Capitolo 6

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Mi sveglio verso le 9:00, mi metto degli shorts, una maglia è un paio di converse, vado in cucina e mangio il mio solito toast. Esco per cercare Ed, ma vengo interrotta dalle solite faccende che mi da mio nonno. Oggi devo aiutare un ragazzo alla stalla. Vado li e gioisco quando scopro che devo aiutare Ed. Mio nonno mi lascia e cominciamo. Prendo un rastrello per levare del fieno. Vorrei attaccare discorso ma non so che dire, mi sento stranamente imbarazzata. È Ed che avvia una conversazione, anche se "conversazione" non è il termine adatto, mi chiede semplicemente di passargli una pala. Gliela passo e continuo. Dopo circa 20 minuti mi dice
Ed:" facciamo una pausa?"
Io:" perché no"
Ed mi porta in una panchina accanto alla stalla, mi offre una bottiglia d'acqua e accetto, stavo per morire di sete. Mentre mi passa l'acqua le nostre mani si sfiorano e un brivido di gioia mi percorre la schiena.
Ed propone di continuare e io lo seguo verso la stalla. Cammino per prendere un guanto ma scivolo nel fango, oh no che figura! Ed scoppia a ridere, e io per risposta gli lancio del fango sporcandolo, non so cosa mi sia preso, perché l'ho fatto?!
Ed a sua volta mi lancia del fango e comincia una vera e propria battaglia, cominciamo a ridere come due bambini, a interromperci è mio nonno, quell'uomo deve sempre rovinare tutto. Mi porta a casa e io e Ed ci salutiamo con una risata. Quando torno a casa mi lavo e vado nella mia stanza a scegliere un ricambio dato che i miei vestiti sono sporchi di fango. Mi rivesto, prendo il telefono e vado un po' nel campo di fiori. Vorrei mandare un messaggio a Veronica per vedere come sta, ma c'è poco campo.
Non ho molto da fare, sono un po' annoiata, vorrei stare con Ed ma dove lo posso trovare, la masseria è così grande. Dopo qualche ora torno a casa, ormai è sera, mi corico sperando che l'indomani avrei di nuovo incontrato Ed.

Quella maledetta estateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora