no....non posso" (io)
"perché no?" (mamma)

mi asciugai le lacrime.

"non è importante, ti dò una mano" (io)
"aspetta!" (mamma)

iniziò a guardarmi il volto

"sei bellissima, ma soprattutto sei coraggiosa" (mamma)
"come te" (io)

una risatina scappò ad entrambi.

"dai, muoviamoci prima che torni satana" (io)

aiutai mia mamma a mettere i suoi vestiti in valigia e anche tutto il necessario, anche se mi faceva male.
poi, appena finimmo, lei si precipitò alla porta, salutandomi un'ultima volta.
quell'ultimo abbraccio, non lo dimenticherò mai.
c'era un taxi ad aspettarla e appena quest'ultimo partì, io corsi in camera mia.
non potevo rimanere qua, non quando sarebbe tornato mio padre.
lui tornerà ubriaco e quando scoprirà che la mamma l'ha abbandonato, be....se la vedrà con me.

iniziai a prepararmi, mettendo lo stretto necessario in uno zaino, e appena finii tirai fuori il telefono.
non potevo rimanere qua quindi dovevo trovare un posto dove andare.
iniziai a chiamare tom che mi rispose solo alla terza chiamata.
non sapevo chi altro chiamare.

livido//tom kaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora